Cultura e eventi

La valorizzazione degli infermieri e la riorganizzazione del sistema sanitario: le richieste dell’Ipasvi alla Regione

Pescara. La riorganizzazione del sistema sanitario abruzzese muove dal riconoscimento delle professionalità infermieristiche, dall’attivazione di nuovi modelli organizzativi che prevedano l’istituzione dei dipartimenti delle professioni sanitarie, degli ambulatori territoriali e dall’implementazione della figura dell’infermiere di famiglia. L’evoluzione normativa e le criticità dei percorsi clinico-assistenziali sono stati affrontati nel corso dell’incontro “L’appropriatezza dei processi organizzativi e l’utilizzo delle risorse umane” all’Hotel Villa Michelangelo di Città Sant’Angelo, organizzato dal collegio provinciale IPASVI di Pescara presieduto da Irene Rosini.

La sostenibilità del sistema sanitario impone il coinvolgimento di tutte le risorse professionali, il corretto impiego degli infermieri nella riorganizzazione della rete ospedale-territorio e una diversa assunzione di responsabilità da parte degli stakeholders. Tematiche che sono state snocciolate di fronte a una platea variegata, formata da rappresentanti istituzionali nazionali e regionali come il deputato del Pd Federico Gelli, la senatrice Annalisa Silvestro, l’ex subcommissario regionale alla sanità Giuseppe Zuccatelli, il direttore generale della Asl di Pescara Armando Mancini, il direttore dell’agenzia sanitaria regionale Alfonso Mascitelli e Luigino Schiavon presidente del collegio Ipasvi di Venezia. In risposta alle esigenze dei circa 12.000 infermieri abruzzesi che hanno chiesto garanzie dopo la recente uscita dal commissariamento, l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, sollecitato dal presidente del collegio IPASVI di Pescara Irene Rosini durante la tavola rotonda, ha invitato i rappresentanti dei collegi abruzzesi a fargli presente “i problemi e le criticità rilevati nelle aziende sanitarie e la specifica e legittima richiesta di personale” dando la propria disponibilità a combattere problemi annosi quali la confusione dei ruoli in ambito sanitario, il demansionamento degli infermieri e il rispetto della L. 251/2000 che istituisce la dirigenza infermieristica, rimasta inapplicata da 16 anni. “La delibera di giunta che darà l’indirizzo e le linee guide sugli atti aziendali – ha assicurato Paolucci – raccoglierà gran parte di quanto emerso e vedrà il riconoscimento delle risorse e delle responsabilità delle professioni sanitarie. Dal primo ottobre sono stati riattivati i livelli istituzionali dopo un lavoro durato dieci anni che ha portato al raggiungimento degli obiettivi di salute e di sostenibilità”.
Durante l’incontro è stato consegnato all’assessore Paolucci un progetto elaborato dal collegio Ipasvi di Pescara con la condivisione e il supporto dei collegi di Teramo, L’Aquila e Chieti. Il documento prevede l’istituzione di un organismo permanente in seno all’assessorato, i dipartimenti delle professioni sanitarie, l’attivazione di ambulatori infermieristici sia nelle aziende sanitarie che sul territorio e l’implementazione dell’infermiere di famiglia. Irene Rosini, presidente Ipasvi di Pescara, ha assicurato all’assessore “piena e fattiva sostenibilità nei progetti futuri che coinvolgono la sanità in vista del miglioramento dei servizi rivolti ai cittadini abruzzesi”.
“Il mondo della sanità ha cambiato pelle – ha spiegato il manager della Asl di Pescara Armando Mancini – nei prossimi mesi sarà rivisto il sistema dei dipartimenti: ci sarà la creazione di un polo specifico dedicato alle professioni tecniche infermieristiche e provvederemo ad aumentare la presenza dei singoli infermieri anche negli altri dipartimenti in sinergia con l’equipe medica”. Lo scollamento tra l’evoluzione normativa e la pratica quotidiana è stato evidenziato da Alfonso Mascitelli che ha evidenziato come dall’approvazione di un unico triage per tutti i pronto soccorso con leggi successive sono state istituite nelle Asl le figure professionali del case manager e del diseas manager, ossia infermieri con compiti specifici nei percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali. “L’appropriatezza – ha spiegato Mascitelli in riferimento al setting aziendale – non è solo fare la cosa giusta al paziente giusto nel momento giusto e per la giusta durata, ma è anche avere un’appropriata quantità di risorse”.
Il deputato Federico Gelli, responsabile sanità del PD, medico e direttore sanitario di Firenze, ha rimarcato l’importanza del progetto di legge di iniziativa parlamentare, già approvato alla Camera nel gennaio 2016, che prevede il riordino della responsabilità professionale in sanità. “Un progetto – ha detto – partito dal basso, dalle istanze e dai suggerimenti che ci sono nel mondo della sanità. Sono contento che il premier Matteo Renzi abbia iniziato a parlare di infermieri e di medici: è un segnale importante per questo mondo professionale”. “Medici e infermieri – ha ribadito la senatrice Annalisa Silvestro – devono lavorare insieme per il progetto di vita del paziente. Non possiamo continuare a formare professionisti sanitari dalla competenza estremamente elevata ma che non sono messi nelle condizioni di lavorare in squadra. Non sono gli infermieri che devono essere valorizzati, ma è il sistema che se ne deve avvalere per la sua sostenibilità” “Il processo di cambiamento del sistema sanitario nazionale – ha rimarcato Zuccatelli – prevede lo spostamento delle competenze professionali sul territorio. I servizi sanitari regionali e le agenzie sanitarie si reggono se sono in equilibrio e funzionano tre razionalità: politica, management e professionisti”.

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