Pianella. Si terrà domenica 28 gennaio, nell’approssimarsi del primo anniversario della scomparsa, la cerimonia di intitolazione del belvedere di via Meridionale ad Andrea Pietrolungo, speleologo e soccorritore pianellese deceduto dopo aver coordinato per giorni i soccorsi a seguito dell’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito l’Abruzzo lo scorso gennaio.
La proposta dell’amministrazione, subito accolta dai famigliari e dal CAI regionale, dove Andrea era molto conosciuto e stimato, essendo anche direttore della scuola regionale tecnici di soccorso Speleo, vuole ricordare il suo generoso contributo a chi era in difficoltà e trasmettere le sue qualità ed il suo ricordo alle future generazioni.
Il belvedere, che ingloba anche un suggestivo anfiteatro, è situato a ridosso del centro storico ed è frequentato in prevalenza dai giovani; ha recentemente visto interventi di ripristino e di miglioria, in quanto si tratta di un’area che consente di spaziare lo sguardo su un bellissimo panorama, ivi compresa la Majella, montagna dove numerose volte Andrea si è cimentato in campi Speleo ed esplorazioni delle grotte.
Alla cerimonia, oltre alle istituzioni, prenderanno parte famigliari, amici e i numerosi collaboratori del CAI che hanno condiviso con lui innumerevoli esperienze e ricordi.
Dopo la benedizione, delle ore 11:30, si procederà con la scopertura della targa commemorativa.
“ Con l’intitolazione intendiamo rendere permanente il ricordo e l’esempio che Andrea rappresenta per tutti noi, afferma il Sindaco Sandro Marinelli. Sono ancora vive le ferite di quei giorni terribili per la nostra regione, quando l’emergenza si è purtroppo trasformata in tragedia, con numerose vite spezzate o messe in pericolo. Andrea, insieme a tanti altri impareggiabili volontari, era lì senza risparmiarsi, continua il primo cittadino, a cercare di soccorrere quante più persone possibili, rimaste senza viveri e senza riscaldamento, talvolta per numerosi giorni. Il suo ricordo, conclude il Sindaco, sarà così sempre vivo a ricordare i valori dell’altruismo e del volontariato ogni volta che, anche chi non ha avuto modo di conoscerlo, passeggerà in quel luogo”.
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