Politica

Montesilvano Colle, “Unfake Connections” alla Fondazione Zimei

Montesilvano. Approfondire il clima di sperimentazione artistica e di contaminazione linguistica della New York degli anni Settanta, privilegiando le relazioni e le ricerche di tre grandi talenti dell’arte occidentale: Gordon Matta-Clark, Carol Goodden, TrishaBrown.
Si inaugura sabato 26 maggio alle 18,30, nella sede espositiva della Fondazione Zimei, in via Aspromonte a Montesilvano Colle, la mostra “UnfakeConnections – Carol Goodden, TrishaBrown, Gordon Matta-Clark”. L’esposizione è curata da Harold Berg, membro del comitato per la fotografia del Whitney di New York, e da Massimiliano Scuderi, direttore artistico della Fondazione Zimei.
L’appuntamento rientra nel programma di mostre e residenze organizzato dalla Fondazione e nel progetto di residenze artistiche di ACS Abruzzo Circuito Spettacolo di Teramo.
All’inaugurazione della mostra, visitabile su appuntamento fino al 2 luglio, sarà presente Carol Goodden, una delle interpreti della scena artistica di quegli anni, danzatrice della TrishaBrown Dance Company, tra i fondatori del celebre ristorante Food di New York, laboratorio di sperimentazioni e relazioni artistiche.
Il pomeriggio sarà anticipato, il 23 maggio, da una presentazione all’Accademia di San Luca di Roma.
La New York negli anni Sessanta e Settanta è stata l’incubatrice di movimenti e linguaggi artistici d’avanguardia come la Pop Art, la MInimal e la Conceptual Art.
Gordon Matta-Clark, figlio del pittore cileno Roberto Matta e dell’artista americana Anne Clark, divenne famoso attraverso il suo personale metodo di sottrazione di parti di architetture, che tagliava e bucava, creando delle vere e proprie sculture. Creò insieme ad altri artisti l’Anarchitecture, movimento che fondò applicando il concetto di anarchia all’ architettura; le sue opere sono presenti in tutti i musei del mondo ed è considerato un punto di riferimento imprescindibile nella storia dell’arte contemporanea.
TrishaBrown, scomparsa di recente, è stata coreografa e danzatrice, considerata artista a tutto campo per le caratteristiche specifiche delle sue performance, attente ai linguaggi visivi oltre che a quelli del corpo e della danza. Riuscì ad elaborare un suo personale stile, amato sia dall’Opera di Parigi che da artisti suoi amici come Donald Judd o Laurie Anderson.
Carol Goodden, artista e moglie di Gordon Matta Clark, conosciuta come fotografa e interprete delle coreografie del TrishaBrown Dance Company di New York, svolse un ruolo fondamentale in questo contesto. Con Tina Girouard e Gordon Matta-Clark fu fondatrice di FOOD, un importante ristorante a SoHo, New York, un luogo in cui gli artisti potevano incontrarsi e gustare il cibo insieme. FOOD è stato anche definito un “punto di riferimento nella storia e nella mitologia di SoHo negli anni ’70”.

In una recente intervista, Carol Gooddenha dichiarato: “FOOD era una scultura vivente, non era solo un luogo in cui mangiare, era un luogo per pensare. Un luogo in cui incontrarsi, discutere idee, fare coreografie, scrivere, creare o osservare suoni (alcuni lavapiatti nel retro di FOOD, che facevano parte del Philip Glass Ensemble, registrarono i suoni delle stoviglie mentre venivano lavate). Per esempio alcune ossa di animale nelle mani di Gordon Matta-Clark sono diventate The Bone Dinner: sono state passate al lavapiatti, poi al gioielliere (il braccio destro di Rauschenberg, HisachikaTakahashi) che le ha infilate in una collana di corda di canapa in modo che il mecenate avesse la possibilità di indossare la sua cena a casa. Una trasformazione costante.

La mostra presenta oltre settanta opere dei tre artisti, con una nutrita sezione di documenti inediti e di oggetti che testimoniano la qualità delle relazioni intercorse tra gli autori. Un percorso tra fotografie, disegni e progetti, opere celebri, come Hair Play od Office Baroque di Gordon Matta-Clark. Un’altra parte della mostra sarà dedicata alla documentazione completa di FOOD, con la riproposizione di alcune ricette originali fornite dalla Goodden stessa; concludono il percorso una sezione video con filmati inediti dei tre artisti e un workshop in collaborazione con il gruppo e-Motion dell’Aquila.

Gli appuntamenti della Fondazione Zimei proseguiranno l’8 giugno con un incontro con Liza Bear, fondatrice della storica rivista d’arte Avalanche di New York.

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