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Resoconto attività 2022 della Polizia Postale e delle Comunicazioni e del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Abruzzo

Nel 2022 la Polizia Postale e delle Comunicazioni è stata chiamata a far fronte a continue  e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli  ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle  infrastrutture critiche di rilevanza nazionale, del financial cybercrime e di quelle relative alle  minacce eversivo-terroristiche, riconducibili sia a forme di fondamentalismo religioso che a  forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali.  

In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del  nostro vivere quotidiano, lo sforzo del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica Abruzzo  nell’anno 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità  informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori. 

L’analisi del dato nazionale relativo all’anno di riferimento ha confermato la lieve  diminuzione dei casi trattati. L’impegno profuso dalla Specialità si è concentrato nel reprimere  episodi di particolare gravità, con l’effetto rilevabile di evidenziare un maggior numero di  individui sottoposti a pene detentive.  

La fine dell’emergenza sanitaria, con la progressiva ripresa delle attività nella direzione  di un recupero della normalità, potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo  rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su  circuiti internazionali, che non ha però inciso sull’attività di contrasto.  

Infatti, è stato registrato un aumento dei soggetti individuati e deferiti per violazioni  connesse ad abusi in danno di minori

In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinata dal C.N.C.P.O. (Centro  Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online) sono stati trattati complessivamente  4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per  reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori, con un aumento di  persone tratte in arresto di circa il +8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una  continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui  2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici. 

PEDOPORNOGRAFIA E  

ADESCAMENTO ONLINE 

2021  2022*  Variazione  

percentuale 

Persone indagate  1.419  1.463  +3%
Siti in Black List  2.543  2.622  +3%
* – dati rilevati il 27/12/2022

Come può rilevarsi nella sottostante tabella riepilogativa dell’attività svolta, anche  l’Abruzzo registra numeri in linea con il dato espresso a livello nazionale. 

ATTIVITA’ DEL C.O.S.C. ABRUZZO  2021  2022
Persone arrestate  5
Persone indagate  156  210
Apparati informatici sequestrati  98  96
Monitoraggi internet  7100  7000

Di seguito, una sintesi delle principali attività svolte dal Centro Operativo per la  Sicurezza Cibernetica Abruzzo in materia di contrasto alla pedopornografia  online: 

Gennaio 2022 – il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica ABRUZZO unitamente  all’omologo Ufficio di Catania eseguiva una misura di custodia cautelare in carcere nei  confronti di un 27enne della provincia de L’Aquila poiché responsabile di atti sessuali con  minore e produzione di materiale pedopornografico. 

Agosto 2022 – il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Pescara arrestava in  flagranza di reato un 25enne della provincia de L’Aquila poiché responsabile di detenzione i  ingente materiale pedopornografico. 

A seguito di una perquisizione domiciliare venivano rinvenute oltre 10.000 file immagini e  video ritraenti minori abusati o in atteggiamenti pornografici. 

Seguiva poi l’applicazione di una misura cautelare personale. 

Ottobre 2022 – il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Pescara concludeva  l’operazione “POISON”, diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i  minorenni de L’Aquila. L’indagine è scaturita su impulso del CNCPO a seguito di una  segnalazione del Servizio Emergenza Infanzia 114, relativa alla condivisione, su gruppi social,  oltre che di contenuti pedopornografici, anche di carattere zoofilo, necrofilo, scat, splatter,  nonché di violenza estrema, apologia del nazismo/fascismo, atti sessuali estremi e mutilazioni,  atti di crudeltà verso essere umani e animali, che ha interessato, nella fase esecutiva, diverse  articolazioni territoriali della Specialità. 

All’esito delle attività sono stati denunciati in stato di libertà 7 minori per diffusione e  detenzione di materiale pedopornografico.

ADESCAMENTO ONLINE 

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 424 casi per adescamento online: anche  quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni  sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale. 

Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di  età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social  network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente  teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con  maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia,  nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età. 

CYBERBULLISMO 

Si registra una leggera flessione anche dei casi di cyberbullismo che può essere  interpretata come effetto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere  che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla  qualità delle interazioni sociali, delle relazioni tra coetanei e che la costanza dell’opera di  sensibilizzazione svolta dalla Polizia Postale, presso le strutture scolastiche, abbia mantenuto  alta l’attenzione degli adulti e dei ragazzi stessi sulla necessità di agire responsabilmente e  correttamente in rete.  

