Cultura e eventi

Lilt Pescara avvia la prima Campagna di Prevenzione oncologica al maschile

Pescara. “Fare prevenzione è la vera arma che oggi abbiamo per scongiurare l’insorgenza del cancro, specie tra i più giovani. Oggi i nostri ragazzi devono sapere che esistono dei fattori di rischio che incrementano le possibilità di un tumore, come l’alcol, il fumo, la scarsa igiene e, nel caso del tumore al pene, anche la promiscuità sessuale, processi infiammatori cronici e l’Hpv, di cui conosciamo 100 ceppi differenti. Poi bisogna sconfiggere la paura e sottoporsi a controlli quando ci si accorge di qualche anomalia, non è possibile aspettare anni prima di rivolgersi a un medico. Dobbiamo pensare che secondo gli ultimi dati, in Italia i casi di tumore al pene sono in aumento, 700 nuovi casi l’anno contro i 500 previsti dall’Istat; il tumore ai testicoli è il più diffuso sino ai 50 anni e ha la sua massima incidenza tra i 20 e i 40 anni; e per la prostata vanno fatti controlli costanti per individuare patologie neoplastiche che spesso sono asintomatiche”. A dirlo stamane, in una gremita Sala dei Marmi della Provincia di Pescara, è stato il pool di medici, Giuseppe Di Giovacchino Referente del Servizio di Urologia Territoriale, Roberto Renzetti, primario del Reparto di Urologia all’Ospedale civile di Pescara, e Tullio Torelli, dell’Urologia Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, che ha animato la prima Campagna di Prevenzione Oncologica al Maschile promossa, per la prima volta a livello nazionale, dalla Lilt – Lega Italiana Lotta contro i Tumori – Sezione di Pescara, presieduta dal professor Marco Lombardo, quale anticipazione della campagna che la Lilt Nazionale lancerà il prossimo 13 giugno a Roma. Destinatari della prima giornata, organizzata con il Rotary Pescara Ovest ‘G.D’Annunzio’ e con l’Urologia Territoriale della Asl, sono stati i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, di Assoarma e gli studenti.
“La prima Campagna di sensibilizzazione rivolta in maniera specifica agli uomini nasce da un’esigenza chiara e importante – ha sottolineato il professor Lombardo – ovvero dagli ultimi dati secondo cui l’incidenza dei tumori è superiore nell’uomo più che nella donna: parliamo del 56 per cento tra gli uomini rispetto al 44 per cento delle donne. Ogni anno ci sono 370mila nuovi casi di tumore e nell’uomo il primo posto, come incidenza, lo occupa il tumore alla prostata, seguito da quello al polmone. Ancora più preoccupante la situazione tra la popolazione dei giovani-adulti, sino ai 49-50 anni, dove stiamo registrando un incremento del tumore ai testicoli del 14 per cento, più del melanoma che si attesta intorno al 9 per cento. Tale situazione è determinata da vari fattori, ovvero da un’assenza di educazione alla prevenzione tra il sesso maschile, per cui gli uomini fuggono dalla prevenzione; e anche dall’assenza della visita medica militare di leva e dalla mancata conoscenza di come si esegue una ispezione e un’autopalpazione tra i giovani maschi. Oggi abbiamo iniziato ad abbattere le ultime barriere spesso dettate dal pudore o dalla paura, parlando del tumore alla prostata, nelle sue varie sfaccettature, e del tumore dei testicoli e del pene che, quest’ultimo, nel 50 per cento dei casi, è correlato all’infezione da Hpv, il virus che l’uomo trasmette alla donna ed è causa diretta delle neoplasie all’ano, al collo dell’utero e del testa-collo. Il secondo step della campagna prevede l’ingresso nelle scuole dove, oltre a sensibilizzare gli studenti, sottoporremo i nostri ragazzi a visite urologiche”. Dopo i saluti del Presidente del Rotary Club Marco Pierotti, è stato il dottor Di Giovacchino ad aprire i lavori parlando del tumore della prostata: “Le linee guida della Sanità europea ci dicono che i controlli della prostata vanno iniziati a 50 anni in assenza di problematiche, a 45 anni in caso di familiarità, con un follow up che va eseguito ogni due anni se