Politica

In uscita l’Antologia cristallina 2017

Pescara. Per le edizioni Casa Cristalli, esce in questi giorni, a cura di Salvo Colucci, l’Antologia cristallina 2017 che raccoglie i testi poetici di Isabella Esposito, Frank Capra, Danuta Anna Kida, Dana Cornea, Rita Donatini, Loredana Mariniello, Rosa Celona, Luciana Latini, Roberto Busembai, Francesca Sirch, Anna Maria Noviello, Maria Cristina Sabella, Barbara Giugno, Antonietta Garofalo, Emanuele Boero, Monica Ferrera, Giulia Messina, Giovanna D’Amico, Vittoria Cacciapaglia, Patrizia Romani, Mario Di Stasio, Annamaria Latini, Maria Rosa Oneto, Alisa Milani, Daniele Valle, Ros Ricupero, Leonora Zuccarelli, Silvia De Privitellio, Silvia Bernardi, Dennis Sist, Micaela Martorana, Carmela Fiore, Patrizia Balsamo, Salvo Colucci.
Una lettura complessiva dei testi presenti nel volume di pregevole fattura ci porta ad alcune considerazioni.
Innanzitutto, i poeti osservano la bellezza, che vive sempre e comunque il tempo della eternità, in modo foscoliano, vive il frammento come porta dell’infinito, vive il sentimento del tempo.
Il poeta, e lo testimoniano molte liriche presenti nell’antologia, sa dire l’amore, la morte, la vita e tanti altri temi che nelle pagine fanno capolino e che i lettori impareranno ad apprezzare.
Certo: il poeta, tutti i poeti dell’antologia, vivono il tempo dell’arte come necessità, come luogo della possibilità di vivere, attraverso le emozioni o le peripezie strofiche, quel di più che solo l’artista, il vero artista, sa dare alla comunità dei più, troppo superficiale per vivere questi attimi, poco attenta all’urlo che viene dal silenzio dell’anima, per un tempo senza tempo ed uno spazio senza spazio, perché, e mi piace mutuare, per questa antologia, un pensiero da me recentemente scritto in una prefazione, davvero i poeti sono profeti del sentimento dell’attesa, in una poesia che scalfisce la verità della vita, forse di una vita tra le vite, quando la sera cala sui colori vivi del giorno, in un crescendo di emozioni cromatiche.
A tutti, poeti e lettori, l’augurio, con la speranza, sottolinea la Szymborska, di aggrapparci a questo come alla salvezza di un corrimano; nella consapevolezza, direbbe Thomas Transtomer, che “la sola cosa che voglio dire brilla, fuori della mia portata come l’argento sul banco dei pegni”.

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