Cultura e eventi

Fabrizio Truono rieletto segretario Cst Adriatica Gran Sasso

L’Aquila. C’è una sola strada per rilanciare i territori di L’Aquila e di Teramo, alle prese con problemi vari e spopolamento: il lavoro, quello vero e non precario. Lo chiede a gran voce Fabrizio Truono, segretario della Camera Sindacale Territoriale Adriatica Gran Sasso, nel corso del II Congresso che si è svolto oggi, lunedì 9 aprile, ad Assergi, al termine del quale è stato confermato alla guida della Uil che raggruppa le province di L’Aquila e Teramo.

Una giornata intensa e partecipata, che si è svolta ai piedi di Campo Imperatore, una zona che rappresenta le fatiche di un territorio martoriato da crisi e terremoto, ma anche le speranze legate al rilancio turistico e occupazionale così atteso da tutto l’Abruzzo. “La nostra priorità per il futuro – ha detto Truono nel corso del suo intervento – deve essere il lavoro, ma quello vero e non un’occupazione di qualche ora, di qualche giorno, di qualche mese. Basta con la precarietà e con l’incertezza del domani, dobbiamo puntare ad avere imprese vere, solide. Oggi se a un giovane viene chiesto perché va via dal nostro territorio, la risposta è: perché ci sentiamo inutili, ci sentiamo deboli ed isolati in una società che non dà più risposte ai giovani e non offre lavoro per il futuro. Negli ultimi anni siamo cimentati in esperienze dolorose, ma ancora ci siamo e vogliamo continuare ad esserci, non vogliamo lo spopolamento del territorio, vogliamo invece investimenti sul territorio”. Per Truono, inoltre, è necessario che “la Regione Abruzzo impegni risorse in progetti di sviluppo atti anche a favorire il flusso di imprenditori che decidano di capitalizzare la loro economia in questo e negli altri bellissimi luoghi delle nostre province”. Ampio spazio, poi, è stato dato al tema della sanità. Per il segretario non si può “continuare a perseguire come unica soluzione l’applicazione di principi esclusivamente ragionieristici che hanno portato i tagli di centinaia di posto letto ospedalieri e non hanno conferito una ottimale ed efficace riorganizzazione dei servizi sanitari, ma come invece riscontrato hanno causato la negazione al diritto alla sanità, soprattutto nelle zone già di per sé svantaggiate e più distanti dalla cosiddetta area metropolitana. Ancora oggi abbiamo quattro Asl, ognuna con una propria autonomia decisionale ed organizzativa e quando la Uil aveva chiesto di istituire una unica Asl regionale non siamo stati ascoltati dalla politica, forse perché avrebbe garantito servizi per tutti e ridimensionati i privilegi di pochi”. Stesso discorso per il sociale: “Mancano le risorse economiche e per questo è nostra intenzione aprire un tavolo negoziale. Noi chiederemo un cospicuo e congruo incremento delle risorse da destinare ai servizi e alle prestazioni di carattere sociale, come orientamento generale della spesa da parte dei Comuni, e un’analisi dettagliata dei bisogni reali delle persone e la contestuale erogazione di servizi e prestazioni domiciliari, nonché una certezza dei tempi relativa all’ erogazione di servizi e prestazioni domiciliari”. Infine, Truono ha chiesto un confronto con la politica regionale “per trovare le giuste soluzioni onde evitare la soppressione del tribunale di Avezzano o di Sulmona”.

Gli ha fatto eco Michele Lombardo, segretario regionale Uil Abruzzo, per il quale “serve uno scatto d’orgoglio contro la paralisi, e per far partire, come chiediamo da tempo, gli attesi investimenti previsti nel Master Plan. È un momento cruciale: le scelte di oggi sono decisive per il nostro domani”.

Le conclusioni sono state a cura di Antonio Foccillo, segretario confederale Uil: “La politica negli ultimi vent’anni ha smesso di progettare, non ha più individuato un modello, e abbiamo perso posizioni in termini di reddito a livello mondiale. Serve progettualità, e serve dare una speranza alle persone, non assistenzialismo. Serve in definitiva un’educazione, intesa come aiuto a riflettere, per evitare voti di pancia. La Uil vuole continuare a contribuire a far crescere questo paese, con realismo e laicismo, proprio come abbiamo fatto in occasione del rinnovo dei contratti nazionali. Noi siamo libero, e vogliamo continuare ad esserlo”.

Fabrizio Truono sarà aiutato da una segreteria composta da Emilio De Angelini, Clara Ciuca, Luigi Di Donato, Federico Di Federico, Mauro Nardella, Monica Di Cola.

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