Nel periodo di riferimento sono stati trattati 323 casi di cyberbullismo.  

CYBERBULLISMO  2021  2022*
Casi trattati vittime 0-9 anni  27  17
Casi trattati vittime 10-13 anni  112  87
Casi trattati vittime 14-17 anni  319  219
TOTALE  458  323
* – dati rilevati il 27/12/2022
2021  2022*
Minori denunciati per Cyberbullismo  117  128
* – dati rilevati il 27/12/2022

SEXTORTION 

È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su  piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità  delle persone.  

Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni,  con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto  ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati  di perfetti e “avvenenti” sconosciuti.

La sensazione di sentirsi in trappola che sperimentano le vittime è amplificata spesso  dalla difficoltà che hanno nel pagare le somme di denaro richieste. Nel corso dell’anno sono  stati trattati 130 casi, la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni, più spesso in danno di  vittime maschili.  

REVENGE PORN 

Particolare attenzione è rivolta inoltre ai fenomeni del Revenge Porn, con 244 casi trattati (di  cui 34 in danno di minori) e 71 persone denunciate e delle truffe romantiche, con 442 casi  trattati (di cui 4 in danno di minori) e 103 persone denunciate, spesso sommersi in quanto  caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare. 

Sono stati 15 i casi di Codice Rosso che hanno visto la Polizia Postale impegnata attivamente  nel contrasto dei reati contro la persona commessi attraverso la rete. 

Reati contro la persona perpetrati OnLine 2021  2022*
Casi trattati  10.297  9.278
Persone indagate  1.693  1.167
1 Stalking / diffamazione online / minacce / revenge porn / molestie / sextortion / illecito trattamento dei dati /  sostituzione di persona / hate speech / propositi suicidari  

* – dati rilevati il 27/12/2022

Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli  atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali  di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social  network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad  arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech).  

In ultimo, ma comunque di primaria importanza, è stata l’attività rivolta all’individuazione di  quelle persone che, sfruttando principalmente la cassa di risonanza che i social media offrono,  hanno manifestato intenti suicidari in conseguenza dei quali sono state attivate tutte le  procedure necessarie per la salvaguardia delle persone coinvolte con l’ausilio degli uffici di  polizia competenti territorialmente (64 le segnalazioni veicolate attraverso il Commissariato  di P.S. OnLine e 51 gli interventi eseguiti sul territorio dalla Polizia Postale e delle  Comunicazioni )

Nel 2022 sono stati 12 i casi di Codice Rosso/Revenge Porn trattati dal Centro  Operativo per la Sicurezza Cibernetica Abruzzo. Sono stati 9 i casi di sex-extortion  denunciati presso il C.O.S.C. Abruzzo. 

ATTIVITA’ DEL CENTRO NAZIONALE ANTICRIMINE PER LA  PROTEZIONE DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE (C.N.A.I.P.I.C.)

Nell’esercizio della propria missione istituzionale, il Servizio Polizia Postale e delle  Comunicazioni – Organo del Ministero dell’interno per la sicurezza delle telecomunicazioni garantisce, fra l’altro, ai sensi dell’art. 7 bis DL 144 del 2005 e del DM 15 agosto 2017 – Direttiva sul riordino dei comparti di Specialità delle Forze di Polizia – la protezione delle  infrastrutture critiche informatizzate del Paese. 

Nell’attuale e particolare contesto internazionale, l’escalation delle tensioni geopolitiche connesse al conflitto in Ucraina continua ad avere significativi riverberi anche in  materia di sicurezza cibernetica. Risultano, infatti, in corso campagne massive a livello  internazionale dirette verso infrastrutture critiche, sistemi finanziari e aziende operanti in settori  strategici quali comunicazione e difesa, tra le quali figurano campagne di phishing, diffusione  di malware distruttivi (specialmente Ransomware), attacchi Ddos, campagne di  disinformazione e leak di database. Inoltre, alcuni tra i più pericolosi gruppi di hacker criminali 

hanno deciso di schierarsi a favore della Russia, altri con l’Ucraina, prendendo di fatto parte al  conflitto nel c.d. “dominio cibernetico”. 

