Politica

Città Sant’Angelo, Blasioli sul mancato avvio dei lavori di messa in sicurezza del liceo Spaventa

“Odissea Liceo Spaventa. I lavori di messa in sicurezza non partono perché la ditta aggiudicataria ha comunicato il recesso del contratto. Dietro il silenzio della Provincia l’imbarazzo per un errore grossolano”

Pescara. “Questa mattina ci siamo recati nuovamente a Città Sant’Angelo presso il liceo Bertrando Spaventa dove, dopo estenuanti anni di attesa, sarebbero dovuti iniziare proprio in questi giorni, in base agli annunci dell’amministrazione provinciale, i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza.

Anche in questo frangente invece le promesse sono state disattese. Il 6 settembre infatti, la ditta Consorzio stabile Contract s.c.a.r.l., che era risultata aggiudicataria della progettazione e dell’esecuzione dell’intervento, ha inviato alla Provincia di Pescara una lettera formale per rivendicare il recesso del contratto per via della mancata consegna del cantiere dei lavori – essendo “ampiamente decorso il termine di 45 giorni dalla stipula” -, oltre al rimborso delle spese contrattuali e di progettazione sostenute.

Si legge nella nota: “Si chiede alla S.V. Ill.ma di concedere il recesso dal contratto n. 8605 del 28.09.2021. Nel qual caso, al riguardo, sarà trasmessa apposita documentazione con relativa quantificazione ai fini del rimborso delle spese sostenute per la stipula del contratto e per la progettazione, nei limiti di cui ai commi 12 e 13 dell’art. 5 del D.M. 49/2018”.

Ecco dunque svelate le ragioni del mancato avvio dei lavori. Una doccia gelata che lascia sgomenti e ha colto tutti di sorpresa, dato che al momento la Provincia non ha ancora comunicato l’inatteso risvolto, perché con ogni probabilità non sa come spiegare un errore tanto grossolano.

Sulla vicenda siamo intervenuti più di una volta. La scuola è di per sé il centro vitale della vita dei ragazzi e del corpo docente, e lo è ancor di più per Città Sant’Angelo, perché contribuisce ad animare il centro storico e rappresenta un edificio prestigioso, come sottolineano Gabriella Valentini e Marco Spinelli dell’Associazione Italia Nostra: «Parliamo di un edificio che esiste dal 1878, della seconda scuola superiore più antica d’Italia, quella dove Luigi Pirandello è stato presidente di commissione nel 1905. Occorre porre fine a questa vicenda incresciosa che sta danneggiando la città e ledendo il diritto allo studio dei ragazzi».

Le criticità sono annose e riguardano nello specifico l’ala ovest dell’Istituto, che ospita i laboratori e una manciata di aule ed è di fatto inagibile dal terremoto del 2016. Già dall’anno successivo (2017), la precedente amministrazione provinciale targata centrosinistra e presieduta da Antonio Di Marco aveva reperito e stanziato 1.221.700 euro per l’adeguamento sismico. Da allora sono trascorsi inspiegabilmente quattro anni per indire la gara d’appalto e l’aggiudicazione (14 aprile 2021), e altri cinque mesi per la stipula del contratto (28 settembre 2021), senza tuttavia poi procedere in tempi ragionevoli alla consegna del cantiere alla ditta.

Proprio lo scorso aprile avevamo convocato una conferenza dinanzi alla scuola per denunciare l’ennesimo ritardo, malgrado le rassicurazioni scritte ricevute qualche tempo prima dalla Provincia, che rispondendo ad un’interrogazione del consigliere Gianni Chiacchia, aveva annunciato l’avvio dei lavori per la prima decade di marzo. Qualche settimana dopo la nostra visita, il presidente Ottavio De Martinis e il consigliere provinciale Antonio Romano, avevano compiuto un ulteriore sopralluogo in loco garantendo la prossima apertura del cantiere, una volta terminati gli ultimi passaggi burocratici. Tanto è vero che per l’anno scolastico corrente, al fine di consentire l’esecuzione dei lavori senza interferire con l’attività didattica, è stata disposta la chiusura dell’intera scuola, dislocando, con inevitabili disagi, l’intera comunità scolastica in sedi alternative (27 classi nella scuola media Giansante – i cui alunni sono stati dirottati alla Ritucci -, 1 nella mediateca e 1 nel chiostro comunale).

«I fondi sono a disposizione dal 2017, e il paradosso – affermano Antonio Melchiorre e Patrizia Longoverde del Gruppo Pd Insieme per Città Sant’Angelo – è che nel corso della campagna elettorale per le comunali del 2019 l’attuale amministrazione, allora all’opposizione, accusava quella uscente di ritardare i lavori, vantando maggior rapidità e migliore efficienza. A tre anni dal voto ognuno può trarre le debite conclusioni».

Cosa succederà ora, La risoluzione della ditta ha decisamente scompigliato le carte in tavola. Innanzitutto occorrerà rimborsare l’impresa del progetto redatto e poi capire in quale modo procedere, considerato che alla gara ha partecipato una sola impresa e non si potrà virare sulla seconda classificata. Molto probabilmente la Provincia di Pescara dovrà optare per la procedura negoziata per i soli lavori, dato che il progetto è già esistente, un iter che però difficilmente verrà concluso prima del nuovo anno, e così nel frattempo la scuola resterà inutilmente chiusa per intero. Poi bisognerà eseguire materialmente gli interventi (come minimo serviranno 8 mesi), per cui difficilmente il prossimo anno gli studenti potranno rientrare nella sede originaria. Senza contare che, con l’inarrestabile incremento del costo di energia e materie prime, i lavori non potranno essere sostenuti con le risorse stanziate nel 2017.

Sollecitiamo quindi la Provincia a verificare la possibilità di riaprire una trattativa con la ditta che ha comunicato il recesso. Confidiamo che il nuovo direttore della Provincia sappia individuare una soluzione per i ragazzi, gli insegnanti e Città Sant’Angelo, ma soprattutto chiediamo che lo Spaventa diventi una priorità, perché non lo è stato fino ad oggi a giudicare dai numerosi errori commessi”. Si legge così in una nota del consigliere regionale Antonio Blasioli e del gruppo Pd Insieme per Città Sant’Angelo.

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