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Ricostruzione, declassati Presidenti Regione. Dichiarazione Mazzocca

Pescara. Dal Documento diramato da Giovanni Lolli, Nicola Zingaretti, Luca Ceriscioli e Katiuscia Marini, Presidenti e Vice Commissari alla Ricostruzione post-sisma di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: “La maggioranza di Governo questa notte nella conversione del decreto relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova con un colpo di mano ha tolto ai Presidenti delle Regioni, subcommisari al terremoto, il potere di condivisione sui decreti commissariali declassando la loro funzione a potere “consultivo”.
Mentre per Genova si nomina Commissario il Sindaco della città, per il terremoto si esautorano i Presidenti e i Sindaci dei territori perché di fatto questa impostazione riduce a livello di osservatori anche i Sindaci dei comuni del cratere che oggi si esprimono nei comitati della ricostruzione sui decreti in essere.
Questa svolta centralista del Governo è grave e miope perché moltissime scelte della ricostruzione impattano direttamente con norme e leggi di carattere regionale. La non condivisione “ante” scrittura dei decreti produrrà sicuramente contenziosi ricorsi e aumenterà quella confusione burocratica che si dice volere combattere. La ricostruzione si fa nei territori e non a palazzo Chigi per questo valuteremo un ricorso alla consulta perché leso il principio di leale collaborazione tra istituzioni.
Questa impostazione oltre al rallentamento delle procedure allontana, non poco, le sedi decisionali dai cittadini e dai professionisti che nei territori pretendono giustamente di essere coinvolti nella fase di ricostruzione dei loro Comuni.
In attesa di essere ricevuti dal Presidente del Consiglio che mai ha accettato la nostra richiesta di un incontro avanzata ormai da tempo, oggi non parteciperemo all’incontro con il neo Commissario anche perché a causa delle scelte compiute non si comprende più quale sia il senso e la funzione di questo Comitato”.

Così il Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca, Sovrintendente all’Uffico Speciale per la Ricostruzione post sisma 2016/2017, sul tema dalla sua pagina social: “La conversione del Decreto “Genova”, che relega i territori ad un mero ruolo di spettatori, rappresenta un atto grave e autolesionista. Le Regioni e i Comuni vengono volutamente di fatto esautorati; con la nuova stesura della norma verrebbe a mancare la seppur minima possibilità di un doveroso confronto fra istituzioni locali e governo centrale. Ritengo inconcepibile e antidemocratico un atteggiamento siffatto che non potrà che alimentare il livello di conflittualità procedurale oltre che allontanare i tempi di soluzione dei vari problemi che attanagliano il settore della ricostruzione. Una piccola e amara riflessione: sembrano passati secoli (non 7 mesi) da quando i fautori del ‘Vday’ urlavano “partecipazione” in ogni dove, mentre ora bisbigliano sommessamente solo poche e sconclusionate frasi. Governo “de no’antri”, altro che cambiamento!”

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RegioneAbruzzo.it:
Ricostruzione, Lolli: Presidenti di Regione disertano riunione
(regflash) – L’Aquila – Con una nota congiunta il Presidente vicario Giovanni Lolli e i Presidenti Nicola Zingaretti (Lazio), Katiuscia Marini (Umbria) e Luca Ceriscioli (Marche) comunicano di voler disertare oggi la riunione convocata dal nuovo Commissario spiegandone le ragioni: “La maggioranza di Governo questa notte – scrivono i Presidenti – nella conversione del Decreto relativo alla ricostruzione del ponte Morandi a Genova, con un colpo di mano ha tolto ai Presidenti delle Regioni, subcommisari al terremoto, il potere di condivisione sui decreti commissariali declassando la loro funzione a un ruolo “consultivo”. Mentre per Genova giustamente si nomina Commissario il sindaco della città, per il terremoto si esautorano i presidenti e i sindaci dei territori perché di fatto questa impostazione riduce a livello di ‘osservatori’ anche i sindaci dei Comuni del cratere che oggi si esprimono nei comitati della ricostruzione sui decreti in essere. Questa svolta centralista del Governo è grave e miope perché moltissime scelte della ricostruzione impattano direttamente con norme e leggi di carattere regionale. La non condivisione dei decreti prima della loro stesura produrrà sicuramente contenziosi ricorsi e aumenterà quella confusione burocratica che si dice volere combattere. La ricostruzione si fa nei territori e non a palazzo Chigi: per questo valuteremo un ricorso alla Consulta per verificare la lesione del principio di leale collaborazione tra istituzioni. Questa impostazione, oltre al rallentamento delle procedure, allontana non poco le sedi decisionali dagli amministratori locali, dai cittadini, dai professionisti, dagli operatori economici che nei territori pretendono giustamente di essere coinvolti nella fase di ricostruzione dei loro Comuni. In attesa di essere ricevuti dal presidente del Consiglio – concludono – che mai ha accettato la nostra richiesta di un incontro avanzata ormai da tempo, oggi non parteciperemo all’incontro con il neo Commissario anche perché – a causa delle scelte compiute – non si comprende più quale sia il senso e la funzione di questo Comitato”. (reglflash)

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