In tal senso, come noto, il conflitto russo-ucraino ha comportato una recrudescenza  nell’attività di attori ostili, connotati per l’esecuzione di attacchi ransomware – volti a  paralizzare servizi e sistemi critici mediante la cifratura dei dati contenuti – campagne DDoS,  volti a sabotare la funzionalità di risorse online e, soprattutto, attacchi di tipo ATP (Advanced  Persistent Threat), condotti da attori ostili di elevato expertise tecnico, in grado di penetrare i  sistemi più strategici mediante tecniche di social engineering o sfruttamento di vulnerabilità, al  fine di garantirsi una persistenza silente all’interno dei sistemi a scopo di spionaggio o  successivo danneggiamento. 

La proliferazione di gruppi ostili, si è attuata poi mediante il ricorso a crew hacker di  c.d. crime as a service, ordinariamente attive nel fornire supporto tecnologico ad attori criminali  ed oggi sempre più contigue a gruppi di ascendenza statuale. 

In particolare, il Servizio Polizia Postale ha implementato l’attività informativa e di  monitoraggio ad ampio spettro, esteso anche al dark web, attivando canali di diretta  interlocuzione dedicati allo scenario in atto con Europol, oltre che con Interpol e FBI, con  l’obiettivo di elevare il livello di attenzione con particolare riguardo al settore  economico/finanziario, tradizionalmente oggetto di interesse da parte di compagini criminali  con connotazione state sponsored

Il Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture  Critiche (CNAIPIC), attraverso dedicati alert ha diffuso indicatori di compromissione e avvisi  di informazione di sicurezza alle infrastrutture informatiche dicasteriali, alle infrastrutture  critiche nazionali e ai potenziali target di azioni ostili, individuati attraverso la permanente  attività informativa assicurata dal Centro. 

I Centri Operativi per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale hanno svolto  adeguati servizi di monitoraggio e analisi, condividendo ogni evidenza utile in relazione al  quadro internazionale in parola. 

L’attività del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, oltre agli  approfondimenti investigativi, si è tradotta nell’analisi tecnica della minaccia, volta  all’elaborazione di informazioni di sicurezza preventiva, nonché nel supporto operativo alle  infrastrutture attaccate, che hanno contribuito al ritorno alla piena operatività dei sistemi  informatici colpiti. 

Attacchi infrastrutture critiche ad istituzioni, aziende e privati  2021  2022*  Variazione  percentuale 
Attacchi rilevati  5.434  12.947  +138%
Persone indagate  187  332  +78%
Alert diramati  110.524  113.226  +2%
* – dati rilevati il 27/12/2022

Sono stati 12 gli attacchi informatici di particolare rilievo in danno di enti/aziende  abruzzesi registrati e gestiti dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica  Abruzzo. 

TRUFFE ONLINE

Nell’ambito delle competenze della Polizia Postale si segnala il rafforzamento dell’attività di  prevenzione attraverso il monitoraggio attivo della rete e un’articolata attività di contrasto alle  truffe online con 3541 persone deferite all’Autorità Giudiziaria, in particolare nel settore  dell’e-commerce e market place. 

Truffe OnLine  2021  2022*  Variazione  

percentuale 

Casi trattati  15.083  15.508  +3%
Persone indagate  3.403  3.541  +4%
Somme sottratte  € 73.245.740  € 115.457.921  +58%
* – dati rilevati il 27/12/2022

Nell’ambito delle truffe sul web anche nel corso del 2022, importante l’incremento degli illeciti  legati al fenomeno del trading online (3.020 i casi trattati, 130 le persone), con l’aumento del  numero di portali che propongono programmi speculativi, apparentemente redditizi, e l’utilizzo  di tecniche molto sofisticate per contattare le vittime. L’attività investigativa, qualora la  denuncia sia tempestiva, prevede l’immediata attivazione dei canali di Cooperazione  Internazionale di Polizia, con la richiesta del blocco urgente delle somme versate e  l’espletamento di accertamenti sui flussi finanziari normalmente destinati all’estero. 

Proprio per dare maggior impulso alle indagini che vedono coinvolti cittadini stranieri, la  Polizia Postale e delle Comunicazioni, nel corso dell’anno 2022, ha attivato 260 richieste di  cooperazione internazionale attraverso il canale Europol che, in più di un’occasione, si sono  rivelate determinanti per l’individuazione degli autori dei reati investigati. 

La Polizia Postale e delle Comunicazioni è stata impegnata anche nell’individuazione di  proposte di vendita online di prodotti contraffatti o all’utilizzo illecito di segni distintivi dei 

marchi registrati, per la tutela del c.d. italian sounding. 

