Cronaca

Cooperative sociali, numeri importanti in Abruzzo

Rinnovati i vertici dell’organizzazione di Confcooperative che rappresenta le imprese sociali: Cesare Salvatori eletto presidente. Ecco gli obiettivi per i prossimi anni

Pescara. Novità al vertice di Federsolidarietà Abruzzo, l’organizzazione di rappresentanza politico-sindacale delle cooperative sociali e delle imprese sociali aderenti a Confcooperative nella nostra regione: l’assemblea dei soci ha infatti eletto la nuova governance per i prossimi anni. Cesare Salvatori (presidente), Bruno Di Cecco (vicepresidente), Nicola Cinalli (vicepresidente), Giuseppe Savini, Annamaria Ruggieri, Anita Di Michele, Roberta D’Ingiullo comporranno l’ufficio di presidenza di un’organizzazione dai numeri significativi: in Abruzzo, infatti, sono 85 le cooperative aderenti, con un fatturato pari a 49.684.688,00 euro, un numero di soci che è di 1.877, e che danno lavoro a ben 2.153 persone.

Cesare Salvatori annuncia così il lavoro che attende Federsolidarietà nei prossimi anni: “Intendiamo presidiare i luoghi istituzionali regionali competenti sulla cooperazione sociale, specialmente in relazione al tema degli accreditamenti regionali. Inoltre, è nostro obiettivo costruire reti esterne a Federsolidarietà Abruzzo con altri enti strategici. Centrale, poi, sarà monitorare i bandi: per questo, istituiremo un vero e proprio comitato di vigilanza, anche sui requisiti per accedere ai bandi stessi”. In termini di partecipazione, Salvatori intende dare un ruolo da protagonista all’organizzazione in tutti gli osservatori provinciali e regionali dove sarà possibile essere presenti. Promozione e comunicazione, infine: “Lavoreremo per promuovere la rete interna di cooperative sociali, e realizzeremo una rinnovata strategia di comunicazione, in grado di presidiare sia la comunicazione formale con giornali e media locali e non sia di costruire momenti di aggregazione quali festival ed eventi”.

“La cooperazione sociale – aggiunge Massimiliano Monetti, presidente di Confcooperative Abruzzo – è al centro del futuro dell’economia di questa regione. Dalla qualità della vita delle persone passa la stabilità economica di un territorio, l’attenzione per le fragilità non sono una missione ma un valore etico per non lasciare indietro nessuno. Viviamo un momento cruciale di potenziale frattura sociale e sta anche a noi sostenere processi di welfare territoriale “oltre i bandi”“.

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