Politica

Teatro e della Musica, 2° appuntamento della 51ª Stagione Concertistica

2° appuntamento della 51ª Stagione Concertistica 2016/2017 della Società del Teatro e della Musica Venerdi 21 ottobre alle ore 21 eccezionalmente nel Teatro Circus un gradito ritorno ACCADEMIA DELL’ORCHESTRA MOZART Danusha Waskiewicz, viola solista e concertatore con un interessante programma dal titolo “Le musiche dei popoli tra invenzione ed elaborazione”:

G. Bizet Habanera
J. Sibelius Norden op. 90 n. 1
J. Sibelius Fagelfängaren (Il cacciatore di uccelli) op. 90 n. 4
Celtic song
B. Bartók Paraszti nóta (Canzone del contadino)
B. Bartók Gödöllei piactéren leesett a hó (Canzone popolare ungherese)
E. Satie Gymnopédie n. 2
P. Samoggia Gran a 2 per viola solista e archi (2016)
M.P. Musorgskij Une larme
B. Bartók Medvetánc (Danza dell’orso)
B. Bartók Tót legények tánca (Danza dei ragazzi slovacchi)
B. Bartók Este a székelyeknél (Sera in Transilvania)
P. Marzocchi Albanian Folk Song per oboe, clarinetto e archi
D. Waskiewicz La donna del fiume per viola solista
F. Schubert Gretchen am Spinnrade
F. Schubert An Sylvia
F. Schubert An die Musik
The merry blacksmith jig

Le musiche dei popoli tra invenzione ed elaborazione
Nell’epoca delle contaminazioni artistiche, l’Accademia dell’Orchestra Mozart e la celebre violista Danusha Waskiewicz propongono un programma innovativo e al tempo stesso legato a prassi antiche quanto la musica stessa. L’Accademia Filarmonica di Bologna, fondata nel 1666 e tuttora ubicata in pieno centro a Bologna nello stesso Palazzo Carrati nel quale nacque, celebra il trecentocinquantesimo anniversario della sua fondazione con un’iniziativa corale: compositori ed esecutori che collaborano alla stesura di un programma legato al tema del popolare in musica. Da un lato, quindi, i giovani musicisti dell’Accademia dell’Orchestra Mozart e dall’altro la classe di compositori che si perfezionano in Accademia Filarmonica con Azio Corghi e Mauro Bonifacio. A questi giovani compositori sono stati chiesti arrangiamenti e trascrizioni di brani tratti dal grande repertorio colto o da aree popolari, oltre a due nuove composizioni per viola solista e piccola orchestra da camera. Alle sensuali e mediterranee atmosfere spagnole della celebre Habanera dalla Carmen di Bizet si oppongono le dimensioni raggelate e introspettive del finlandese Jean Sibelius, che nei due Lieder per canto e pianoforte dell’op. 90 (Norden e Fagelfängaren) indaga i tormentati temi esistenziali cari al gusto scandinavo. Seguono un brano popolare autentico (Celtic song, di autore antico quanto ignoto) e altri due rivisitati con sguardo novecentesco (Paraszti nóta e Gödöllei piactéren leesett a hó), brani nei quali l’immenso e poetico genio di Bartók sperimenta veri e propri innesti di ritmi e armonie del folklore magiaro sul linguaggio musicale occidentale.
Anche se accomunati da una comune matrice occidentale, atteggiamenti culturali e musicali così diversi e lontani (legati a Spagna, Finlandia e Ungheria) impongono una sosta, e in tal caso la “musica da arredamento” della celebre Gymnopédie n. 2 di Erik Satie svolge perfettamente la sua funzione.
Il nostro viaggio riparte da una nuova composizione per viola solista ed ensemble d’archi creata anche in funzione dello spirito del programma, quindi insinuando tra le pieghe del discorso quell’immediatezza che caratterizza molte delle composizioni fin qui ascoltate. Gran a 2 di Paola Samoggia elabora infatti alcuni frammenti melodici tratti da due danze di Enrique Granados (1867-1916), reinventandoli attraverso una nuova sensibilità tecnica ed espressiva, legata alla nostra contemporaneità. Con la struggente e slava atmosfera tardo romantica del russo Musorgskij (Une larme) quella voce umana assente ma evocata dalle trascrizioni strumentali dei Lieder di Sibelius si affaccia grazie ad una musicista dell’ensemble che per l’occasione abbandona la viola per esibirsi come cantante. Sempre rimanendo in ambito mitteleuropeo, si riaffaccia l’arte dell’ungherese Bartók con Medvetánc, Tót legények tánca ed Este a székelyeknél; quest’ultimo brano è un omaggio affettuoso alle atmosfere della regione che vide il giovane autore fare le sue prime ricerche in campo etnomusicologico e nella quale scoprì le autentiche origini del linguaggio musicale ereditato dal suo popolo. Rivisitazione colta ed originale del gusto popolare albanese – e memore della grande lezione delle danze ungheresi di Brahms con il loro folklore genialmente inventato – si affaccia quindi il frenetico ed esuberante Albanian Folk Song di Paolo Marzocchi al quale si contrappone una composizione originale (La donna del fiume), proposta dalla viola solista Danusha Waskiewicz che in questo caso si esibisce come compositrice ed interprete. Non potevano mancare i tre Lieder del viennese Schubert, che con Gretchen am Spinnrade, An Sylvia e An die Musik (tra i più giustamente celebrati di una produzione sterminata) rimanda a quel connubio indissolubile tra gusto popolare, turbamenti esistenziali e voce umana che decreta la nascita del Romanticismo in musica e che rappresenta la base del futuro tragico epilogo tardo romantico del nordico Sibelius. Conclude degnamente questo affresco colto e popolare al tempo stesso un esuberante quanto anonimo brano tratto dal folklore irlandese (The Merry Blacksmith Jig).

