Politica

VIII Festival del Peperone dolce di Altino

Lanciano. Sette contrade per sette menu, con il peperone dolce di Altino principe degli ingredienti: padelle roventi da giorni nel piccolo borgo del Sangro-Aventino dove decine di massaie sono agguerrite ai fornelli delle loro cucine per perfezionare gli ultimi dettagli dei piatti rielaborati dalla tradizione con elementi di innovazione. Un primo, un secondo con contorno e un dolce per ogni menu che i contradaioli si preparano a servire nei vicoli del centro storico di Altino venerdì 26 e sabato 27 agosto.
In conferenza stampa, a Lanciano (Chieti), il presidente dell’associazione di tutela del peperone dolce di Altino Sebastiano Scutti e la vice presidentessa Mariella Di Lallo hanno illustrato il programma della manifestazione che, in due giorni, richiama in paese circa settemila avventori all’anno.
Il peperone “a cocce capammonte” (perché il frutto è rivolto verso l’alto) si presta ad essere declinato sia al salato che al dolce, una peculiarità che alimenta anno dopo anno la fantasia dei contradaioli: nei vari menu troviamo, infatti, il peperone dolce di Altino abbinato non solo ai prodotti della biodiversità d’Abruzzo, come i ceci di Navelli e l’olio di intosso, ma anche al miele di sulla e al cioccolato fondente.
«Il peperone dolce di Altino è da un anno presidio Slow Food – spiega il presidente Scutti – è quindi un prodotto da preservare. Viene coltivato nel territorio dell’Oasi di Serranella, con circa 150 mila piante all’anno su sei ettari di terreno. Il nostro prodotto tipico può essere considerato volano per l’economia locale, ci sono giovani che si riavvicinano all’agricoltura e ad oggi contiamo una decina di produttori».
«Lo studio dei piatti coinvolge vecchie e giovani generazioni, innescando un nuovo processo di integrazione culturale – aggiunge la vice presidentessa Di Lallo – attorno al peperone sta nascendo una nuova economia che la nostra associazione vuole sostenere».
Gli stand gastronomici aprono prima del tramonto, alle ore 19; per acquistare i menu è necessario munirsi della “moneta” del Festival, l’Europeperone, ad una delle quattro casse disseminate in centro storico. «Per migliorare l’accoglienza – conclude il presidente Scutti – abbiamo previsto aree di sosta in località Selva di Altino e il trasferimento in paese con 4 bus navetta, tutto il servizio è completamente gratuito».
I menu delle contrade Briccioli, Colli, Fonte Mandrelle, Quart’Ammond, Sant’Angelo, Scosse e Selva saranno valutati dalla giuria di chef presieduta da Ermanno Di Paolo, docente all’istituto alberghiero “Marchitelli” di Villa Santa Maria (Chieti): gli chef assegneranno l’ambita piletta del Palio culinario al miglior menu e il premio Ricetta d’autore al miglior piatto della competizione.
Il Festival è anche folclore: una giuria di esperti valuterà i contradaioli nella ricostruzione di scenette agresti, nell’esibizione di serenate, cori e balli tradizionali.

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