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Diga di Chiauci, Febbo: “L’aumento corrisponde a soli 4 giorni in più di acqua”

Chieti. “Un innalzamento di 1,1 milioni di metri cubi di acqua che, tradotto in termini di autonomia, corrisponderebbe a soli quattro giorni in più di irrigazione. Quanto corrisponde realmente l’aumento del volume di acqua all’interno della Diga di Chiauci autorizzato dall’ufficio dighe di Napoli”. Questo il commento del consigliere regionale Mauro Febbo che sottolinea quanto segue : “Non comprendo l’euforia manifestata dal Commissario Amicone visto che per due mesi, Giugno e Luglio, il Consorzio è stato autorizzato a raggiungere il livello di 741 m s.m., livello superiore di tre metri rispetto alla quota già autorizzata di 738 m s.m. E’ ovvio che nei mesi di Giugno e Luglio dovranno verificarsi precipitazioni sufficienti per raggiungere detto aumento di livello. Negli ultimi anni questa condizione non si è verificata, le precipitazioni sono state praticamente quasi nulle. Ricordo – spiega Febbo – come la precedente autorizzazione al perseguimento degli invasi sperimentali di Giugno 2012 (quando c’era la Deputazione Amministrativa) prevedeva di raggiungere una quota ordinaria di invaso, quindi per tutto l’anno, di 738,00 m s.m., con possibilità temporanea, in caso di eventi di piena, di raggiungere quota 740 m s.m. a cui corrisponde un aumento di acqua pari a 0,7 milioni di metri cubi. Quindi il volume aggiuntivo di acqua all’interno della diga che si avrebbe in caso di improbabile raggiungimento di quota 741 è di circa 1,1 milioni di metri cubi di acqua, ossia quattro giorni in più di irrigazione. Pertanto non capisco quale vittoria viene proclamata da Amicone e quali sono i benefici che riceverebbe la popolazione, i turisti, gli agricoltori e le industrie con soli quattro giorni in più di disponibilità di acqua. Invito il Commissario Amicone ad evitare inutili affermazioni e false notizie come il riferimento al Masterplan che avrebbero permesso il completamento della Diga entro la primavera 2018. L’unica cosa – conclude Febbo – che Amicone è riuscito ad aumentare in questi due anni di commissariamento sono il suo stipendio, i canoni irrigui alle aziende agricole e il numero dei dirigenti e impiegati assunti all’interno del Consorzio di Bonifica Sud: tutto fuorché l’acqua all’interno della diga”.

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