Cultura e eventi

Giuliano Teatino 1947, torna Paolo D’Orazio

Giuliano Teatino. “Certi amori non finisco mai, fanno dei giri immensi e poi ritornano, amori indivisibili, indissolubili, inseparabili” mai parole della canzone “Amici mai” di Antonello Venditti sono così appropriate per spiegare il ritorno di Paolo D’Orazio sulla panchina del Giuliano Teatino 1947.

Queste le sue dichiarazioni per spiegare la sua scelta “Sinceramente stavo prendendo in seria considerazione di non allenare più per una decisione strettamente personale, ho rifiutato proposto di squadre di categoria superiore, ma appena mi è arrivata la telefonata del presidente Del Giuliano Teatino 1947, Tiziano Coccia, non ci ho pensato nemmeno un secondo, ho detto subito si. Si perché negli anni scorsi ho iniziato un percorso con il Giuliano Teatino che vorrei cercare di portare a termine, ho detto subito si perché il ricordo del povero Alessandro lo porto sempre nel cuore e non potrà mai abbandonarmi, come dimenticare le grandi emozioni vissute seduti in panchina uno al fianco dell’altro, adesso con grande emozione ritrovo Giovanna Barbetti moglie del povero Alessandro nelle vesti di co-presidente insieme a Tiziano Coccia . Ho detto subito si, perché ho visto crescere dei ragazzi che ho cominciato io a farli giocare, ho detto si perchè avevo lasciato una società con delle persone fantastiche che ritrovo tutti compatti anzi di più, e poi ho detto si perché a Giuliano Teatino ho lasciato il cuore, e al cuore non si comanda era l’unica squadra alla quale mai e poi mai avrei potuto dire di no”. Mister D’Orazio quale campionato si appresta a fare il Giuliano Teatino?

“Cercheremo di fare bene, nel rispetto del budget, ritrovo al mio fianco una grande amico e una persona preparata come il Ds Marcello Cicchitti che insieme al presidente , si sta dando da fare in modo incessante alla ricerca della rosa migliore, primo tassello importante la scelta del preparatore atletico figura molto importante, abbiamo scelto Riccardo Leve ragazzo bravissimo, e molto preparato, le mie prerogative la società le conosce già saranno sempre le stesse, prima di tutto formare un gruppo coeso che lavori e si diverta, grande grandissima educazione, rispetto, in campo fuori e con gli avversari, poi sarà sempre il campo a decidere che campionato saremmo riusciti a fare”. Alle volte (molto di rado) anche nel calcio non ci sono le ragione prettamente veniali , ma ci sono anche le “Ragioni del cuore”.

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