Politica

Pescara, aree di risulta: dopo il giudizio del Comitato Via il sindaco Masci replica al Pd

Pescara. E’ ritenuta quantomeno avventurosa, sia sotto il profilo tecnico che su quello strettamente giuridico-amministrativo, l’analisi del Pd in merito al progetto per la riqualificazione delle aree di risulta che nei giorni scorsi ha ottenuto il giudizio positivo del Comitato Via presso la Regione.

<Abbiamo già spiegato compiutamente – ha detto il sindaco Carlo Masci – come il Comitato Via abbia ritenuto, nel pieno delle sue competenze, che vi siano “modifiche non sostanziali dal punto di vista ambientale”, quindi non impattanti sotto questo aspetto, nell’attuale versione del progetto del Parco centrale della città dettagliatamente illustrato nella relazione tecnica predisposta dai nostri uffici. Si tratta di una valutazione di natura preliminare, così come recita il Codice dell’Ambiente, ma che conferma ciò che sostenevo da tempo, ossia che la nostra idea di futuro di quel sito strategico per lo sviluppo di Pescara è quella giusta>.

Nessun tentennamento quindi arriva da Palazzo di città, dove si parla di successo per l’amministrazione sul percorso che punta all’obiettivo di dotare Pescara di un’infrastruttura straordinaria di servizi e di socialità, visto che lì sorgerà un importante polmone verde. <La politica non si fa, purtroppo per il Pd, leggendo un libro di Harry Potter o invocando colpi di magia. Coloro che hanno parlato ancora questa mattina a me pare siano solo contro la città – ha continuato Masci – visto che da tempo si affannano nel tentativo di raccontare ai pescaresi una realtà che è solo frutto di una colossale strumentalizzazione politica, lontana da ogni visione di sviluppo. Ricordo al Pd che l’unica cosa che ha saputo mettere sulle aree di risulta quando governava è stato il mercatino etnico, costato 200mila euro e mai aperto senza mai dare una spiegazione di tutto ciò ai pescaresi; noi invece abbiamo tolto dal progetto il “loro” centro commerciale da 5000 metri quadrati e i “loro” palazzi residenziali, lasciando invece spazio a un edificio pubblico. Il vero obiettivo di tutte queste roboanti prese di posizione e dei continui allarmi ingiustificati è evidentemente quello di bloccare ancora una volta, dopo decenni di inutili chiacchiere, la realizzazione di un risultato che definirei di valore epocale per le prospettive di sviluppo del nostro territorio>.

Si sottolinea, entrando ancor più nel dettaglio, come sia “assurdo” parlare di regali alla Regione in previsione della realizzazione del Palazzo dell’ente. La divisione in due lotti del progetto è infatti ciò che viene consentito dalle norme sui pubblici appalti quando intervengano modifiche alla previsione originaria. Inoltre sul Palazzo della Regione, che rientrerà nel secondo lotto dell’intervento, vi è al momento solo un protocollo d’intesa tra Regione e Comune e non il necessario accordo di programma che dovrà coordinare le attività in capo ai singoli enti territoriali.

 <Le procedure non le stabilisce il Pd ma la legge – ha concluso Masci – Come fa Blasioli a conoscere ciò che accadrà quando non vi è ancora una convenzione tra Regione e Comune? Non credo che avremo mai una risposta, come appare un azzardo parlare di pericolosi precedenti in presenza di leggi dello Stato. Questo sì che è un colpo di magia. Noi andiamo avanti senza esitazioni verso una straordinaria prospettiva di crescita della nostra Pescara>.

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