Politica

Camille Claudel per Teatro d’Autore al Florian Espace

Pescara. FLORIAN METATEATRO Centro di Produzione Teatrale Teatro D’Autore e altri linguaggi direzione artistica Giulia Basel sabato 5 maggio 2018 ore 21.00 al FLORIAN ESPACE Pescara per “Parole d’Arte” Teatro della Tosse/ Le Rêve et la Vie In MOI liberamente tratto dalla corrispondenza di Camille Claudel di Chiara Pasetti regia Alberto Giusta con Lisa Galantini costumi Morgan – Maison Clauds Morene elementi scenici Renza Tarantino “Considero un privilegio oggi incontrare un personaggio come Camille Claudel. Non la conoscevo. Come ho fatto a essere così cieco e sordo! Una donna unica nella sua arte e nella sua umanità. Di lei ci si innamora quasi immediatamente. Sono sicuro che aveva delle mani bellissime. E comprendo il povero Rodin che ha bruciato d’amore per lei. Non è una donna facile da raccontare. Ci vuole follia e pragmatica lucidità. Incarna quell’universo femminile scomodo perché di talento eccelso. Si muove sul palcoscenico della vita come un animale ruvido e al contempo fragile. Non si comporta mai da vittima anche se è vittima della società maschilista in cui vive. Sapientemente dipinta dall’autrice Chiara Pasetti che con originalità la anima, Camille non poteva che essere impersonata da un altro animale, da palcoscenico questa volta, come Lisa Galantini, capace di renderne concrete e moderne le sfumature. Semplicità intesa come ricchezza, cura febbrile del particolare al servizio del tutto che diventa sublime è la lezione artistica ed umana che Camille ci regala.” Alberto Giusta MOI è un monologo scritto da Chiara Pasetti, per la regia di Alberto Giusta, con Lisa Galantini. Lo spettacolo ha debuttato nel settembre del 2016 presso l’ex ospedale psichiatrico di Genova e da allora è stato più volte rappresentato in diversi teatri italiani e in Svizzera. Il testo si è classificato secondo nel 2017 al concorso “Il Paese delle donne e Donna e Poesia” indetto dalla Casa Internazionale delle donne di Roma per la sezione “arti visive”.

Camille Claudel (1864-1943) è stata senza dubbio la più grande scultrice della sua epoca. Talento precoce e carattere ribelle e impetuoso, si fa notare quasi subito per la grande abilità in un’arte considerata quasi esclusivamente maschile. A Parigi segue i corsi di scultura presso l’Accademia Colarossi e diventa allieva di Auguste Rodin, il quale rimane immediatamente colpito dal suo talento. Tra i due scoppia inoltre una grande passione, durata diversi anni. La rottura del loro legame, conseguente anche al fatto che Rodin aveva già una compagna e un figlio, causerà non poche sofferenza a Camille ma nello stesso tempo renderà il suo stile totalmente indipendente da quello del maestro. Osannata dalla critica dell’epoca, agli inizi del Novecento Camille sprofonda lentamente in uno stato depressivo: si isola dal mondo esterno, partecipa a pochissime esposizioni, vive quasi esclusivamente barricata in casa e distrugge molte opere che ha creato. Nel 1913, subito dopo la morte di suo padre, il solo in famiglia che ne aveva sempre sostenuto e incoraggiato la vocazione, la madre e il fratello Paul Claudel, poeta e diplomatico di fama, decidono di farla internare presso un asilo per alienati mentali vicino a Parigi con la diagnosi di «deliri di persecuzione». L’anno successivo, allo scoppio della prima Guerra Mondiale, Camille sarà trasferita presso il manicomio di Mondevergues, oggi Montfavet, alle porte di Avignone. Nonostante le numerose lettere in cui supplica la famiglia di poter tornare alla propria libertà, Camille resterà in manicomio fino alla sua morte, avvenuta nel 1943.
Trent’anni «abbandonata come una criminale», senza nessun conforto da parte dei propri cari e subendo ogni sorta di sofferenza morale e fisica.

Lisa Galantini, sapientemente diretta da Alberto Giusta, rende omaggio alla sua vocazione e alla sua complessa personalità, e vuole regalare allo spettatore quella lezione artistica e umana che Camille ha incarnato: semplicità intesa come ricchezza e cura febbrile del particolare al servizio del tutto che diventa, nelle sue mani, sublime.
Un omaggio a una donna straordinaria, che solo negli anni Novanta del Novecento comincerà a essere studiata e valutata come merita, benché sia quasi sempre ricordata, specialmente in Italia, come musa e modella di Auguste Rodin o sorella di Paul Claudel.

Soltanto agli inizi del 2017, a più di settant’anni dalla sua scomparsa, è stato finalmente inaugurato un museo contenente la maggior parte delle sue splendide opere: il Musée Camille Claudel, a Nogent-Sur-Seine.

Biglietti: intero € 10 ; ridotto € 8 ; professionale € 7 (per gli allievi delle scuole di teatro, musica e danza convenzionate).
E’ consigliata la prenotazione.

Info e prenotazioni: FLORIAN METATEATRO Via Valle Roveto 39 – 65124 Pescara, tel. 085 4224087 – 085 2406628 – 393/9350933 www florianteatro.com – organizzazione@florianteatro.it

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