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Castelbasso, l’arte di Fabio Mauri illumina l’Abruzzo. Matteo Fato si confronta con le opere della collezione

Castelbasso. L’arte di Fabio Mauri per Castelbasso 2018, mostra allestita dalla Fondazione Malvina Menegaz per le arti e le culture (presieduta da Osvaldo Menegaz), illumina l’Abruzzo fino al 2 settembre.

Il percorso tra le opere di Fabio Mauri, fotografie, installazioni, proiezioni e disegni scelti dalla curatrice Laura Cherubini esposti nelle ampie sale di palazzo De Sanctis, permette una sintesi del pensiero dell’artista nel decennio 1968-1978.

Il nucleo delle iniziative, allestite dalla Fondazione Malvina Menegaz, presieduta da Osvaldo Menegaz, è sempre l’arte contemporanea e, oltre alla fondamentale e unica esposizione delle opere di Mauri, trova spazio quest’anno un artista abruzzese di nascita (Pescara, 1979) ma di livello internazionale come Matteo Fato. Attraverso il progetto Sarà presente l’artista, Fato prende spunto da un antico ritratto di un astronomo, presente nella Collezione permanente della Fondazione, per costruire una riflessione sul modo di osservare (e quindi percepire) la realtà. Da questo punto di partenza si snoda il percorso espositivo della mostra, a cura di Simone Ciglia, che comprende opere di autori dal secondo Ottocento al Novecento – fra cui Boille, Festa, Michetti, Spalletti, Turcato – posti in dialogo con le opere di Matteo Fato a palazzo Clemente.

Con il patrocinio e il contributo di Mibact (Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo), Regione Abruzzo, Fondazione Tercas, Provincia di Teramo, Comune di Castellalto, Consorzio dei Comuni B.i.m., Camera di commercio di Teramo, Gruppo Falone, Subaru Barbuscia.

Di seguito l’intervento critico del curatore della mostra di Matteo Fato

Sarà presente l’artista #0 Matteo Fato – di Matteo Ciglia

Il progetto Sarà presente l’artista nasce con l’intento di riaffermare la centralità della figura dell’artista, richiamata nel titolo che cita ironicamente un’espressione utilizzata in passato negli inviti delle mostre. Con cadenza annuale, un artista è invitato a vestire i panni del curatore, riallestendo la collezione della Fondazione Malvina Menegaz in dialogo con il proprio lavoro.
Nel primo episodio della serie, Matto Fato prende spunto da un ritratto anonimo di astronomo – l’opera più antica della collezione – per costruire una riflessione sull’osservazione e sull’essere contemporaneo che ripercorre il pensiero di Giorgio Agamben. In Che cos’è il contemporaneo? (2008), il filosofo descrive il rapporto fra l’uomo e il proprio tempo attraverso una metafora celeste. La luminosità delle stelle nell’oscurità del cielo viene spiegata dall’astrofisica per via dell’allontanamento delle galassie, la cui luce viaggia a una velocità inferiore che le impedisce di raggiungere la terra. Allo stesso modo – afferma Agamben – anche «il nostro tempo, il presente, non soltanto è il più lontano, ma non può in nessun caso raggiungerci». Da qui deriva la paradossale necessità – già sottolineata da Nietzsche – di essere inattuale per riuscire a cogliere il proprio tempo: «È davvero contemporaneo chi non coincide perfettamente col suo tempo né si adegua alle sue pretese ed è perciò, in questo senso, inattuale; ma, proprio attraverso questo scarto e questo anacronismo, egli è capace più degli altri di percepire e afferrare il suo tempo».
Da questa esigenza nasce anche il progetto curatoriale di Fato, che concepisce nelle sale di Palazzo Clementi un percorso espositivo fondato sullo sfalsamento temporale. La sua scelta si orienta verso autori italiani che spaziano dal secondo Ottocento al Novecento – fra questi, Franco Angeli, Luigi Boille, Tano Festa, Francesco Paolo Michetti, Ettore Spalletti, Giulio Turcato – in un allestimento che immagina lo spazio «come un foglio in cui disporre pittoricamente gli oggetti». Il loro lavoro è messo in dialogo con quello di Fato, che ha costruito la propria disciplina esplorando i bordi fra immagine e segno, una regione al confine fra pittura e scultura. Da questo incontro nasce l’invito allo spettatore a percepire quello che Agamben dice «il buio del presente».

 

FABIO MAURI 1968-1978
a cura di Laura Cherubini
Palazzo De Sanctis, dal martedì alla domenica, dalle 19 alle 24
Fino al 2 settembre

Sarà presente l’artista
#0 MATTEO FATO
a cura di Simone Ciglia
Palazzo Clemente, dal martedì alla domenica, dalle 19 alle 24
Fino al 2 settembre

Ingresso unico per entrambe le mostre 8 €

PROIETTIAMO!
Laboratorio didattico per bambini dai 5 agli 11 anni
Tutti i martedì fino al 28 agosto
TECNICA MISTA
Laboratorio didattico per bambini dai 5 agli 11 anni
Tutti i mercoledì fino al 29 agosto

Presenza di un accompagnatore facoltativa.
Ingresso 5 € (all’eventuale accompagnatore è richiesto il biglietto d’ingresso)

INFO
Palazzo Clemente e Palazzo De Sanctis, Borgo Medievale di Castelbasso
Orari: martedì – domenica, 19-24
Ingresso (valido per entrambe le mostre): 8€, ridotto 6€, gratuito per i bambini fino a 6 anni
tel. 0861.508000 – info@fondazionemenegaz.it – www.fondazionemenegaz.it

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