Cultura e eventi

Rendiconto 2016, Febbo: “Paolucci e D’Alfonso hanno poco di cui gioire”

L’Aquila. “Paolucci, come al solito, anche sull’approvazione del Rendiconto del 2016, se la suona e se la canta da solo. Infatti la delibera come di consueto è secretata rendendo impossibile verificare ciò che afferma, ma su alcune dichiarazioni vanno fatte delle precisazioni”. Questo il commento di Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia che precisa quanto segue: “I conti consuntivi 2013, 2014, 2015 e 2016 sono stati approvati solo dalla Giunta e non dal Consiglio comprovando e certificando il netto ritardo con cui si opera. Le operazioni di riaccertamento dei residui è una operazione già fatta dal precedente Governo Regionale di centro – destra nel 2012 che oltre alla stessa ha dovuto sanare i disastri dei governi precedenti, soprattutto tamponare il “terremoto” non sismico, ma economico – finanziario causato dall’amministrazione Del Turco, riducendo a meno di un terzo i 4 miliardi di euro di debito ereditato, restituendo allo Stato i 176 milioni di euro che il precedente governo di centro – sinistra aveva stornato dai 576 concessi per il risanamento sanità, azione che ci è costata la non lodevole etichetta di “Regione Canaglia”. Ciò che rileviamo dalle sue dichiarazioni sul rendiconto 2016 è che il disavanzo è di oltre 765 milioni di euro, ovvero non c’è stato nessun miglioramento nel corso di questi 4 anni di governo targato D’Alfonso – Paolucci., anzi c’è stato un peggioramento rispetto al 2015. A tutto ciò aggiungiamo:

il deterioramento dei bilanci della sanità, con i bilanci delle Asl che tornano a chiudere in passivo;

la chiusura di aziende strumentali della stessa Regione (oltre 150 dipendenti mandati a casa);

il fallimento sul TPL con il rischio concreto di messa sul mercato nel 2019 della TUA;

la mancanza di programmazione su attività culturali (tutte le istituzioni hanno visto un drastico taglio di risorse, ma cosa ancor più grave è che ad oggi non è stato erogato nessuno dei finanziamenti deliberati nel 2017) e del turismo (dopo 4 anni viene nominato un assessore… peraltro per la necessità di assicurare una scarna e risicata maggioranza, ma i dati sulle presenze e sulla movimentazione sono disastrosi, purtroppo);

i richiami dell’Europa e dei vari ministeri su utilizzo dei fondi strutturali comunitari sul cui utilizzo siamo ai decimali in termini percentuali”.

“Per i consuntivi 2014, 2015 e 2016, che non conosciamo, non vorremmo – conclude Febbo – che la Corte Conti faccia gli stessi rilievi e censure fatte per l’esercizio 2013. In ogni caso il resoconto di questi 4 anni di amministrazione di D’Alfonso sono stati “decretati e giudicati” dagli elettori il 4 marzo.

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