il Psa risulta essere superiore a 2, ogni 8 anni, addirittura, se gli esami sono negativi. In realtà 8 anni è un lasso temporale enorme che nessun medico rispetta, perché le sorprese sono sempre dietro l’angolo. La realtà è che per individuare un eventuale cancro alla prostata non basta il solo dosaggio del Psa o un’esplorazione digitorettale negativa, perché il 6,6 per cento dei tumori alla prostata riguardano pazienti con un Psa inferiore allo 0,5 e il 12 per cento di questi casi era ad alta malignità. Questo significa che i controlli devono essere completi, senza paure”. “Il tumore ai testicoli si può combattere e vincere – ha detto il dottor Roberto Renzetti, primario del Reparto di Urologia dell’Ospedale civile di Pescara -. Sicuramente è il tumore più diffuso fino ai 50 anni con incidenza massima tra i 20 e i 40 anni, mentre dopo i 50 anni l’incidenza si riduce del 90 per cento. I fattori che favoriscono la patologia sono il Criptorchidismo, ossia i testicoli ritenuti alla nascita, l’atrofia testicolare e i traumi ripetuti. La diagnosi precoce è sicuramente l’arma vincente per sconfiggere la malattia, quindi l’autopalpazione, l’ispezione e il rilevare che qualcosa non va, il non trascurare i sintomi ci aiuta a vincere prima e meglio la nostra battaglia, evitando interventi invasivi”. “Le patologie di tumore al pene fanno registrare un forte incremento – ha proseguito il dottor Tullio Torelli, dell’Urologia Oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano – e nella maggior parte dei casi la chirurgia è l’unica strada salvavita trattandosi di una forma neoplastica che risponde poco alla radio e alla chemioterapia. La causa principale di cancro al pene è l’Hpv, lo stesso che genera il tumore al collo dell’utero nella donna, ma nell’uomo la risposta immunitaria è molto più debole, risposta che comunque non è perenne, ma è massima tra i 16 e i 26 anni. Oggi i nostri ragazzi devono essere consapevoli che il problema può esistere e, nel caso, devono imparare a riconoscere anche le lesioni pre-neoplastiche per consentire alla medicina di intervenire in modo tempestivo, scongiurando la necessità successiva di una chirurgia invasiva, che può imporre anche l’asportazione del pene”. Il dottor Torelli ha anche ricordato che “contro l’Hpv esiste il vaccino che nei ragazzi va fatto tra gli 11 e i 12 anni, o anche tra i 13 e i 21 anni, ma solo se non si sono già avuti rapporti sessuali”. E dopo la dietista della Lilt Marina Manieri, a chiudere i lavori della giornata è stato il professor Lombardo: “La giornata odierna sottolinea l’importanza della prevenzione primaria, ovvero condurre uno stile di vita sano per scongiurare l’insorgenza del cancro. Oggi la medicina può sconfiggere il 60 per cento delle neoplasie, con la prevenzione primaria potremmo abbattere l’incidenza del 40 per cento delle malattie tumorali, ciò significa che entro i prossimi 10 anni potremo cancellare la malattia. Per arrivare a tale traguardo, dobbiamo potenziare anche la prevenzione secondaria, ovvero sottoporci a controlli costanti e regolari perché individuare un tumore quando è piccolo significa guarire completamente”. “In tal senso – ha detto il Direttore generale della Asl Armando Mancini – il ruolo svolto dalla Lilt è fondamentale perché nel pubblico ci sono carenze sul fronte della prevenzione, un settore in cui si investe meno del necessario, ed è errato perché la prevenzione produce effetti che si vedono dopo molti anni. Promuovere dunque i controlli specifici, investendo quelle fasce di popolazione che solitamente sono escluse dagli screening della sanità pubblica, come fa la Lilt, è strategico e di grande supporto”.

Related posts

Chieti, due arresti per rapina

admin

MFX2 House Selection, su Spotify

redazione

D’Alfonso incontra gli amministratori di Mozzagrogna

admin

Lascia un Commento

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. OK Continua a leggere

Privacy & Cookies Policy