Politica

I festeggiamenti Santo Patrono di Chieti

Chieti. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, e l’Assessore alle Manifestazioni e allo Sport, Antonio Viola, ricordano che nelle giornate di martedì 10 e mercoledì 11 maggio prossimi si terranno i festeggiamenti in onore del Santo Patrono, previsti nel calendario del “Maggio Teatino 2016”.

Il 10 maggio, in particolare, si svolgerà:

– alle ore 10.30, presso il Museo Archeologico Nazionale “La Civitella”, l’inaugurazione della Mostra documentaria “Cento anni di feste civili e religiose a Chieti dal 1834 al 1934” a cura dell’Archivio Storico Comunale di Chieti (aperta fino al 31 maggio). L’apertura della mostra sarà accompagnata da una conferenza alla quale parteciperanno il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, il direttore del Polo Museale d’Abruzzo, Lucia Arbace, il presidente di Italia Nostra, sezione di Chieti, Giancarla Armidi, la responsabile dell’Archivio Storico Comunale di Chieti, Luigia Ioannone, il Soprintendente Archivistico dell’Abruzzo e del Molise, Elena Glielmo, il direttore dell’Archivio di Stato di Chieti, Antonello de Berardinis, Giancarlo Pelagatti del Collegio dei Probiviri dell’associazione Italia Nostra Onlus, Stefano Capone, specializzato in Beni Culturali;

– alle ore 18.00, in centro storico (Piazza S. Giustino, Via Pollione, Piazza Valignani, C.so Marrucino, Via dei Domenicani, Largo Barbella, Via M.V. Marcello, Piazza Templi Romani, Via Priscilla, Via Ravizza, Via Zecca, Piazza Trento e Trieste, Corso Marrucino, Via Pollione, Piazza S. Giustino), la solenne processione del Santo Patrono;

– alle ore 20.30, in piazza G.B.Vico, canti, cori e balli della tradizione abruzzese “L’Abbruzze sone, cante e abballe” del Gruppo Folkloristico Teatino;

L’11 maggio si terrà:

– alle ore 10.00, in piazza G.B.Vico, il Concerto della Banda Città di Chieti;

– alle ore 11.30, Cattedrale di San Giustino, Santa Messa;

– alle ore 19.00, in piazza G.B.Vico, il Concerto della Banda Città di Chieti;

– alle ore 21.00, in piazza San Giustino, la lead vocals DANIELA DEL PONTE, in un Tributo a Gianna Nannini by Gianna Love.
Daniela Del Ponte, musicista (cantante acustica, cantante elettrica), cantante e autrice teatina, dopo una lunga esperienza “live”, nonché come chitarrista e cantante di band che interpretano brani di cantautrici italiane – Egocentrika band, Rock Retrò band – nel 2007 ha fondato la tribute band, composta da 5 musicisti professionisti, “Gianna Love”, dedicata a Gianna Nannini. Ha all’attivo centinaia di concerti in tutta Italia, in programma, tra l’altro, all’Alcatraz di Milano, al Salone Margherita di Roma e in varie piazze italiane, da Pesaro, a Roma e Catanzaro. La band da lei fondata, negli ultimi otto anni, ha aperto i concerti di affermati cantanti italiani – Anna Tatangelo, Sonhora, Kutzo, Laura Bono – e ha suonato con guest quali Marco Colombo e Giacomo Castellano (chitarristi della Nannini) e Francis Hylton (bassista degli Incognito e della Nannini).
Nel 2014 Daniela Del Ponte è risultata vincitrice in un contest di tribute band dove presidente di giuria era il cantautore Giuseppe Povia e nel maggio 2015 si è esibita al Teatro Marrucino di Chieti in uno spettacolo teatrale dal titolo “Kabarett”.
In occasione del Concerto in piazza San Giustino, la Del Ponte, facendo un dono alla propria città, presenterà, in anteprima nazionale, una ballata dedicata alla Majella madre che farà parte di un Cd inedito in fase di incisione.
La band Gianna Live è composta da: Daniela Del Ponte, voce e chitarra acustica; Gianni De Chellis, chitarra solista; Camillo Mancini, tastiere e pianoforte; Zelindo Di Giulio, basso; Alessio Palizzi, batteria.