Il monitoraggio di siti e spazi web (blog, gruppi social e siti dedicati) dediti a giochi e  scommesse clandestine è un’altra attività operativa particolarmente seguita dalla Polizia Postale  e delle Comunicazioni, sia per contrastare la diffusione irregolare o illegale, che per tutelare gli  interessi dei consumatori, specie se minori d’età: numerosi sono i siti con sedi legali presso  Paesi esteri, che operano in Italia anche se privi della prevista autorizzazione per poter esercitare  legalmente la raccolta di scommesse. 

Nel corso del 2022 sono state implementate anche le attività di monitoraggio relative alla  vendita online di tabacchi, sigarette elettroniche e liquidi da inalazione in rete, su siti sprovvisti  delle relative autorizzazioni da parte dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli.  

Sono state trattate oltre 300 denunce per truffe online e 150 denunce per illecito  utilizzo di mezzi di pagamento elettronico. 

Di seguito, una sintesi delle principali attività svolte dal Centro Operativo per la  Sicurezza Cibernetica Abruzzo nell’ambito del contrasto alle truffe online: 

Marzo 2022 – il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Pescara e la Sezione di  Teramo traevano in arresto un uomo della provincia di Chieti che aveva aperto un conto  corrente postale presentando allo sportello falsi documenti d’identità. 

L’arresto scaturiva dall’attività di prevenzione finalizzata al contrasto di quei reati c.d. “postali”  le cui vittime sono spesso persone anziane o appartenenti a categorie vulnerabili. 

Marzo 2022 – Il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Pescara  ha effettuato 25 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati componenti un sodalizio  criminale dedito alle truffe in danno di una importante società che opera attraverso una  piattaforma di mediazione per i pagamenti on-line. L’attività investigativa, coordinata dal  Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, ha consentito di accertare che gli  indagati hanno acquistato, con conti incapienti, merce on-line da numerosi venditori italiani ed  esteri. I venditori ricevevano il pagamento dei beni, dato che gli acquisti avvenivano tramite la  piattaforma di mediazione per i pagamenti online, ma quest’ultima subiva un danno economico  di circa due milioni di euro poiché i conti correnti di riferimento erano privi di giacenza. Tale  modus operandi ha consentito al sodalizio criminale di acquistare fraudolentemente i più  svariati beni: orologi di lusso, preziosi, smartphone di ultima generazione, apparecchi per la  casa e finanche generi alimentari. 

Marzo 2022 – il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Pescara, con la dipendente  Sezione e la Squadra Mobile della Questura de L’Aquila, traevano in arresto due persone  sorprese nella flagranza del reato di furto aggravato all’interno del Centro Postale Operativo di  Poste e Telecomunicazioni del capoluogo Abruzzese. 

Gli arresti scaturivano grazie ad un’articolata attività d’indagine finalizzata ad interrompere una  serie di furti che si erano registrati in analoghe strutture di Poste Italiane.

SEZIONE CYBERTERRORISMO

Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme  di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha  determinato un’allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo,  ad una platea pressoché illimitata, sia di matrice islamista (jihadista, ISIS, Al Qaeda, Al  Shabaab ed altre articolazioni locali), sia di formazioni suprematiste di estrema destra  (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonché di estrema sinistra (movimenti di lotta  armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti). 

Cyberterrorismo 2021  2022* 
Casi trattati  1.321  1.193
Persone indagate  80  66
Spazi virtuali monitorati  126.998  173.306
1– Estremismo internazionale religioso / estremismo razziale, antagonista ed anarchico  

* – dati rilevati il 27/12/2022

In tale ambito, la Polizia Postale garantisce sia l’esecuzione di una costante attività di  monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per  l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei  contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Direzione Centrale della Polizia  di Prevenzione competente in materia di contrasto al terrorismo. 

Trattandosi, in particolare, di un fenomeno di carattere transnazionale, sia per la natura  internazionale del fenomeno che per la stessa connaturata struttura della rete, risulta  imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale,  soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne,  riescono ad apportare un indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto  dalle diverse forze di polizia nazionali.  

In ambito europeo, proprio al fine di garantire la cooperazione internazionale, il Servizio Polizia  Postale e delle Comunicazioni rappresenta il punto di contatto nazionale dell’Internet Referral  Unit (IRU) di Europol, Unità preposta a ricevere dai Paesi Membri le segnalazioni relative ai  contenuti terroristici diffusi in rete e di orientarne l’attività. 