Danusha Waskiewicz
Nata nel 1973 a Würzburg (Germania) ha iniziato lo studio del violino all’età di 6 anni e quello della viola a 10 anni. Dal 1992 al 1994 è stata allieva del violinista Walter Forchert, spalla della Bamberger Sinfoniker, presso l’Università di Francoforte, mentre dal 1994 al 1999 ha studiato con la violista Tabea Zimmermann. Durante la sua carriera ha vinto numerosi concorsi tra i quali il Competition Lenzewski e la Deutsche Violagesellschaft. In campo internazionale si è aggiudicata nel 2000 l’ARD Competition di Monaco di Baviera, incluso i premi speciali Brüder Busch Gesellschaft e Wilhelm Weichsler.
Danusha Waskiewicz ha iniziato la sua esperienza orchestrale presso la Radio Sinfonie Orchester di Francoforte, per poi collaborare in qualità di prima viola con numerose orchestre tra le quali la Chamber Orchestra of Europe, la Mahler Chamber Orchestra, la Camerata Bern, l’Orchestra della Scala di Milano, la Münchener Philharmoniker e la Sinfonieorchester des Bayerischen Rundfunk. A soli 25 anni è entrata a far parte dei Berliner Philharmoniker, per poi vincere due anni dopo il concorso per la posizione di prima viola. Dal 2004, su invito di Claudio Abbado, è prima viola dell’Orchestra Mozart di Bologna con la quale nel 2007 ha inciso la Sinfonia Concertante di Mozart per Deutsche Grammophon e successivamente i concerti Brandeburghesi di Bach per l’etichetta Euro Arts. Dal 2010 è membro della Luzern Festival Orchestra. Come solista si è esibita con la Stuttgarter Kammerorchester, la Breslau Leopoldina Kammerorchester, la St. Petersburger Festivalorchestra, la Osnabrücker Sinfonieorchester, la Züricher Tonhalle, la Sinfonieorchester des Bayerischen Rundfunk e l’Orchestra Mozart. Nell’ottobre 2009 ha partecipato come solista alla prima esecuzione austriaca del Viola Tango Rock Concerto di Benjamin Yusupov sotto la direzione di Diego Matheuz e nel novembre 2014 ha eseguito il concerto per viola e orchestra di Béla Bartók con la Sudecka Filharmonia. Nell’ambito della musica da camera ha sviluppato una lunga esperienza, collaborando con numerosi artisti tra i quali Isabelle Faust, Giuliano Carmignola, Mario Brunello, Alessio Allegrini, Sebastian Breuninger, Guy Braunstein, Lorenza Borrani, Thomas Zehetmaier, Kolja Blacher, Hagai Shaham, Alexis Cardenas, Francesco Senese, Wolfram Christ, Julian Arp, Philippe Berrod, Marcelo Nisinman, Chiara Tonelli, Jacques Zoon, Maurizio Grandinetti, Ingrid Fliter, l’Henschel Quartet, l’Arcanto Quartet ed Edicson Ruiz e Patrick Demenga con i quali ha effettuato diverse registrazioni per Trio e Duo. Dal 2011 Danusha Waskiewicz ha intrapreso una stabile collaborazione con il pianista Andrea Rebaudengo con il quale si è esibita in duo in vari festival tra i quali il “Festival Musica sull’Acqua” e il Lucerne Festival. Nel giugno 2013 hanno inciso il loro primo CD dal titolo 21 Songs for Viola and Pianoforte. Nell’estate del 2014 è stata ospite del Festival Suoni delle Dolomiti dove ha eseguito le Variazioni Goldberg di J.S. Bach assieme alla violinista Isabelle Faust e al violoncellista Mario Brunello. Nel campo dell’insegnamento si occupa sia della formazione musicale di bambini e ragazzi, sia del perfezionamento di studenti nell’ambito solistico e orchestrale. È docente presso la scuola R. Goitre di Colico, collabora con la Scuola di Musica di Fiesole, la Aldeburgh Strings in Inghilterra, l’Accademia dell’Orchestra Mozart di Bologna e la Hochschule für Musik di Lucerna.

