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Pescara, torna la storica Festa della Madonna dei Sette Dolori ai Colli

Pescara. Tutto pronto per la festa della Madonna dei Sette Dolori che si celebrerà da venerdì 1 giugno a martedì 6 con un programma ricco di appuntamenti ed eventi religiosi e civili. Oggi la presentazione con il Presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli, l’assessore a Turismo e Grandi Eventi Giacomo Cuzzi, padreVicenzo Di Marcoberardinoe il Comitato Feste della zona.

“Con la festa della Madonna dei Sette Dolori si apre una maggiore valorizzazione culturale, ma anche turistica e di intrattenimento delle nostre feste che sono attese nei quartieri da migliaia di persone – annuncia l’assessore a Turismo e Grandi Eventi Giacomo Cuzzi- La settimana prossima presenteremo il calendario di tutti gli eventi estivi, con oltre 120 eventi, quattro notti bianche e un Ferragosto a Pescara e soprattutto con l’idea di svolgere delle iniziative significative all’interno dei quartieri. Avremo così dieci manifestazioni in tutti i quartieri e tre in occasione delle nostre maggiori feste patronali. Apriamo con quella dei Colli, che è la prima ad arrivare con le celebrazioni dedicate alla Madonna dei Sette Dolori. Oltre al calendario religioso che è sempre molto partecipato, in piazza avremo un doppio concerto per la serata di lunedì 4 con i Gemelli Diversi e Alessio Bernabei. Questa festa lancerà di fatto il calendario di eventi nei quartieri che si chiamerà “Quartieri estate” che sarà ricco di nomi, novità, iniziative, con una maggiore valenza rispetto al passato. Questi investimenti sulle manifestazioni ed eventi hanno fatto crescere la nostra città, facendola passare dalle 188.000 presenze del 2015 alle 245.000 del 2017, un dato significativo che documenta una crescita costante, sicuramente incrementata da eventi per lo più sostenuti dalla tassa di soggiorno, tributo non a carico dei pescaresi, diffuso ovunque nella penisola proprio per agevolare gli investimenti di settore, com’è accaduto a noi, e che qualcuno descriveva invece solo come strumento repressivo. I dati ci hanno dato ragione e hanno dimostrato che è stato un provvedimento necessario, perché tutti i numeri che servono alla nostra economia cittadina sono tornati positivi com’era prima della crisi e questo ci rende davvero soddisfatti.

Ringraziamo padre Vincenzo perché ha condiviso con noi questa idea della festa, il Comitato feste e la Presidenza del Consiglio, che è compagna di viaggio nel recupero di tali valori e ci auguriamo che questa buona pratica di investimento nei quartieri possa proseguire negli anni a venire.

“Presentiamo una festa cittadina e diocesana che ci appartiene da tantissimi anni – dice il presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli– Voglio ringraziare l’Amministrazione che ha restituito la giusta attenzione alle feste che ci appartengono e sono parte del patrimonio immanente, perché sono sentite da secoli, come quella della Madonna dei Sette Dolori che esiste dal 1700 ed è la più antica. Credo che sia uno sforzo doveroso quello compiuto dall’Amministrazione per mantenere vivo il senso dell’appartenenza alla comunità pescarese. La festa della Madonna dei Sette Dolori è molto sentita dai fedeli e per tradizione frequentata anche per lo spettacolo che l’accompagna. Quest’anno abbiamo un programma particolarmente ricco di ospiti di grande richiamo, soprattutto per i giovani ai quali abbiamo guardato scegliendo i Gemelli Diversi e Alessio Bernabei. Scanditi e di grande emozione saranno come al solito gli appuntamenti religiosi, che sono storicamente molto partecipati, dall’esposizione della statua, alla messa e processione di domenica”.

“E’ una festa che si radica nella storia di Castellamare Adriatico dal 1757, quando il vescovo di allora consacrò la chiesa della Madonna dei Sette dolori e ordinò che venisse celebrata ogni anno in tale ricorrenza una festa – racconta Padre VincenzoDi Marcoberardino– Ringrazio l’Amministrazione per questo inserimento della nostra festa fra i grandi eventi della città. Il quartiere dei Colli è rimasto un po’ penalizzato dal processo di fusione del 1927, ma questa presenza attiva del Comune, invece, credo sia una scelta positiva da conservare anche nel tempo: perché le nostre forze sono più deboli e perché sentire la presenza dell’Amministrazione sarà utile anche in futuro”.

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