In tale ambito, l’attività di monitoraggio del web effettuata dalla Specialità ha permesso di  riscontrare, in primis, come la diffusione di contenuti propagandistici jihadisti, nel corso del  tempo, abbia subito un sensibile peggioramento “qualitativo”, determinato sia dal  ridimensionamento del Califfato sul territorio, sia dalle perdite di tecnici e social media  manager cui era devoluto l’incarico di gestire la propaganda, nonché per l’utilizzo sempre più  frequente dell’Intelligenza Artificiale sulle principali piattaforme web, per la scansione (e  rimozione) dei contenuti pubblicati dagli utenti. 

Infine, considerando il carattere transnazionale che spesso connota le attività investigative in  argomento, risulta imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione  sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni 

peculiari interne, riescono ad apportare indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione  messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali. In ambito europeo, il Servizio Polizia  Postale e delle Comunicazioni è il punto di contatto nazionale dell’Internet Referral Unit (IRU)  di Europol, Unità preposta a ricevere dai Paesi Membri le segnalazioni relative ai contenuti di  propaganda terroristica diffusi in rete e di orientarne l’attività.  

Lo scambio delle informazioni tra Paesi Membri viene effettuato attraverso l’utilizzo di  specifiche piattaforme tecnologiche appositamente create in ambito IRU a supporto del  monitoraggio e delle indagini in materia di terrorismo in Internet. 

Proprio nell’ambito della lotta ai crimini ispirati dall’odio, nello scorso mese di aprile, la Polizia  Postale ha partecipato alla giornata di azione congiunta a livello dell’U.E., sostenuta da  Europol, che, oltre l’Italia, ha coinvolto 10 Paesi (Austria, Bulgaria, Francia, Germania,  Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Portogallo, Romania e Spagna). 

Le attività investigative hanno permesso di identificare in tutta Europa 176 persone in relazione  alla diffusione online di messaggi di incitamento all’odio xenofobo-razziale, nonché istigazione  alla violenza.  

Nella circostanza, le Forze dell’ordine degli Stati membri hanno anche lavorato insieme per far  aumentare la consapevolezza di individui e gruppi che Internet non rappresenta un “vuoto  giuridico”, dando così un chiaro segnale alle persone che diffondono odio violento online che  le azioni investigative congiunte saranno sempre più frequenti e consistenti. 

Da ultimo, lo scorso 15 dicembre, la Polizia Postale e la D.C.P.P. hanno partecipato ad una  seconda giornata congiunta, coordinata dall’European Union Internet Referral Unit (EU IRU)  di Europol, nell’ambito del Referral Action Day (RAD) contro i contenuti violenti  dell’estremismo di destra e del terrorismo online. L’attività ha coinvolto anche le Unità  specializzate di 14 Paesi, tra cui 13 Stati membri dell’Unione Europea e un Paese non  appartenente all’ UE.  

Le autorità partecipanti sono state coinvolte nell’individuazione e nella segnalazione di  contenuti terroristici ai fornitori di servizi online e nel valutare le loro risposte. Le attività hanno  portato alla segnalazione di 831 elementi a 34 piattaforme interessate. Il materiale in questione  include contenuti vietati prodotti da organizzazioni estremiste di destra o in favore di queste,  nonché contenuti diffusi relativi ad attacchi terroristici motivati dall’estremismo violento.  

Tali materiali includono livestream, manifesti, rivendicazioni e celebrazioni di attentati.  L’estremismo violento è ancora una preoccupazione crescente dopo i fatti di Bratislava  (Slovacchia) e Buffalo (USA).  

Gli autori di questi attentati facevano parte di comunità online transnazionali e si sono ispirati  ad altri estremisti di destra violenti e terroristi. Nei loro manifesti, i terroristi hanno evidenziato  il ruolo centrale della propaganda online nei processi di radicalizzazione. Questo dimostra come  l’abuso di internet continui ad essere centrale per l’avvio di percorsi di radicalizzazione e  reclutamento della destra violenta. 

Dal primo Referral Action Day dedicato a questo tipo di contenuti online nel 2021, la minaccia  rappresentata dall’estremismo violento e dal terrorismo è ancora in aumento.  

