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Pescara, D’Incecco (Lega) su allarme ordine pubblico via Alpi-via Trigno-via Sangro

Pescara. “Via Ilaria Alpi-via Trigno-via Sangro: è questo il nuovo Bronx di Pescara completamente fuori controllo. Zero manutenzione, zero attenzione da parte dell’amministrazione comunale, parchi invivibili, con urla, schiamazzi e risse continue sotto i balconi delle abitazioni e un quartiere finito nelle mani di decine e decine di extracomunitari che hanno preso possesso di un fabbricato privato, completamente nel degrado. A denunciarlo sono stati i cittadini che, stanchi dell’assenza dell’Istituzione Comune, più volte interpellata e mai intervenuta, hanno annunciato la costituzione di un Comitato cittadino e la nomina di un legale per intraprendere ulteriori iniziative a difesa della propria incolumità e della qualità della vita di un quartiere divenuto un ‘triangolo delle Bermuda maledetto’”. A dirlo è stato il Capogruppo della Lega al Comune di Pescara Vincenzo D’Incecco che ha incontrato una delegazione di cittadini, verificando, con loro, la veridicità di quanto denunciato durante un tour nel rione.
“Quando si entra in quel quartiere si finisce in un altro mondo da brividi – ha ammesso il Capogruppo D’Incecco -. Da un lato ci sono i fabbricati nuovi di zecca, ben tenuti, in cui abitano famiglie che lavorano, studiano, e si impegnano per mantenere pulita la zona. Dall’altro lato ci sono gli scheletri in costruzione inguardabili dei palazzi popolari di via Trigno, un cantiere fermo ormai da mesi, circondato da rifiuti e immondizia di ogni genere, con una gru spenta, luogo di spaccio, di consumo di droga e di prostituzione, come testimoniano le siringhe e i preservativi abbandonati a terra. A pochi metri, in via Ilaria Alpi, al civico 23, si entra nel vero Bronx, un palazzo privato, in condizioni di assoluta fatiscenza, abitato da centinaia di extracomunitari che ormai dettano legge in un quartiere dove alle 17 scende il coprifuoco e nessuno osa mettere il naso fuori dalla porta o dalla finestra di casa. Dalle scarse informazioni che i residenti sono riusciti a reperire, si sa solo che il palazzo ha un proprietario privato che nessuno vede da mesi. Qualcuno ha azzardato l’ipotesi che sul fabbricato gravi una pendenza di natura giudiziaria, ipotesi non confermata. Fatto sta che diversi appartamenti sono abitati da oltre una decina di extracomunitari letteralmente accampati in ogni angolo. I balconi sono divenuti impraticabili, con dentro ammucchiati bidoni per raccogliere l’acqua piovana, sedie e rifiuti di plastica di ogni tipo. All’interno degli appartamenti sembra che vengono utilizzate bombole del gas, forse per sopperire a qualche fornitura tagliata, e già tre anni fa ci fu un drammatico incidente, con una bombola esplosa dentro l’ascensore in mano a un extracomunitario gravemente ferito, ma salvo. Gli stessi residenti hanno raccontato, oltre che già denunciato più volte al Comune e alle Forze dell’Ordine, di aver assistito a scene inaccettabili: uomini che orinano all’aperto direttamente dai balconi, senza alcuna preoccupazione per l’eventuale presenza all’esterno di donne, anziani o bambini, e che, in condizioni di chiara ed evidente alterazione alcolica, si riuniscono a decine sotto i palazzi di via Ilaria Alpi e via Sangro, o anche nella piazzetta del vicino supermercato, infastidendo i passanti e spesso scatenando risse tra loro, in poche parole seminando il terrore tra tutti coloro che oggi hanno la sventura di vivere nel quartiere. In realtà che in quella zona covasse una bomba sociale è cosa nota: già nel luglio 2017 ho personalmente inoltrato una segnalazione ad hoc al sindaco Alessandrini e alla Prefettura, senza ottenere alcuna risposta né una qualunque reazione per garantire l’ordine pubblico – ha aggiunto il Capogruppo D’Incecco -, e chiaramente quei problemi segnalati, in un anno, sono praticamente raddoppiati e oggi la misura è colma. Oggi sotto quello stesso palazzo è stata aperta, al pianterreno, una sorta di chiesa cristiano coopta che è fonte di schiamazzi a ogni ora del giorno, mentre all’ultimo piano sarebbe stata allestita addirittura una moschea abusiva, anch’essa fonte di disturbi e rumori intollerabili. E questo senza neanche sapere se vengano rispettate le norme urbanistico-edilizie per l’apertura di luoghi di culto, di qualunque natura essi siano. E ovviamente al degrado si aggiunge altro degrado, con il Parco di via Trigno privo della necessaria illuminazione, così come le tre strade del Bronx pescarese, dove c’è un’illuminazione cimiteriale, assolutamente inadeguata per garantire la sicurezza e la tutela dei residenti. E per finire, i cassonetti sempre strapieni di pattume e l’assenza totale di cestini. I cittadini sono spaventati ed esasperati: impossibile per chi vi abita portare il proprio cane al guinzaglio per fare un giro, impensabile portare i bambini a giocare nei cortili, i residenti hanno girato decine e decine di filmati in cui chi osa chiedere agli extracomunitari di rispettare le regole, di non sporcare o di rimuovere le bottiglie di birra abbandonate a terra, subisce delle autentiche aggressioni verbali e non solo, tutte puntualmente segnalate, ma senza sortire alcun effetto. È chiaro che nel quartiere la situazione è degenerata e non basta più il semplice giro di controllo di una pattuglia, occorrono altre misure ben più radicali finalizzate a ristabilire il decoro, il rispetto delle norme e l’ordine pubblico. L’amministrazione comunale del sindaco Alessandrini è perfettamente a conoscenza della problematica, peccato che lo stesso vicesindaco Blasioli abbia pensato che per riqualificare la zona fosse sufficiente installare e accendere una fontana ‘artistica’, spenta dopo che tutti i clochard e stranieri della zona la usavano per lavarsi nudi come testimoniato, con fotografie e video, dai cittadini. A questo punto la Lega al Comune di Pescara aprirà una ‘vertenza civile e amministrativa’ per l’adozione di una serie di azioni a supporto della battaglia che i residenti stanno intraprendendo per difendere se stessi e la propria incolumità. Cominceremo cercando notizie sulla proprietà dell’edificio perché, se è vero che si tratta di proprietà privata, è anche vero che chi ha eventualmente assegnato in affitto gli alloggi deve comunque preoccuparsi che quegli appartamenti non vengano utilizzati per fini illeciti, accertando, con l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza, se tutti gli occupanti siano titolari di regolari contratti di affitto; se sia legittimo o rappresenti piuttosto un pericolo l’utilizzo delle bombole del gas; se all’interno del palazzo vengano rispettate e garantite tutte le norme igieniche o se, piuttosto, si sia verificata una condizione di sovraffollamento che rappresenta un pericolo per la salute umana. Nel frattempo ricorderemo al sindaco Alessandrini che anche via Ilaria Alpi, via Trigno e via Sangro sono strade che fanno parte della città in cui è primo cittadino e che deve amministrare”.

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