Cultura e eventi

Potere al Popolo ribadisce il no al cementificio e ad ogni altro nuovo peso industriale a Punta Penna

Vasto. “Sono passate ormai oltre due settimane dalla straordinaria e partecipata marcia a Punta Penna, la cittadinanza vastese ed abruzzese si è espressa chiaramente: quel giorno erano in strada anche esponenti dell’attuale (e delle precedenti) amministrazioni PD-LeU, che hanno applaudito le parole di critica alle mancate azioni politiche sull’area oltre la richiesta di revoca del parere favorevole alla Vinca per il progetto della ditta Escal”.

Si legge così in una nota di Marisa D’Alfonso, Carmine Tomeo, Potere al Popolo, che prosegue: “A tale situazione non si poteva che far seguire azioni conseguenti. Invece, finora, così non è stato.

Ci sono state poco più di promesse da parte del sindaco, Francesco Menna e dell’assessore delegata all’ambiente, Paola Cianci e troppe volte in passato abbiamo assistito alla stessa falsa partenza. Ma alla fine, il nulla. Le parole del direttore dell’ARTA e l’attivazione di una task force da parte sua, portano a due conclusioni immediate.

La prima è che la valutazione di incidenza definita dall’amministrazione comunale “scrupolosa” ha lasciato più dubbi che certezze. E come si può quindi lasciarla in vigore, con tutte le conseguenze del caso?

La seconda è che di tutto quanto è stato dichiarato in passato, in particolare sui monitoraggi della qualità dell’aria, nulla è rimasto, nulla ha avuto conseguenze reali.

Intanto altri progetti sembrano stagliarsi all’orizzonte, come il progetto della ditta Iguana, reso noto solo grazie alla stampa e su un altro prossimo venturo si rincorrono voci. Chi lo ha approvato? Il Comune è stato coinvolto? Ha rilasciato pareri, consulenze, è stato presente a conferenze dei servizi o altro? Come è possibile che la cittadinanza, anche tramite il tavolo per l’ambiente tanto tenuto in considerazione dall’assessore delegata all’ambiente, non è stata informata (e perché no mobilitata?) su questi progetti?

E alla fine, tra un politicismo e un tatticismo, tra un’azione e una non azione, chi paga è un’area tra le più pregevoli di tutto l’Abruzzo e la costa adriatica, i lavoratori e la cittadinanza.

Come accaduto sul Parco Nazionale della Costa Teatina, a dimostrazione che non c’è nessuna prospettiva di sinistra, alternativa e ambientalista nella “sinistra del centro sinistra”. Potere al Popolo, con le organizzazioni che la compongono, continuerà la lotta sempre nella stessa direzione. Insieme alle classi popolari, ai lavoratori, alle associazioni e ai movimenti. La “sinistra del centro sinistra” al governo della città e della Regione, se non vuole (o non può, per i soliti accordi politici) dar seguito nettamente, senza tentennamenti e deviazioni, a quanto chiesto dagli 800 della marcia a Punta Penna, non dovrebbe far altro che dimettersi e spazzare via così ogni equivoco e falsa speranza”.

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