– alle ore 22.00, in piazza San Giustino, Tony Esposito presenterà il progetto “Sciò live band” in ricordo di Pino Daniele e con i musicisti del grande cantautore napoletano scomparso un anno fa.

La musica di Tony (il cui vero nome è Antonio) Esposito è ispirata a sonorità provenienti da molti Paesi del mondo, mescolate con ritmi tribali e melodie tipiche della musica partenopea. L’originalità del suo approccio si può ritrovare nell’invenzione di strumenti unici come il tamborder, adoperato in uno dei suoi più famosi brani “Kalimba de Luna”, di cui i Boney M. pubblicarono quasi contemporaneamente una cover in lingua inglese.
Prima di affacciarsi all’attività discografica in proprio, Tony Esposito ha contribuito, durante gli anni settanta, al “sound ritmico” di diversi artisti italiani quali: Pino Daniele, Edoardo Bennato, Alan Sorrenti, Juan Lorenzo, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Francesco Guccini, Eugenio Bennato, Claudio Rocchi, Mauro Pelosi. Insieme a Tullio De Piscopo, James Senese, Joe Amoruso, Rino Zurzolo e Fabio Forte, ha contribuito a coniare il termine “blues metropolitano” che trova uno dei punti di massima espressione artistica nell’album di Pino Daniele “Vai mo’” del 1981. 