L’Accademia dell’Orchestra Mozart
Fra le iniziative di Alta Formazione della Regia Accademia Filarmonica di Bologna, l’Accademia dell’Orchestra Mozart costituisce dal 2005 un vero polo di attrazione per musicisti italiani e stranieri, rappresentando un’occasione di incontro con indiscussi maestri, come Enrico Bronzi, Alessandro Carbonare, Giuliano Carmignola, Sergej Krylov, Alexander Lonquich, Lucas Macías Navarro, Jacques Zoon, che hanno prestato la loro esperienza, oltre che come docenti, anche come direttori e solisti, e inoltre Alessio Allegrini, Raphael Christ, Gabriele Geminiani, Giovanni Gnocchi, Cristiano Gualco, Alois Posch, Guilhaume Santana, Danusha Waskiewicz. L’Accademia dell’Orchestra Mozart è nata come vivaio di giovani talenti nell’alveo dell’Orchestra Mozart, e come questa ha operato negli anni sotto la direzione artistica di Claudio Abbado. I migliori musicisti sono via via entrati a far parte dell’orchestra principale e alcuni di loro oggi suonano in importanti realtà, come Giacomo Tesini all’Orchestra del Festival di Lucerna, Xhoan Xkhreli e Margherita Fanton alla Fenice di Venezia (quest’ultima vincitrice di concorso a soli 19 anni), Lavinia Morelli all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Luigi Mazzucato all’Orchestra Sinfonica de Galicia, Vittorio Ferrari all’Orchestra della Radio Svizzera di Lugano (vincitore di concorso a 22 anni). Una menzione speciale merita la violinista Laura Marzadori, violino di spalla nell’Orchestra del Teatro alla Scala. L’Accademia dell’Orchestra Mozart programma ogni anno un’intensa attività concertistica, sia di tipo sinfonico che cameristico. La compagine si esibisce regolarmente al Festival di Portogruaro ed ha preso parte alle stagioni del Bologna Festival – anche per la rassegna Baby Bofé – e della Fondazione Mariani di Ravenna. Il debutto europeo è avvenuto nel 2010 all’Augsburger Mozartfest, in Germania, con l’esecuzione in prima assoluta del Gloria di Lorenzo Gibelli (accademico bolognese del XVIII sec.), pagina recentemente riscoperta nell’Archivio dell’Accademia. Nel 2009, in collaborazione con la rivista Amadeus, l’orchestra ha inciso un disco dedicato a musiche di C. Ph. E. Bach, con Enrico Bronzi direttore e solista. Dal 2010 al 2012 l’Accademia dell’Orchestra Mozart ha partecipato al “Cantiere delle Arti” e nel 2014 all’iniziativa “Raccontare il Territorio”, entrambe promosse dalla Regione Emilia Romagna. Inoltre, con il grande oboista Lucas Macías Navarro, già primo oboe dell’Orchestra Mozart, ha condotto nell’autunno 2014 una fortunata tournée a Belluno, Vicenza, Sulmona, Pescara, Campobasso, in collaborazione con il CIDIM. Dal 21 al 26 ottobre 2016 è in programma una tournée italiana dell’Accademia dell’Orchestra Mozart, realizzata in collaborazione con il CIDIM, nelle città di Pescara, Campobasso, Lamezia, Catanzaro e Napoli insieme alla violista Danusha Waskiewicz, prima viola dell’Orchestra Mozart, nel ruolo di solista e concertatore.

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