I RAD consolidano gli sforzi delle forze dell’ordine per contrastare la creazione e la diffusione  di propaganda estremista e terroristica online. Durante le attività coordinate, i partecipanti  segnalano i contenuti legati al materiale di propaganda ai fornitori di servizi online invitandoli  a valutare e rimuovere i contenuti che violano i loro termini di servizio. Le piattaforme sono  invitate a rafforzare i loro protocolli di moderazione per evitare questo tipo di abuso in futuro. 

FINANCIAL CYBERCRIME

L’anno 2022 ha vissuto, subendoli, gli strascichi dell’emergenza sanitaria da Covid19,  che ha comportato il cambiamento radicale di alcune abitudini di vita consolidate. La  sostituzione della socializzazione diretta con quella telematica e lo svolgimento dell’attività  lavorativa non in presenza, imposti dall’avvio della pandemia fin dal 2020, si sono, in parte,  stabilizzati, aprendo la strada a nuove consuetudini: molte aziende hanno proseguito con forme  di telelavoro e smartworking, contribuendo a incrementare la frequenza di navigazione in rete  da parte dei soggetti adulti anche attraverso devices quali tablet, smartphone, pc molto spesso  utilizzati anche per scopi personali a scapito della sicurezza.  

Nel solco di questi cambiamenti si è registrato un aumento dei reati informatici che ha  raggiunto livelli altissimi, mettendo in luce come il crimine post pandemia nel nostro Paese stia  cambiando radicalmente.  

Il settore del financial cybercrime rappresenta un bacino molto remunerativo ed  appetibile sfruttato da molte organizzazioni criminali, anche estere, come veicolo per finanziare  le proprie attività illecite, il più delle volte attraverso l’utilizzo di sofisticate tecniche di social  engineering per manipolare le vittime e indurle a fornire informazioni riservate. 

Le conseguenze di un attacco riuscito possono essere drammatiche e avere effetti  devastanti non solo su singoli utenti o investitori, ma anche con riverberi negativi per ciò che  concerne piccole e medie imprese, con ingenti perdite economiche e danni d’immagine  difficilmente quantificabili.  

Nel settore del contrasto al financial cybercrime, il fenomeno dei “money mules rappresenta senz’altro una delle modalità più frequenti e consolidate per realizzare frodi online:  con la funzione di “teste di legno” cibernetiche, personalità di dubbia moralità si prestano ad  essere l’ultimo anello della catena attraverso il quale i criminali monetizzano i proventi del  reato. La diffusione di questa modalità e il numero dei soggetti che si prestano a svolgere tale  funzione criminale sono in costante crescita e rappresentano ormai una realtà criminale quasi  endemica in tutto il mondo. 

Anche il 2022, inoltre, è stato caratterizzato dalla crescita dell’interesse per le  Cryptovalute: i cittadini italiani, anche con bassa scolarizzazione informatica, sono sempre più  frequentemente attratti dagli investimenti in Cryptovalute, con la speranza di realizzare i facili  e veloci guadagni pubblicizzati.  

Quello delle Cryptovalute costituisce un mondo eterogeneo e virtuale, peraltro, non  dissimile da quello reale. In tale contesto sono realizzate attività investigative finalizzate a  fermare i tentativi di phishing verso i Wallet che le contengono: i truffatori informatici  agganciano le vittime attraverso richieste di natura tecnica, su chat ufficiali o semi ufficiali, con 

la promessa di risolvere i loro problemi gestionali previa cessione delle chiavi private, che  permettono la movimentazione delle Crypto (cd. SEED), in realtà queste consentono ai  malfattori di prendere il pieno possesso del Wallet e di impadronirsi del contenuto. 

Forte anche l’impegno per contrastare il fenomeno del riciclaggio perpetrato attraverso la  conversione delle somme frodate in Cryptovalute, sono state infatti coordinate dal Servizio  Polizia Postale diverse attività investigative che hanno visto truffe informatiche ad alto  contenuto tecnico conosciute come le BEC, le CEO fraud, Vishing, phishing tentare di  realizzare i proventi criminali inviando le somme sottratte tramite bonifico bancario ad  exchange di cryptovalute non collaborativi con la Polizia, convertendo la valuta ufficiale in  Bitcoin o Ethereum. Tale procedimento consente facilmente lo spostamento e spacchettamento  delle somme, in attesa di fare cashout

Per tale ragione è stata intensificata la collaborazione con le grandi società di Exchange  di Crypto per i report operativi e per il congelamento delle somme sottratte, così come è stata  intensificata anche l’analisi delle transazioni Crypto con la collaborazione degli specialisti di Europol. 

