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A L’Aquila “Farà di te un sol boccone”

L’Aquila. Appuntamento con il Teatro-danza, per I Cantieri dell’Immaginario con “Farà di te un sol boccone” del Gruppo E-Motion/Asmed-Balletto di Sardegna (coproduzione che viaggia tra L’Aquila e Cagliari) che ci conduce nel mondo della Magia dove tutto è animato e ogni cosa si muove spinta dal “desiderio”. Lo spettacolo è in collaborazione con il Dipartimento di Musica Contemporanea del Conservatorio “A. Casella”. Sono stati, infatti, gli studenti del Conservatorio a comporre le musiche, affidate alla esecuzione del gruppo Exégema Ensemble, sempre del Conservatorio: Elena Ricci, flauto; Alessandro Mastracci, violoncello; Salvatore Cella, bayan; Alfonso Bentivoglio, percussioni.
La coreografia è di Francesca La Cava, direttore artistico della Compagnia Gruppo E-motion, la drammaturgia porta di firma di Anouscka Brodacz.
E’ un mondo popolato da figure potenti, fate, streghe, orchi e giganti, entità immaginifiche che popolano i nostri sogni o i nostri incubi, quello anima lo spettacolo.
Chi non ha avuto mai paura nella vita? Tutti.
Ci sono le paure del bambino di essere abbandonato, di andare a scuola, di non essere amato; le paure dell’adolescente di non piacere, di non essere all’altezza, di essere debole; le paure dell’adulto di perdere il lavoro, di separarsi dal partner, le paure dell’anziano della malattia, dell’invalidità, della morte. E ancora: le paure collettive del terremoto, dell’ignoto, dell’aereo, della cattiveria umana.
Fermiamoci, allora, e leggiamo una fiaba!
L’utilizzo della fiaba favorisce lo sviluppo psico-affettivo e aiuta a elaborare le paure.
I piccoli e i grandi lettori, sia quelli più “fragili” sia quelli già “forti”, potranno identificarsi nei vari personaggi e, ritrovando le parti nascoste di sé, potranno recuperare l’energia necessaria a proseguire il cammino. Ma il mondo dei bambini è molto più popolato di mostri di quello degli adulti, perché i bambini hanno una percezione più forte della propria fragilità. La strega, il mostro e il cattivo della fiaba non fanno che dare un volto a ciò che c’è già nel loro universo ed è lì tutti i giorni. Per questo è importante raccontare ai bambini delle fiabe che finiscano bene: perché raffigurano ciò che fa paura, ma danno anche le indicazioni su come non lasciarsi sopraffare.
E’ ciò che farà il protagonista dello spettacolo, il Mago: si scontrerà con mille difficoltà e attraverserà mille peripezie, ma sarà anche aiutato da forze benevole. E alla fine, se le fiabe finiscono bene, per ibambini diventano la voce della speranza e della fiducia, nonostante i mostri e le mostruosità oniriche e non solo.

Coreografia: Francesca La Cava; drammaturgia: Anouscka Brodacz
Musiche: Studenti del Conservatorio A. Casella dell’Aquila – Giuseppe De Cusatis, Federico Del Principio, Maria Chiara Di Cosimo, Paolo Di Rocco, Giovanni Guarrera, Massimo Pacella, Andrei O. Popescu, Fabrizio Rossi, Federico Santori
interpreti e collaborazione: Luca Castellano, Andrea Di Matteo, Manolo Perazzi, Sara Pischedda

ExégemaEnsemble del Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila: Elena Ricci, flauto; Alessandro Mastracci, violoncello; Salvatore Cella, bayan; Alfonso Bentivoglio, percussioni

Costumi: StefaniaDessì;

Disegno luci: PierpaoloFrigau

produzione: GRUPPO e-MOTION e ASMED con il contributo: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Regione Abruzzo, Regione Sardegna, Comune dell’Aquila e Comune di Cagliari in collaborazione con il Dipartimento di Musica Contemporanea del Conservatorio “A. Casella” L’Aquila

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