Politica

Danze e musica, antiche espressioni artistiche dell’uomo

Innanzitutto ringrazio i presenti. Qualcuno ha osservato che passo da un tema all’altro magari anche contemporaneamente. Io credo che il pittore non può limitare la sua analisi osservando solo una sfaccettatura della realtà che ne possiede infinite.
Il pittore deve “saper vedere” nelle cose che lo circondano e scoprire in esse la parte interiore che crea emozioni .Per chiarire questo concetto il critico d’arte Franco Spena ci racconta un episodio : “Un giorno Orfeo si trovava con degli amici vicino ad un corso d’acqua. D’un tratto si sentì un fruscio che increspò la superficie dell’onda ‘ sarà stato qualche uccello’, disse uno dei compagni , no rispose Orfeo è Febo Apollo che ci è passato accanto ”.Orfeo è l’immagine dell’artista e del poeta capace di andare oltre la realtà e cogliere la parte invisibile e sublime che è dentro di esso ,cioè il Bello.
La ricerca di ciò che non si manifesta non è voluta da chi fa l’indagine , parte spontaneamente in alcune situazioni e desta sensazioni particolari.Può scaturire anche dalla lettura di opere classiche, in particolare dalle Metamorfosi di Ovidio dove egli spiega in chiave poetica certi cambiamenti che avvengono nelle persone. “E’ la dimensione segreta che si rivela , che apre le porte solo a chi ne possiede la chiave ”
Ho intitolato questa mostra “Danze e musica, antiche espressioni artistiche dell’uomo” In essa presento soprattutto opere su danza e musica, due arti antichissime che sono nate con l’uomo, come afferma nei suoi libri “Storia della danza e del balletto”e “ Storia della danza e storia delle arti ”,ALBERTO TESTA , che sono la storia del costume , della cultura e della civiltà , in poche parole storia dell’Uomo .
“La Danza ” , egli afferma “ E’ una delle quattro forme d’arte principali”.Il suo posto sta nel centro tra le altre tre ,precisamente tra poesia , musica e arti figurative (o del segno )nelle cui espressioni diventa visibile anche l’invisibile ”
L’Armonia nei movimenti del corpo e nei suoni costituisce il principale linguaggio di espressione della musica e della danza , così come nell’arte figurativa , di cui porto qualche umile testimonianza , l’armonia dei colori e delle forme esprime emozioni e concetti .
In questa mostra i temi che tratto sono , appunto , la musica e la danza le cui più antiche funzioni, in passato, furono rituali.Lo straripare della vitalità umana ed il tumulto dei sentimenti hanno trovato nell’uomo ,come strumento per esprimerli , il proprio corpo generalmente accompagnato dal ritmo . pag 1
“ Potersi esprimere con il corpo ha del meraviglioso ”, così dice AndrèMaurois.
Se il momento creativo dell’artista è lo stupore , atti di stupore sono quelli dell’uomo primitivo nel momento che lo coglie l’emozione e dà sfogo alla propria natura . Educati tali movimenti e sottoposti al ritmo, costituiscono la danza come mezzo di espressione artistico ”.
La danza mi ha sempre affascinata e nella Festa dei Popoli ho avuto occasione di incontrare esponenti di diverse nazionalità,ballerini e ballerine che, in costumi tradizionali, hanno eseguito danze e ritmi appartenenti a diverse etnie . Da essi mi sono stati ispirati i quadri che sono in questa mostra.Danze il cui scopo degli organizzatori era far conoscere la cultura di altri popoli come strumento di avvicinamento .Come dice il critico d’arte GIUSEPPE BACCI: “ Essi stimolano nuovi desideri e nuove istanze nello splendore artistico e nella bellezza ambientale per riabilitare l’Italia di un nuovo umanesimo le cui radici sono nella bimillenaria tradizione Cristiana. Le opere presentate mostrano uno spaccato di vita africana e sudamericana inserita in paesaggi accesi di colori , dai quali sembrano provenire i canti e i suoni di coloro che trascorrono ore di festa in riti tradizionali. Mirta si fa pittrice pellegrina di questi climi e paesaggi africani dai colori accecanti e dagli ori di sabbie del deserto che emanano il fascino della terra dei faraoni, dove i tratti epici delle figure e dei luoghi superano il racconto realistico. Ma Lo sguardo della pittrice si posa con curiosità anche su molti riti e danze extraeuropee dove si possono ammirare donne che volteggiano in antichi passi di danza, che, tramandati a noi da una cultura millenaria, affascinano con eleganti costumi e spettacolari scorci di montagne , palme, frutteti e limpide acque.”
Il critico d’arte MASSIMO PASQUALONE sulla mia attività di pittrice dice: “L’indagine di Mirta Maranca è una ricerca che crea profondi crepacci nel fruitore delle sue visioni artistiche, crepacci innanzitutto interpretativi, perché direbbe Paul Klee, l’arte non riproduce ciò che è visibile , ma rende visibile ciò che non sempre lo é. Mirta Maranca parte da un assunto , dimostrato ampiamente dalla sua ultima produzione : l’artista gode di uno status privilegiato ma incarna una missione unica, il deposito generativo da cui egli trae l’entità visiva che dà vita alle sue opere, e qui ci aiuta MARK ROTHKO: “L’arte è un’avventura in un mondo sconosciuto che può guardare solo chi ne assume il rischio,Ansia ed inquietudine metafisica sono poi ulteriori momenti della sua ricerca ,perché l’artista s’immerge nel magma della vita e ci indica la via sui sentieri della bellezza. Ecco allora l’apertura all’alterità . Una dialettica che pervade la sua indagine in questo viaggio dove siamo SOLITUDINI ACCOMPAGNATE.”

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