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Honeywell Garrett, PRC-SE: “Prendi i soldi e scappa”

Pescara. Ieri è stata data la notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere ma che al tempo stesso è arrivata annunciata: la Honeywell Garrett chiude lo stabilimento di Atessa per fare le stesse produzioni in Slovacchia, dalla quale la multinazionale americana ha ricevuto quasi 20 milioni di euro.

Così in una nota Marco FARS, segretario regionale PRC-SE, e Carmine TOMEO. Responsabile lavoro regionale PRC-SE: “Ecco le motivazioni della delocalizzazione: andare ad arraffare soldi pubblici in un altro Stato, dopo aver ricevuto milioni di euro in Italia. Parliamo di cifre enormi: oltre 4,5 miliardi di lire nel 1999 grazie ai benefici della Legge 64 del 1986; di una serie di finanziamenti con la famosa Legge 488, per un ammontare complessivo di circa 4,5 milioni di euro; 1,8 milioni di euro per credito d’imposta sfruttando la Legge 388; qualcosa come un miliardo di euro di esenzioni fiscali, beneficiate dal 1992 al 2002.

Ora ha deciso di andare a spremere più intensamente lavoratori laddove dove minori sono i diritti garantiti. Quando la politica delinea un sistema di regole che favoriscono il capitale e umiliano il lavoro, i casi come Honeywell o Golden Lady continueranno a verificarsi.

Con l’allargamento dell’Unione Europea a est bisognava introdurre un salario minimo europeo per evitare una concorrenza al ribasso tra lavoratori. Per contrastare le delocalizzazioni bisognava introdurre una legge che prevedesse che le imprese restituiscano quanto ricevuto prima di andarsene.

E c’è bisogno di politiche industriali e di un ruolo dello Stato a cui pare altri – vedi Francia o Germania – non rinunciano.

È chiaro, quindi, che non si può pretendere che i lavoratori possano da soli reggere l’urto di una delocalizzazione imposta in maniera tanto infame. I lavoratori della Honeywell hanno resistito due mesi, con uno sciopero ad oltranza e presidi permanenti. Non si poteva chiedere di più.

I soggetti politici e sociali, ora, non abbassino il sipario sulla vertenza Honeywell: ora c’è da trovare soluzioni che garantiscano produzioni in grado di assorbire almeno i posti di lavoro che la Honeywell sta buttando via. E soprattutto, che i lavoratori non vengano lasciati al loro destino, come già accaduto ai lavoratori della Golden Lady di Gissi”.

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