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Artigianato, Febbo: “D’Alfonso e Bob dicano agli abruzzesi dove e quando arriveranno misure finanziarie per le piccole e medie imprese”

Pescara. “La Regione vorrebbe nascondere il disastro economico che incombe sull’economia regionale ma i dati diffusi dalla CNA, ma anche del Cresa e Bankitalia,  sono incontrovertibili e confermano tutte le nostre preoccupazioni denunciate in questi ultimi mesi nel corso dei quali abbiamo rimarcato come l’Abruzzo sia in forte ritardo. Quindi, Catena, nuovo ventriloquo,  farebbe bene a studiare e a lavorare (non come ha sempre fatto in qualità di funzionario di Partito o incaricato) sull’andamento  dei dati”.  Questo il commento del Consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: “L’ analisi effettuata dal professor Ronci, considerato a tutti i livelli un esperto economista, è riferita agli ultimi cinque anni, incluso il 2017, e non a un trimestre, mettendo a fuoco il problema di un comparto fondamentale come l’artigianato. Si tratta di un settore in fortissimo affanno da anni ed è difficile che ciò possa essere confutato. Basta incrociare i dati sulla vita delle micro imprese con quelli sulle esportazioni e sul credito concesso dal sistema bancario in costante contrazione: vanno bene le grandi imprese, male le micro, con in testa le artigiane, seguono le commerciali, quelle agricole, quelle dei servizi ecc…E le banche concedono colpevolmente credito  solo alle grandi imprese. A fronte di questa crisi la Regione fa finta di niente, anzi non utilizza le risorse, quelle vere, europee. Tant’è che anche in sede di approvazione, a dicembre scorso, dell’ultimo Bilancio di previsione  2018 l’esecutivo regionale non ha voluto inserire nessuna risorsa o misura di sostegno all’artigianato, così come richiesto attraverso i nostri emendamenti, che la maggioranza delle Regioni italiane utilizzano”. “Ricordo – aggiunge Febbo – che il numero totale delle imprese attive abruzzesi, dal 2013 al 2017, ha subito una flessione di ben 4.206 unità influenzata proprio dalla dinamica delle imprese artigiane. Da sottolineare, inoltre, che le variazioni percentuali del numero di imprese, anche queste da parecchi anni, sono sempre peggiori di quelle medie nazionali e per le imprese artigiane in alcuni casi sono addirittura le peggiori  in senso assoluto tra le Regioni Italiane (come nel periodo dal 2013 al 2017). Pertanto – conclude Febbo – il Presidente D’Alfonso che gira con il suo megafono Bob nei mercati rionali abbia il coraggio di spiegare il ritardo dei fondi europei e il lassismo del suo esecutivo nell’aggredire la crisi economica che attanaglia l’artigianato e la piccola impresa”.

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