Politica

Teramo e Sulmona pronte ad accogliere “Il padre”

Teramo. Il Padre di Floran Zelle per la regia di Piero Maccarinelli è uno spettacolo profondo e intelligente che affronta con delicata ironia un tema comune che è quello della malattia in vecchiaia e la perdita di memoria e identità in un uomo che comincia a confondere persone, luoghi, tempi, in un racconto tenero e poetico grazie alla maestria e alla sensibilità della regia e di due grandi protagonisti Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere, in scena al Teatro Comunale di Teramo martedì 9 alle 21 e mercoledì 10 alle ore 17 e al Teatro Maria Caniglia di Sulmona il giorno successivo, giovedì 11 alle ore 21.

 

Mercoledì 10 gennaio alle 12,30 gli attori incontreranno il pubblico per un aperitivo al Babila, il costo dell’aperitivo a bouffet è di 8€. Lo spettacolo, nonostante il lutto occorso all’attrice protagonista Lucrezia Lante della Rovere, si terrà come previsto.

 

Il Padre, debutta nel settembre del 2012 al Hébertot Theatre di Parigi con Robert Hirsch, riscuotendo un grandissimo successo. Candidato al prestigioso Prix Molières nel 2014 si aggiudica il premio come miglior spettacolo dell’anno.

Andrea è un uomo molto attivo per la sua età, ma mostra i segni sempre più evidenti di una malattia degenerativa. La figlia Anna decide allora di accoglierlo nel proprio appartamento, ma quella che sembrava la migliore soluzione possibile si rivela ben presto una scelta sbagliata che non accontenta nessuno: né Andrea, che non intende in alcun modo rinunciare alla sua indipendenza, né tantomeno Anna, che stenta comunque a trovare un modo per comunicare con il padre sempre più coinvolto in una progressiva e inesorabile perdita di memoria. Una storia che rischierebbe di tramutarsi in dramma se l’autore non fosse Florian Zeller, uno dei più brillanti commediografi contemporanei capace di affrontare con leggerezza mai superficiale un tema delicato come la malattia. Magnificamente interpretata da Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere, una pièce pungente che ci conferma ancora una volta come l’ironia sia spesso l’unica chiave di lettura possibile per salvarsi dal dolore della vita.

 

Recensioni

“Il padre è un toccante viaggio nei meandri di una mente stravolta dalla malattia che, con un geniale espediente narrativo, l’autore Florian Zeller… ci costringe a compiere assieme ad Andrea, rendendoci partecipi del suo smarrimento, delle sue visioni, del suo progressivo e irreversibile distacco dalla realtà, e facendoci toccare con mano la drammatica condizione del disagio mentale. La pièce, infatti, mescola in continuazione, attraverso una serie di brevi segmenti narrativi, le scene “reali” e quelle immaginate o “deformate” da Andrea (ricorrendo, in alcuni casi, a una sorta di effetto replay), il quale precipita verso uno stato di totale confusione che lo porta a scambiare volti, nomi, fatti, tempi e luoghi: un inestricabile labirinto percettivo in cui finiamo inesorabilmente per perderci anche noi spettatori, provando una forte “scossa empatica” nei confronti del protagonista; una scossa profonda e duratura, che ci lascia in preda allo stupore e all’inquietudine… Una storia di grande intensità e poesia in cui Zeller, per smorzare un po’ la drammaticità del testo, riesce a inserire ironici tocchi d’alleggerimento mai inopportuni, affidati per lo più a un Alessandro Haber in stato di grazia e autore di una prova semplicemente magistrale nel difficile ruolo di Andrea, un personaggio cui dà vita con profonda umanità e verosimiglianza, suscitando emozione e commozione; molto bene anche Lucrezia Lante Della Rovere nei panni della figlia Anna; efficace, infine, il contributo degli altri quattro attori, tra i quali spicca la prova di Ilaria Genatiempo nel ruolo della badante Laura”. (Francesco Vignaroli su Corriere dello Spettacolo)

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