La mancanza di confini geografici in Internet consente sempre più frequentemente la  formazione di gruppi criminali con nazionalità eterogenee ed è questo che caratterizza ormai  quasi l’intero panorama dei reati commessi attraverso le nuove tecnologie. 

In Italia sono state frodate 156 grandi, medie e piccole imprese, per un ammontare  complessivo di oltre 20 milioni di euro di profitti illeciti, dei quali oltre 4 milioni sono stati  recuperati in seguito all’intervento della Polizia Postale e delle Comunicazioni.  

In merito ai fenomeni di phishing, smishing e vishing, tecniche utilizzate per carpire  illecitamente dati personali e bancari, per operare sui sistemi di home banking, sono state  identificate ed indagate 853 persone (+9% rispetto all’anno precedente). 

Frodi Informatiche  2021  2022*  Variazione  

percentuale 

Persone indagate  779  853  +9%
Somme sottratte  € 33.258.422  € 38.678.134  +16%
* – dati rilevati il 22/12/2022

Nell’ambito di tale più ampia attività sono state trattate dal C.O.S.C. Abruzzo oltre  80 denunce per frodi informatiche. 

COMMISSARIATO DI P.S. ONLINE

L’uso crescente delle nuove tecnologie ha reso necessario lo sviluppo e il potenziamento  di nuovi strumenti di comunicazione che consentissero alla Polizia di Stato di mettersi in  contatto diretto con gli utenti del web.  

In tale ottica, il portale del Commissariato di PS online ha permesso al cittadino, abituato  ormai a utilizzare la rete internet per svolgere le principali attività quotidiane, di rivolgersi agli  agenti della Polizia Postale in qualsiasi momento e ovunque si trovi. Attraverso il computer,  l’utente può segnalare comportamenti che giudica illeciti e chiedere aiuto per superare difficoltà  e problematiche, anche nei casi in cui potrebbe essere fonte di disagio rappresentarle di persona. 

La facilità con cui il cittadino ha interagito con la piattaforma dedicata, ha reso possibile  raccogliere le segnalazioni di quegli utenti che, mossi da spirito altruistico e di collaborazione,  si sono rivolti alla Polizia Postale in un’ottica di sicurezza partecipata – nella sua declinazione  online – fornendo utili evidenze su fenomeni emergenti potenzialmente lesivi, così  contribuendo, in termini di efficace prevenzione, ad evitare che altri internauti potessero cadere  nelle trappole della Rete.  

L’esigenza di innalzare al massimo i livelli dell’azione preventiva ha imposto di  introdurre una nuova sezione, dedicata agli alert, dove vengono raccolti e pubblicati gli “avvisi  agli utenti” che, proprio perché costantemente aggiornati e facilmente raggiungibili,  costituiscono un efficace strumento di autotutela messo a disposizione del cittadino.  

Tra i fenomeni riscontrati con maggior frequenza nell’anno 2022 annoveriamo, a titolo  esemplificativo, i furti di account social, le estorsioni a sfondo sessuale, il phishing ai danni di  correntisti di istituti bancari, le proposte di falsi investimenti online, nonché falsi siti di vendita  di quei prodotti che, in un determinato contesto temporale, risultano essere maggiormente  richiesti sul mercato. 

Le segnalazioni che richiedono l’intervento tempestivo del Commissariato di PS online  sono molteplici. Emblematico è quanto avvenuto lo scorso 18 marzo, quando è giunta la  richiesta di aiuto di una figlia preoccupata per la madre, vittima di una truffa sentimentale.  

In particolare, la donna è stata contattata attraverso un noto social network da un uomo  dalle maniere gentili che ha iniziato a corteggiarla con insistenza fino a farla innamorare. Dopo  aver conquistato la fiducia della donna, il truffatore, confidandole di avere una figlia  gravemente malata, che necessitava di cure molto costose alle quali non riusciva a far fronte, le  ha richiesto un sostanzioso aiuto economico. La vittima, particolarmente colpita dalla triste  vicenda, ha iniziato a inviare a più riprese ingenti somme di denaro sino a dilapidare il suo  intero patrimonio. 

Tutti i tentativi esperiti dai familiari della donna per farle capire di essere caduta vittima  di un raggiro, sono risultati vani. 

Di seguito alla segnalazione, il poliziotto del Commissariato di PS online, contattando la  donna, è riuscito a farle comprendere che la persona che credeva essere il suo amato era in realtà  un abile truffatore. 

