Politica

A Pescara la VII edizione della Festa dei Popoli

Pescara. Si terrà la prossima domenica 5 giugno in piazza Salotto a Pescara, con ingresso libero, la VII edizione della Festa dei Popoli.
“Sarà una giornata da vivere insieme ai popoli che sono presenti sul nostro territorio – ha spiegato Corrado De Dominicis della Caritas Diocesana – per fare festa, per stare insieme e per testimoniare che l’integrazione è possibile, si può vivere e crescere insieme nella conoscenza e nell’arricchimento l’uno con l’altro. Sarà una giornata ricca di appuntamenti a partire dai laboratori con i bambini, il pomeriggio ci sarà un momento di preghiera interreligiosa ed un momento in cui prepareremo le scuole che hanno vinto un bando che abbiamo lanciato sull’integrazione e dialogo. Credo fortemente che una risposta bella alle polemiche che ci sono state negli ultimi giorni sia proprio vivere insieme la conoscenza, ci si conosce, si abbattono le barriere, si abbattono gli steccati e si abbattono le frontiere. Questo è quello che vogliamo testimoniare, anche dalla scelta del titolo ‘…terra senza frontiere’ con un unico popolo ed un’unica famiglia in tutto il mondo. Un arricchimento che passa proprio dalla conoscenza cercata guardandosi negli occhi, scambiandosi le storie ed i racconti che ci hanno fatto arrivare fin qui e che ci portano sicuramente avanti nella costruzione di un mondo, di un Paese e di una città sempre più integrata”.
Il programma prevede nello specifico alle 16 l’apertura e laboratori interculturali per grandi e piccini; alle 18 preghiera interreligiosa per la pace; alle 19 sfilata dei popoli del mondo; alle 21 spettacolo serale con il Circolo dei Continenti con il concerto gratuito di Baba Sissoko & Taman Kan.
“Siamo felici che anche quest’anno si sia riusciti ad organizzare la Festa dei Popoli all’interno della nostra città e della nostra Diocesi – ha detto l’arcivescovo dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, Tommaso Valentinetti – è un segno bello che rimarca questo aspetto di conoscenza delle persone della nostra terra. Quando si trovano le strade di ciò che ci unisce e di ciò che ci divide si può trovare integrazione. Questo è quello che desideriamo e quello che viviamo. Certamente questo accade in un tempo in ui la presenza di persone di altri Paesi viene messa in forte discussione per alcuni vantaggi e speculazioni di carattere politico. Questo mi dispiace tantissimo perché ancora una volta si gioca con la pelle della gente. Questa è una discussione concreta perché riguarda delle persone concrete. Per quello che mi riguarda a livello diocesano, le strutture sono messe a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno. Noi abbiamo aiutato sempre sia persone italiane che straniere, questo perché le persone sono tutte uguali e sono tutte a somiglianza di Dio. L’Europa non deve essere solo quella dell’economia e delle banche, ma deve essere anche e soprattutto quella dei popoli”.
L’iniziativa è ideata e promossa da Caritas Diocesana Pescara-Penne e Fondazione Migrantes con la collaborazione e condivisione delle comunità di immigrati, delle associazioni e degli Enti che hanno aderito e partecipano attivamente in diverse modalità.
“È una delle tante iniziative che proponiamo – ha sottolineato don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana – è una risposta a chi dice che non ci può essere integrazione. Questo è un primo passo per un miglioramento in questo senso. La Festa dei Popoli, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, per noi è molto significativa, ringrazio le associazioni degli immigrati. Un’accoglienza diffusa sul territorio aiuterebbe molto e ci farebbe aiutare meglio queste situazioni. Sicuramente credo che la Festa dei Popoli sia un modo per far integrare e per superare un certo clima di pregiudizio avvolte arrivato da una certa comunicazione e da una certa politica. Non mi riferisco solo a chi in questi ultimi giorni ha fatto una raccolta firme, ma ad un clima nazionale ch sicuramente non ci sta aiutando in una situazione che non dipende da noi e che ci vede come territorio italiano impegnato ad accogliere. Non abbiamo altre soluzioni, credo che il clima non ci aiuti a governare un fenomeno che se governato può essere meno pesante per gli italiani e per gli immigrati. Ci sono delle soluzioni che possiamo promuovere per un’accoglienza più diffusa, ricordo che l’Abruzzo è la terz’ultima regione in Italia ad accogliere immigrati, quindi abbiamo molte regioni nella nostra Italia che stanno facendo molto di più e lo stanno facendo nel silenzio”.

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