Pescara. Riportiamo integralmente una lettera di Carola Profeta, Presidente Associazione Noi per la Famiglia Regione Abruzzo, indirizzata al candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrosinistra, Giovanni Legnini.
“Caro Dott. Giovanni Legnini, nel leggere le liste che l’appoggeranno, una domanda mi sorge spontanea:
Come farà a far combaciare le istanze di una lista cattolica, che dovrebbe fondare la propria politica sulla dottrina sociale della Chiesa e quindi sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna; sul diritto del bambino ad avere una mamma e un papà; sulla libertà educativa dei genitori rispetto alle teorie gender (che ricordo in Abruzzo sono vietate a livello regionale ma purtroppo le scuole sono piene di progetti); sulla difesa della vita dal concepimento alla sua morte naturale e quindi no all’aborto e all’eutanasia, così come il contrasto a qualsiasi apertura della commercializzazione autorizzata delle cosiddette “droghe leggere” che leggere non sono. E le istanze di una lista progressista che per “vocazione” vuole tutto il contrario di quella cattolica. Diritti civili, diffusione dell’ideologia gender nelle scuole per “decostruire gli stereotipi di genere” ; trascrizione di atti di nascita di figli di coppie gay avute con pratiche estere, vietate in Italia; liberalizzazione delle droghe leggere; limitazione del diritto all’obiezione di coscienza; difesa estrema dei reparti di IGV e della pratica aberrante dell’aborto; apertura dei registri DAT regionali e comunali e infine promozione dell’apertura dei cannabis shop (già esistente sul territorio a tiro di giovani adolescenti).
No perché delle due una. A meno che non si voglia prendere in giro gli elettori abruzzesi.”