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Piano Sanitario Regionale. Le tredici priorita’ di SEL

L’Aquila. Il contributo di Sinistra Ecologia e Libertà alla redazione della bozza definitiva del nuovo Piano Sanitario Regionale si articola in tredici proposte che definiscono prioritari salute, prevenzione, ottimizzazione dei costi e governance pubblica per quanto affiancata dall’indispensabile settore privato, reduce dal tentativo di Abruzzo Civico, sventato in commissione, di consentire sforamenti di budget. Così il Coordinatore Regionale Sel Abruzzo Tommaso Di Febo: “E’ importante conservare una sanita’ pubblica ufficiale in modo che i bisogni di tutte le fasce sociali abbiano risposte concrete: la governance rimanga in mano al popolo che decidera’ quali e quante prestazioni devono passare al privato”. In merito a cio’, anche il Sottosegretario Regionale e Capogruppo Sel Mario Mazzocca: “Il rapporto con le cliniche deve essere di complementarieta’, a condizioni chiare e corrette”.

 

“Si tratta di uno stralcio della verifica che a settembre Sel si e’ prefissato di fare e che sta realizzando in sei mesi – spiega – Abbiamo avanzato le nostre perplessita’ e le abbiamo riportate in tredici punti. Queste sono le nostre proposte: vedremo in che modo verranno accolte”:

1) Programmare partendo dalla salute e non dalla malattia

2) Prendire in considerazione il primo LEA (Assistenza collettiva in Ambiente di vita e di lavoro)

3) Partire dall’efficacia del sistema e subordinare ad essa qualsiasi azione finalizzata a conseguire l’efficienza

4) Privilegiare la partecipazione della collettivita’, degli operatori sanitari e dell’associazionismo

5) Riconoscere il contributo della consapevolezza e dell’autoefficacia (enpowerment) al miglioramento dello stato di salute. Approccio dei servizi e delle prestazioni offerte ai cittadini non piu’ verso la patologia ma alla persona.

6) Organizzare il sistema sanitario territoriale – l’assistenza territoriale: il secondo LEA – partendo anche in questo caso dalla salute

7) Fare chiarezza sulla dotazione di personale in carico al sistema sanitario regionale

8) Non subordinare scelte organizzative di sistema all’obiettivo di un miglior controllo della gestione finanziaria

9) Considerare l’Universita’ come soggetto che a tutti gli effetti svolge un ruolo non secondario nel sistema ospedaliero regionale

10) Uscire dall’ambiguita’ rispetto al rapporto pubblico/privato

11) Affrontare le diseguaglianze, garantendo servizi efficaci prioritariamente alla comunita’ svantaggiate dal punto di vista sociale, economico, territoriale e culturale

12) Condurre una valutazione critica delle esperienze di Project Financing

13) Integrare il programma di riqualificazione e riorganizzazione nei/con i piani e i programmi in vigore riguardanti il sistema sanitario regionale e con i documenti relativi alla pianificazione nel settore dell’assistenza sociale.

Doriana Roio

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