Politica

Ennio Fantastichini e Iaia Forte portano in scena “Tempi Nuovi” al Teatro Circus di Pescara

Pescara. Mercoledì 4 e giovedì 5 aprile 2018, la cinquantaduesima Stagione Teatrale della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara” di Pescara si conclude con lo spettacolo Tempi Nuovi, scritto e diretto da Cristina Comencini e interpretato da Ennio Fantastichini e Iaia Forte con Marina Occhionero e Nicola Ravaioli.

Gli spettacoli si terranno al Teatro Circus di Pescara: la rappresentazione di mercoledì 4 aprile avrà inizio alle 21 mentre giovedì 5 aprile è in programma la replica pomeridiana alle ore 17. Il biglietto di ingresso costa 27€ per le Poltronissime e 22€ per le Poltrone (per i soci della Società del Teatro e della Musica “Luigi Barbara”, i biglietti costano, rispettivamente, 25€ e 20€).

Tempi nuovi mette in scena un nucleo familiare investito dai cambiamenti veloci e sorprendenti della nostra epoca: elettronica, mutamento dei mestieri e dei saperi, nuove relazioni. Un terremoto che sconvolge comicamente la vita dei quattro personaggi: un padre, una madre e i due figli e li pone di fronte alle contraddizioni, alle difficoltà di un tempo in cui tutto ci appare troppo veloce per essere capito ma in cui siamo costretti a immergerci e a navigare a vista. Giuseppe è uno storico che vive circondato da migliaia di libri, carico di tutto ciò che ha studiato e scritto. Il figlio Antonio vola invece leggero nella sua epoca fatta di collegamenti rapidi e senza legami col passato, tranne quando deve scrivere il compito sulla resistenza e ha bisogno del sapere del padre. Sabina è la moglie di Giuseppe, una giornalista che ha seguito un corso di aggiornamento sull’elettronica, per imparare a dare una notizia in tre righe e non essere sbattuta fuori dal giornale, e si sente per questo, come ripete spesso al marito, moderna. Clementina è la figlia maggiore della coppia che vive fuori casa e che ha in serbo per i due genitori, che la credevano felicemente fidanzata con Davide, una notizia che metterà a dura prova la modernità di Sabina. Ma un grande colpo di scena prepara anche Giuseppe nel finale ai suoi familiari, perché non vuole essere l’unico a portare tutto il peso del passato e della Storia: “Volevate fare faticare solo me, portare tutto il peso di quegli oggetti con le pagine? Mentre voi tranquilli, leggeri, veloci, giovani… No, non ci sto!”.

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