Pescara. Le marinerie italiane sono sul piede di guerra per il caro gasolio e sono pronte allo stop se non arriveranno risposte da parte del Governo. Prende posizione su quanto accaduto oggi anche il presidente della Confcommercio Pescara e Sib Abruzzo Riccardo Padovano che lancia un grido di allarme anche a nome dei ristoratori: “Ho ricevuto diverse telefonate da molti colleghi che sono molto preoccupati per quello che sta accadendo e che dicono chiaramente che se continua di questo passo senza delle sostanziali novità, si rischia di vedere chiudere molti ristoranti. Se ci sarà Il fermo della marineria, a catena ne risentirà tutta la filiera con pescatori, negozi, grossisti, pescherie e supermercati”. Se le marinerie fermassero l’attività a oltranza allora non avremmo più il pesce nazionale e di casa nostra al ristorante e sulle nostre tavole”. Il presidente dì Confcommercio Pescara Padovano ritiene giustificate le rimostranze delle marinerie. “Il Governo non sta tenendo conto di quello che sta accadendo. La ristorazione è un anello fondamentale della fliera turistica. Se si fermano ne risentirà anche il settore de turismo proprio in avvio di stagione. Le marinerie hanno ragione quando lamentano di pagare un euro e trenta il carburante: già a 0.70 centesimi vanno in crisi. Con questi numeri non conviene lavorare. Non si pagano nemmeno le spese. Se arriverà lo stop rischiano di perdere i nostri piatti tipici come il brodetto, la frittura di paranza. Dico che l’Europa sta raggiungendo il suo obiettivo: farci mangiare il merluzzo surgelato.
La Confcommercio è al finaco delle marinerie e di tutto il settore. Se non ci saranno novità e ci sarà lo stop e poi il fermo, non avremo pesce sulle nostre tavole”.