Insieme a molti altri artisti dell’hinterland partenopeo, fra i quali Ernesto Vitolo e Gigi de Rienzo, Robert Fix, Mark Harris, verrà considerato per molti anni uno dei capostipiti della cosiddetta “Napoli-power “, il nuovo sound blues – rock metropolitano ove si innestano funky-jazz e world-etnica.
Esposito ha collaborato con diversi musicisti internazionali tra i quali: Don Cherry, Paul Buckmaster, Don Moye, Gato Barbieri, Eumir Deodato, Brian Auger, Gilberto Gil, Eddie Blackwell, Billy Cobham, Moncada, Gema Quatro, Seydou Kienou, Naná Vasconcelos e molti altri ancora.
Nel 1975 esce il suo primo LP da solista con l’etichetta discografica Numero Uno: “Rosso Napoletano”. L’anno successivo esce il suo secondo LP: “Processione sul mare”. Dopo l’uscita del suo terzo album, nel 1977, “Gente distratta”, gli viene assegnato il Premio Critica Italiana della Musica.Nel 1978 pubblica il suo quarto lavoro discografico, “La banda del sole” (con etichetta Philips), che prelude alla sua partecipazione al “Montreux Jazz Festival” con il jazz-rock group italiano Perigeo (Tommaso-Biriaco). Due anni dopo (1980), è ancora ospite al “Montreux Jazz Festival” con una sua formazione, il “Tony Esposito Group”.
Nel 1982 compone per Domenica in (RaiUno) la sigla “Pagaia” (inserita nell’album Tamburo – etichetta Bubble), è l’inizio, per lui, di un boom discografico. Per due anni di seguito, infatti, vince “Un disco per l’estate”: nel 1984 con “Kalimba de luna” (inserita nell’album Il grande esploratore – etichetta Bubble”) e nel 1985 con “As To As” (contenuta nell’album Tony Esposito, sempre per la medesima etichetta discografica). Alla fine del 1985 riceve il “Premio critica discografica” con “Kalimba de Luna” per gli oltre 5 milioni di copie vendute nel mondo, ed il prestigioso premio “Disco d’oro” in Venezuela/Benelux.
Al di là delle sue capacità artistiche, tecniche e di composizione, i suoi successi, nelle canzoni, si debbono anche alla sempre viva collaborazione, negli anni ottanta, con il coautore e cantante di quei grandi successi, nonché amico fraterno, Gianluigi Di Franco (scomparso prematuramente nel 2005). Di Franco, medico, psichiatra, musicoterapeuta, è stata una delle voci più interessanti della musica italiana contemporanea, creatore di un particolare modo di interpretare il canto, tuttora difficilmente riscontrabile in altri cantanti.
Tony Esposito ha partecipato a tre edizioni del Festival di Sanremo: nel 1987 con “Sinuè”, nel 1990 al fianco di Eugenio Bennato con “Novecento aufwiedersehen” e nel 1993 con i Ladri di Biciclette con “Cambiamo musica”, ottenendo sempre un buon riscontro commerciale discografico.
Nel 1989 gli viene conferito il “Nastro d’Argento” per la colonna sonora del film “Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti” di Lina Wertmuller. Compone poi, nel 1990, la sigla del programma televisivo “Serata Mondiale”, dedicato ai Mondiali di calcio, ed ancora, nel 1992, la sigla delle Colombiadi, o “Columbus Games”. Nel 1996 firma la colonna sonora di “Storie d’amore con i crampi”, film di e con Pino Quartullo, con Chiara Caselli, Sergio Rubini e Debora Caprioglio.
Nel 1997 Tony Esposito è l’unico italiano chiamato ad esibirsi al “Festival della gioventù” de L’Avana, a Cuba. Nello stesso anno, ad agosto, è ancora l’unico italiano che si esibisce al “Rock in Rio”, a Rio De Janeiro, insieme al mitico Gilberto Gil. L’anno successivo, poi, è ospite al Sambodromo di Rio de Janeiro, nella serata finale del carnevale più importante del mondo.
Dopo una lunga pausa dedicata a molti concerti dal vivo, nel 2003 pubblica il CD “Viaggio Tribale”, lavoro partorito dopo un lungo girovagare per i paesi del Mar Mediterraneo. Ma è soprattutto nella melodia saggia e contemporanea di Franco Battiato, nel canto rock metropolitano di Edoardo Bennato, nel jazz-sound del contrabbassista Wayne Dockery, nelle old-afro-melody dei Gregg Brown (Osibisa), e nei virtuosi assoli chitarristici di John Tropea, che Tony Esposito trova gli stimoli che gli permetteranno di ritrovare quel sound inconfondibile che ha creato negli anni il fenomeno del biondo partenopeo “King of percussion”.

Progetto Sciò live Band & Tony Esposito
Fondatore della Sciò Live Band – Pino Daniele Forever, Tony Esposito, insieme ai suoi musicanti ha intrapreso un viaggio che da dieci anni esprime un amore incondizionato per il Neapolitan Power, fenomeno unico ed inimitabile, del quale Pino ne è stato protagonista indiscusso. E’ un viaggio che nel tempo è stato condiviso anche da alcuni dei componenti storici della superband di Vai Mo’, quali Joe Amoruso e Rino Zurzolo. Collaborazioni che, unitamente a quelle con Antonio Onorato, Agostino Marangolo, Nello Daniele e Lino Pariota (produttore artistico di questo lavoro discografico), hanno impreziosito il progetto e contribuito ad un più attento e significativo modo di suonare la musica di Pino Daniele.
Il rispettoso, seppur sentito bisogno di incorniciare i dieci anni di Sciò Live Band attraverso la pubblicazione di un disco, concepito proprio come un live, è frutto di un impegno vivo e coerente. Del resto, la scelta di individuare i brani riproposti, selezionandone uno per ogni album, dall’esordio fino alla fine degli anni ’80, periodo al quale, da sempre, si ispira la band, si sposa con l’esigenza di una testimonianza d’amore senza riserve nonché consapevole.
Na strada nova, l’inedito composto dallo stesso Vincenzo Sciò e che dà il titolo al disco, racchiude in maniera inequivocabile quelle emozioni intense, intime ma condivise con chi, come lui, ha avuto il privilegio di viaggiare nel suo stesso mare.

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