Grazie a questo intervento, la donna, oramai consapevole di quanto le era accaduto, ha  interrotto la relazione e trovato il coraggio di sporgere denuncia.  

Sul sito, inoltre, giungono segnalazioni da parte di utenti che si trovano in situazioni di  pericolo o che minacciano gesti estremi; in tali circostanze, ai poliziotti della sala operativa del  Commissariato di PS online è richiesto un tempestivo e coordinato intervento che coinvolge gli  uffici territoriali delle Questure interessate dall’evento. 

Lo scorso 19 gennaio, ad esempio, il personale del Commissariato ha gestito una  segnalazione proveniente da un ragazzo che aveva manifestato l’intenzione di togliersi la vita  dopo essere stato vittima di un’estorsione sessuale. 

Il poliziotto del C.O.S.C Abruzzo che ha preso in carico la segnalazione ha  immediatamente contattato telefonicamente il giovane che si è mostrato inizialmente reticente,  timoroso e particolarmente spaventato, rifiutando di fornire indicazioni utili alla sua  localizzazione. 

Intuendo il suo grave disagio, e nonostante la ritrosia dimostrata dal ragazzo, l’operatore  è riuscito ad instaurare un rapporto di empatia e fiducia col suo giovane interlocutore  convincendolo a non commettere gesti estremi. 

Il poliziotto ha intrattenuto il ragazzo al telefono per consentire agli operatori della Sala  di esperire tutti gli accertamenti necessari per identificarlo e, una volta geolocalizzato, con  l’ausilio di una pattuglia del C.O.S.C. Abruzzo è stato possibile prestargli l’assistenza  necessaria. 

Gli interventi finalizzati alla prevenzione di intenti suicidari da parte di utenti dei vari  social network, segnalati attraverso il Commissariato di P.S. online sono stati 64. 

L’analisi delle oltre 100.000 segnalazioni ricevute dal sito del Commissariato di PS online  nell’anno 2022, ha evidenziato che in molti casi gli internauti sconoscono e/o non adottano  quelle piccole e necessarie accortezze di cyber hygiene che consentirebbero loro di prevenire e  limitare la maggior parte degli attacchi informatici e il perpetrarsi di attività delittuose.  

Per questo motivo, è stata introdotta sul sito una specifica sezione con cui vengono  veicolate al cittadino pillole di sicurezza informatica, funzionali a ridurre al minimo i rischi  legati all’uso di dispositivi informatici. 

La popolarità del sito è avvalorata dal numero degli accessi che sono stati, nel periodo di  riferimento, oltre 42.200.000

Nella costante ricerca di nuove e incisive strategie di comunicazione per fornire ad  un’utenza sempre più ampia, si è passati da una comunicazione verso il cittadino a una  interazione con il cittadino. 

ATTIVITA’ DI PREVENZIONE 

La Polizia Postale se da un lato svolge un’incisiva attività di repressione dei reati  informatici, dall’altro lato svolge un’importante azione preventiva a tutela dei minori,  soprattutto per quanto concerne il fenomeno del cyberbullismo e di tutte le forme di  prevaricazione online, fenomeni che destano grande allarme sociale. 

Tra le iniziative educative si riporta il coinvolgente format teatrale itinerante e in  streaming #cuoriconnessi che ha coinvolto oltre 270mila studenti sul territorio nazionale. 

Di rilievo è anche la campagna educativa itinerante di sensibilizzazione e prevenzione sui  rischi e pericoli legati ad un uso non corretto della rete internet da parte dei minori denominata  Una vita da social

L’iniziativa, arrivata quest’anno alla sua X edizione, ha coinvolto oltre 2milioni e  8oomila studenti, attraverso il truck didattico multimediale della Polizia Postale, e ha  proseguito la sua attività itinerante in Italia e all’estero.  

Il progetto si cala nella filosofia dei giovani interlocutori, interagendo con un linguaggio  comunicativo semplice ma esplicito, adatto a tutte le fasce di età, coinvolgendo così dai più  piccoli ai docenti ai genitori, con la finalità di combattere la violenza e la prevaricazione dei  giovani bulli. 

L’impegno profuso dagli specialisti della Polizia Postale nell’azione di sensibilizzazione  e informazione ha consentito, nell’anno appena trascorso, di realizzare incontri con docenti e  genitori in oltre 2.800 istituti scolastici e di coinvolgere oltre 820mila studenti.

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