Politica

Solo posti in piedi per Donatella Di Pietrantonio a Teramo per Soroptimist

Teramo. Solo posti in piedi per l’incontro voluto da Soroptimist Club di Teramo tenutosi ieri sera all’Hotel Abruzzi con Donatella Di Pietrantonio per la presentazione del suo successo editoriale “L’Arminuta” vincitore del premio Campiello 2017 al quale sono intervenuti anche S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi Vescovo di Teramo e il giornalista Simone Gambacorta che ha realizzato la bella intervista alla protagonista della serata.

L’appuntamento, organizzato dal Soroptimist Club Teramo, è stato introdotto dalla Presidentessa Stefania Nardini che ha ricordato come le Soroptimist abbiano “come obiettivo quello di valorizzare il talento delle donne e in particolare di quelle donne che arricchiscono il territorio con la qualità e l’eccellenza del loro lavoro. Ecco perché siamo particolarmente orgogliose di poter incontrare e conoscere questa scrittrice eccezionale, che si è divisa tra il suo lavoro di odontoiatra e la sua passione per la scrittura, dimostrando una forza e una grinta che tante altre donne vivono ogni giorno dividendosi tra mille impegni, diventando un esempio e un incoraggiamento per tutte noi.”

L’intervento del Vescovo Leuzzi è stato un vero e proprio invito a elevare culturalmente la popolazione italiana “altrimenti non si va lontano. Dobbiamo invitare i nostri giovani a leggere, possibilmente libri, perché le nuove tecnologie sono perfette per informarci ma la lettura di un buon libro ci forma”.

L’invito del Vescovo è subito rilanciato dalla stessa Di Pietrantonio stimolata da Gambacorta che le chiede cosa si provi a vedere il proprio nome scritto in un albo d’oro che prima di lei ha accolto Mario Pomilio e Ignazio Silone unici abruzzesi “E’ per me un grandissimo onore vincere il Campiello dopo Silone che è stato fondamentale per la mia formazione, di scrittrice ma soprattutto personale. Alcuni dei libri che leggiamo ci cambiano profondamente, come persone. Silone l’ho letto nell’adolescenza e ho vissuto le sue storie con grande partecipazione perché danno dignità letteraria a quelli che oggi definiamo gli ultimi, per lui erano i cafoni della marsica, e rappresentavano proprio me, nata in un borgo dell’entroterra teramano da genitori contadini e pastori, quei libri descrivevano quello che sentivo, la consapevolezza di far parte di un mondo al quale la maggior parte della gente si sente superiore. Silone mi ha dato l’opportunità di elaborare e liberare la rabbia inespressa e compressa che avevo dentro, i suoi libri hanno avuto una funzione catartica e formativa.” La scrittrice ha poi proseguito affrontando i temi che vengono trattati nei suoi scritti “la maternità è un tema centrale ma è una maternità lontana dalla norma, parlo degli aspetti oscuri, quelli che da sempre, a partire da Medea, raccontiamo, quelli che troviamo nelle favole (Hansel e Gretel, Pollicino) in cui ci angoscia non tanto la decisione del padre di abbandonare i figli, quanto l’accordo della madre. Quindi il mio è uno sguardo da figlia, non da madre, da chi sconta sulla propria pelle gli effetti di una maternità inadeguata.” Infine, Donatella di Pietrantonio ha svelato ai tanti intervenuti per conoscerla, una curiosità sul titolo: “L’Arminuta (ritornata) non l’avrei mai scelto, mai avrei cercato un titolo dialettale, invece la scelta degli editor di Einaudi si è rivelata giusta, io ci ho messo un po’ ad abituarmi ma ora non riuscirei a pensare questa storia con un titolo diverso.”

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