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Lorenzo Sospiri su attuazione legge regionale anti-abusivi nelle case popolari

Pescara. “Dalle parole ai fatti: finalmente con la mia legge regionale anti-abusivi iniziamo a riportare legalità e giustizia nelle case popolari di Montesilvano. Fuori dagli alloggi Ater chi ha riportato condanne penali per spaccio di droga o detenzione di armi, soprattutto quando tali reati sono stati consumati all’interno delle stesse case. Fuori chi non ha la residenza nel Comune da almeno 5 anni, o in Italia da almeno 10 anni. L’iter avviato dal Comune di Montesilvano ora dovrà fare da apripista a tutte le altre città, a partire da Pescara dove ci sono situazioni border line o di illegalità conclamata che vanno risolte e dinanzi alle quali il sindaco Alessandrini continua a restare inerte, pur disponendo, oggi, dei necessari strumenti amministrativi e operativi”. Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri propositore in Consiglio regionale della legge anti-abusivi.
“Quella legge ha alcuni punti fermi chiari con i quali abbiamo ulteriormente migliorato la legge regionale già in vigore, datata 1996 e sempre partorita, anche in quel caso, dal centro-destra – ha ribadito il Capogruppo Sospiri -. Da questo momento, con l’entrata in vigore della nuova norma, abbiamo stabilito che per poter essere assegnatario di un alloggio popolare occorre dimostrare di vivere da almeno 10 anni in Italia, e da almeno 5 anni nel nostro comune e di avere un lavoro. Le ragioni sono evidenti: chi abita sul territorio in maniera stabile da almeno 5 anni dimostra di avere una ‘stanzialità’, dunque non ha interesse a rivendersi la casa e, automaticamente, deve anche avere un lavoro per viverci, un lavoro che è necessario anche per pagare un affitto. In questo modo andremo a cancellare i fenomeni di morosità, ovvero inquilini che per decenni non sborsano un euro di locazione con il pretesto della disoccupazione. Ma, cosa più importante, la nuova Legge Sospiri prevede che chi ha commesso un delitto, un reato, o comunque ha sul groppone delle pendenze giudiziarie, specie per reati odiosi come lo spaccio di droga o la detenzione illegale di armi, non ha diritto a un alloggio pubblico. In questo modo i nostri rioni popolari non saranno più dei ghetti in cui pochi criminali tengono sotto scacco decine di famiglie oneste e soprattutto i sindaci, forti dello strumento normativo, possono oggi avviare ondate di sfratti a fronte di denunce supportate da prove e documenti che certificano l’attività delinquenziale di eventuali inquilini che distruggono la vivibilità di interi quartieri cittadini. Finalmente Montesilvano ha deciso di farsi Comune-pilota aprendo i fascicoli inerenti gli attuali inquilini degli alloggi popolari esistenti sul proprio territorio, avviando un iter complesso sul quale, soprattutto, sarà fondamentale la collaborazione dell’Ater con il suo Presidente Linari, una collaborazione su cui vigileremo in maniera attenta. Ora ci aspettiamo che, rotto il ghiaccio – ha ribadito il Capogruppo Sospiri -, lo stesso esempio venga copiato dalle altre città, a partire da Pescara dove ci sono situazioni caldissime, in via Lago di Borgiano, via Lago di Capestrano e via Nora, a Rancitelli, così come in via Caduti per Servizio, a Fontanelle, o anche in via Passo della Portella-via Rigopiano, zona ospedale, al centro dell’ultima denuncia del Sunia, dove finalmente è oggi possibile riportare la serenità e restituire tranquillità a un intero rione. Personalmente ho messo in campo ogni misura e strumento utile per riportare legalità nei nostri quartieri popolari, ora la palla passa ai sindaci che non hanno più pretesti per giustificare l’eventuale lassismo”.

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