Economia

Imprenditori e stakeholders a confronto in Confindustria Chieti Pescara per un Paese più sostenibile

Pescara. La crisi ha portato a un cambiamento del ruolo dell’imprenditore: l’impresa è oggi legata ad uno scenario più ampio rispetto al passato; temi come valore condiviso, ruolo degli stakeholder, progetti per le comunità e valori quali integrità, responsabilità, legalità sono entrati a far parte del nostro agire quotidiano.

È inoltre cambiato lo scenario socioeconomico: noi europei rappresentiamo il 7% della popolazione mondiale, il 25% del PIL e il 50% del welfare. Su 7 miliardi di persone 5 vivono in condizioni di povertà, la ricchezza è concentrata in pochissime mani, la classe media si è ristretta e impoverita, la ripresa economica è difficile. Dobbiamo ragionare su un modello di sviluppo diverso. Ecco perché la responsabilità sociale d’impresa ha visto ieri 24 gennaio riuniti imprenditori, università, associazioni e istituzioni in Confindustria Chieti Pescara.

GENNARO ZECCA, Presidente Confindustria Chieti Pescara ha evidenziato che incontri come questo testimoniano che Confindustria sostiene l’impresa che cambia e si muove nel mondo, che tiene conto delle esigenze degli stakeholder e che crea lavoro e questo è il modo migliore per contrastare la cultura anti-industriale che ancora pervade il Paese. È infatti nella prospettiva dello sviluppo sostenibile che vanno ricercate le risposte ai problemi strutturali dell’economia italiana. Poiché la struttura industriale italiana è costituita in gran parte da PMI, soprattutto nel nostro Abruzzo, è nei loro confronti che occorre produrre lo sforzo maggiore. Sono molto orgoglioso di annunciare, ha concluso ZECCA, che Confindustria mette a disposizione delle imprese un progetto di temporary manager dedicato allo sviluppo della RSI in maniera personalizzata per ogni impresa, anche PMI: un ottimo strumento per diffondere la cultura della responsabilità e supportare concretamente le imprese in questa direzione. La forza associativa sta proprio qui: restare uniti con progetti concreti verso il futuro.

ROSSANA REVELLO, Presidente del Gruppo Tecnico Responsabilità Sociale d’Impresa di Confindustria nazionale ha presentato il Manifesto di Confindustria: i 10 punti concreti con cui sviluppare RSI anche nelle PMI. Confindustria ritiene che la consapevolezza dei trend internazionali, delle problematiche ambientali e sociali e la loro integrazione nelle scelte strategiche e gestionali, sia una leva importante per un’impresa che vuole crescere e competere sui mercati internazionali. Questa leva assume diversi nomi – responsabilità sociale d’impresa, sostenibilità, valore condiviso – ma nel suo senso più pieno comporta sempre un approccio sostenibile a tutto tondo, che interessa la strategia, la governance, l’innovazione dei processi e dei prodotti, l’attenzione agli stakeholder. Dal 2016 Confindustria aderisce all’AGENDA 2030 delle Nazioni Unite e si focalizzata su 3 tra i 17 goals per lo sviluppo sostenibile, ovvero buona occupazione e crescita economica, innovazione e infrastrutture, riduzione delle disuguaglianze. Revello ha ricordato infine che non c’è antitesi tra responsabilità sociale e competitività. Anzi nell’ottica di una redditività nel lungo termine, la strada è integrare la sostenibilità nel business per generare quel valore condiviso con tutti gli stakeholder, dentro e fuori l’impresa.

Tra le testimonianze aziendali, ha focalizzato l’attenzione del pubblico NANDO CUTARELLA – Director EHS & Sustainability Aptar EMEA beauty+home che ha esposto le sfide del settore packaging, un settore sotto la lente di osservazione per gli aspetti di sostenibilità. Gli imballaggi tutelano la salute delle persone e l’integrità dei prodotti (pensiamo agli alimenti e ai prodotti consegnati negli ospedali). Con siti produttivi in 18 Paesi nel mondo, APTAR è un’azienda quotata in borsa e nell’interesse degli investitori e della comunità ha attivato il proprio focus sui temi della sostenibilità, pertanto da anni persegue attivamente obiettivi di sviluppo sostenibile e dal 2017 li ha allineati a quelli definiti dalle Nazioni Unite. Sul mercato APTAR, ad esempio, si approvvigiona per il 37% di energia verde. Per tutelare le persone e l’ambiente, ha concluso Cutarella, bisogna passare a rapidi passi verso una vera economia circolare: packaging riciclabile e resine sostenibili nell’impegno APTAR per il 2025.

VALENTINA DI ZIO – Vice Presidente – CSR Manager – Resp. Relazioni Esterne e Comunicazione Deco Spa ha appassionatamente portato la testimonianza della sua azienda, presente da 30 anni sul territorio con attività di trattamento dei rifiuti. Pur non essendo soggetta a rendicontazione obbligatoria, Deco S.p.A. redige il Bilancio di Sostenibilità già dal 2016. Sin dalla fondazione l’esigenza di sostenibilità è stata da subito sentita con particolare focus sull’ambiente. La maggior parte dei lavoratori, infatti, sono persone locali e il legame con il territorio è sentito come fortissimo. Inoltre, in momenti di difficoltà il management DECO è certo che aziende fondate sulla sostenibilità abbiano sicuramente più motivi per reggersi e rigenerarsi attivamente.

LARA TARQUINIO, Professore associato di Social Accounting, Dipartimento di Economia Università degli Studi «G. D’Annunzio», Vice Presidente Comitato scientifico Gruppo Bilancio Sociale si occupa di questi temi dal 1993 e ha illustrato ai partecipanti le motivazioni e le criticità connesse alla redazione dei report sulle non financial information. Non meno importante, ha voluto segnalare i rischi globali sociali e ambientali del report 201 del word economic forum: persone e imprese insieme sono direttamente coinvolte nella tutela del futuro del nostro pianeta, un bene comune e imprescindibile. Tarquinio ha concluso sostenendo che condividere i valori profondi su cui un’azienda si muove è la base per un bilancio di sostenibilità. In questo modo le aziende trovano un anello di congiunzione con gli stakeholders. Una delle motivazioni che spinge le imprese verso il Bilancio Sociale inoltre è il miglioramento interno, la necessità di avere un supporto al decision making aziendale sulle aree di miglioramento aziendali. Con questo strumento, l’azienda rafforza la capacità di lavorare in maniera efficace ed efficiente.

LUIGI DI GIOSAFFATTE, Direttore Generale Confindustria Chieti Pescara ha evidenziato come crescita economica e motivi di sostenibilità siano inseparabili e caratterizzano i recenti trend europei. Le emissioni dell’UE si sono ridotte del 23% tra il 1990 e il 2016 mentre l’economia cresceva del 53%. Si stima che nel 2030 tre miliardi di nuovi consumatori entreranno nella classe media spingendo in alto la domanda di beni e servizi; negli ultimi 60 anni la popolazione mondiale è cresciuta del 180%, i consumi d’acqua del 215% e di energia del 375%. Per rispondere ad una tale domanda serve l’impegno congiunto di imprese e cittadini. L’adesione di Confindustria all’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile conferma la volontà di cambiare il modello di sviluppo per una crescita più sostenibile, inclusiva ed equa.

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