Politica

Campobasso, processione Santa Maria del Monte: l’attesa dei fedeli e della città

Campobasso. La città di Campobasso e tutti i fedeli si preparano alla celebrazione conclusiva del mese dedicato a Maria che, come tradizione vuole, si svolge nel Santuario mariano di Santa Maria del Monte, sulla collina Monforte.
Giovedì 31 maggio 2018 alle ore 16:30 Santa Messa presso il Santuario di Maria SS. Incoronata del Monte presieduta dall’arcivescovo di Campobasso – Boiano mons. GianCarlo Bregantini. A seguire, processione per le vie del borgo storico e della città, benedizione dalla loggia del Municipio e rientro della Madonna al Santuario, sito sulla collina Monforte.Dalla collina, al borgo storico e per le vie della città, le strade diventano tappeti floreali e autentici bouquet per la festa devozionale in onore di Maria SS. Incoronata del Monte, la più sentita e animata dalla città. La vita ecclesiale e cittadina si mobilita per accogliere in processione la Madonna del Monte e riceverne sante benedizioni. La tradizionale infiorata arricchisce, dunque, il senso devozionale e l’antica spiritualità mariana di Campobasso.
Alle ore 21:00 lungo il corso Vittorio Emanuele, l’arcivescovo Bregantini benedirà l’area espositiva della terza edizione “città dei Misteri: tra borghi e tradizioni” che, quest’anno, in occasione dei 300 anni della nascita del Di Zinno (1718- 2018 artista e scultore di arte sacra), ospiterà l’arcidiocesi in una delle casette di legno appositamente allestite al fine di rafforzare e promuovere l’evento celebrativo e di tutta l’attività pastorale sul territorio, nonché delle parrocchie che ospitano le artistiche statue dell’autore.

Storia: la prima attestazione storica della Chiesa S. Maria del Monte si torva nel Codice Vaticano Latino 8222, parte I, fogli 2/4, dove si fa riferimento alla diocesi di Boiano. Il documento riporta l’elenco delle principali chiese campobassane esistenti in data 20 agosto 1241. La chiesa dei “Monti” era nominata “Ecclesia Sanctae Mariae”; il contesto del documento riferisce che Federico II diede ordine a tal Andrea di Cicala, capitano e maestro giustiziere, di requisire i beni appartenenti alle chiese di alcune diocesi, tra cui quella di Boiano. La “Ecclesia Sanctae Mariae” fu privata di una minutam unam de zendato oricellato, pro tarenis duobus, cioè un piccolo drappo di seta violacea del valore di due tari – è oricello, una sostanza usata un tempo per tingere lana e seta di viola – (Cfr. E. Jamison, L’amministrazione della contea del Molise nel XII e XIII sec., «Samnium» 1991, p.118, nota 23). Il 19 settembre 1903, mons. Felice Gianfelice, Vescovo diocesano, per scarsità di clero e per desiderio del popolo, aveva chiesto per iscritto al Padre Generale il ritorno dei Cappuccini in Campobasso. Per mancanza di locali adatti all’abitazione dei Religiosi, non fu possibile accontentarlo. Il 15 dicembre 1904, contemporaneamente, l’arciprete don Carlo Pistilli e mons. Gianfelice scrissero al Provinciale, P. Pio da Benevento, proponendogli òa custodia e l’officiatura della chiesetta posta fuori dell’abitato, in cima al monte sovrastante la città, che era stata in precedenza cappella funeraria dei Monforte e poi chiesa arcipretale dal titolo”S. Maria Maggiore” e Santuario dedicato alla “Madonna del Monte”, incoronata solennemente con decreto Vaticano, il 15 giugno di quello stesso anno 1904. Il Vescovo proponeva pure sette condizioni, alle quali subordinava l’affidamento del Santuario. Il 3 febbraio 1905, il Provinciale accettò sia la cura della chiesetta, sia le sette condizioni, alle quali, però, furono apportati alcuni ritocchi notificati al Vescovo e da questi accolti. Il ricorso di un canonico locale alla S. Congregazione dei Vescovi e Regolari bloccò l’auspicato ritorno dei Cappuccini in Campobasso, il 15 febbraio 1905, mons. Gianfelice, con un lungo esposto al Cardinale Prefetto della suddetta Congregazione, difese e motivò la sua decisione. Il ricorso venne archiviato, ed il 25 maggio dello stesso anno, tre Cappuccini, tra cui lo stesso Provinciale, P. Pio da Benevento, presero possesso del Santuario. Dopo la presa di possesso, pensarono di restaurare e di abbellire la chiesetta, affidandone la decorazione ad Abele Valerio. Il 30 maggio 1911, ci fu la solenne inaugurazione; il giorno dopo, seguì la solennissima processione di fine maggio, che annualmente si ripete. Un Rescritto pontificio del 18 maggio 1921 ratificò ed approvò la cessione perpetua del 1905 del Santuario del Monte ai Cappuccini, con la clausola a beneplacito della Sede Apostolica, in maniera che né l’Ordinario diocesano può riprenderne il possesso, né i Cappuccini possono lasciarlo senza il beneplacito della Santa Sede. Un altro Rescritto della S. Congregazione dei Religiosi, del 26 luglio 1921, concesse alla religiosa Provincia la facoltà di assumere in perpetuo l’impegno di officiare la suddetta chiesa. Quando nell’ottobre 1931 si aprì il grande convento del “Sacro Cuore”, per una disposizione della Congregazione Capitolare (dell’agosto precedente), la piccola fraternità del Santuario divenne Ospizio dipendente dal Superiore del suddetto convento; tale restò fino al 1954, quando venne dichiarata indipendente. Attualmente il Santuario è accorpato al convento del Sacro Cuore collocato in città.

Arte: statua della Madonna del Monte, con abiti ottocenteschi, restaurata nel 1824 ma risalente al 1334, da come si legge scolpito sul piedistallo ligneo. Nel 1945, il prof. Amedeo Trivisonno, affrescò le pareti della chiesa rappresentando i 15 Misteri del Rosario, con al centro la Gloria di Maria, e ai lati il Cantico delle Creature e l’Assunzione di Maria al Cielo.

(Fonte: www.cappuccinifoggia.it)

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