Politica

Pescara, Antonelli (Forza Italia) su trasferimento Soprintendenza a Chieti

Pescara. “Pescara sta perdendo la sede della Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio che entro un mese e mezzo al massimo verrà trasferita a Chieti. La notizia ormai serpeggia da giorni tra i circa 15 dipendenti che per fine primavera saranno costretti a traslocare armi e bagagli, un provvedimento che, al di là delle problematiche soggettive, rappresenta l’ennesimo scippo ai danni del capoluogo adriatico. Forza Italia si oppone a tale iniziativa e oggi chiediamo al sindaco Alessandrini di convocare immediatamente un Tavolo tecnico con il sottosegretario ai Beni Culturali l’onorevole Gianluca Vacca per bloccare il trasferimento che rappresenta un danno anche amministrativo privando Pescara di una prossimità istituzionale fondamentale per il lavoro degli uffici territoriali”. Lo ha denunciato il Capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli ufficializzando il provvedimento.
“Quello che forse più ci sconcerta è il silenzio istituzionale caduto su una vicenda che pure tocca Pescara e i suoi cittadini sotto vari profili, non ultimo quello del prestigio, una vicenda che ormai è ampiamente nota ma che sembra non interessi ad alcuno nel Palazzo comunale – ha sottolineato il Capogruppo Antonelli -. Dopo il centro di smistamento delle Poste, dopo i voli notturni in aeroporto, dopo l’Autorità portuale, Pescara perde un altro pezzo delle proprie Istituzioni, ovvero la sede della Soprintendenza all’Archeologia, alle Belle Arti e al Paesaggio, che da sempre ha sede nella Casa Natale-Museo d’Annunzio, tra corso Manthonè e via delle Caserme, e che verrà trasferita a Chieti, iniziativa che sarà effettiva e compiuta entro massimo un mese e mezzo. Non esitiamo a definire tale decisione una follia per varie ragioni: innanzitutto il provvedimento determinerà il trasferimento dei 15 dipendenti in servizio presso l’ufficio, tutti di Pescara, che comunque subiranno un disagio che non ha ragion d’essere e che dovranno in qualche modo riorganizzare la propria vita, senza alcuna valida motivazione. In secondo luogo, non comprendiamo quale sia la ratio alla base del trasloco, perché se si trattasse, per ipotesi, di un problema di spazi, dell’eventuale necessità di liberare i locali di via delle Caserme, allora abbiamo su Pescara un’alternativa valida, visto che il Palazzo della Provincia dispone di un intero piano ormai quasi vuoto che potrebbe agevolmente ospitare la Soprintendenza. E a tal proposito invito lo stesso sindaco Alessandrini a prevedere, al Tavolo, anche la presenza del Presidente della Provincia Zaffiri che sono certo condividerà le nostre preoccupazioni e riflessioni. In ultimo, non meno importante, la perdita di quegli uffici si rifletterà, inevitabilmente, sul lavoro amministrativo di Comune e Provincia: la Soprintendenza è ordinariamente interpellata dagli uffici per esprimere pareri e fornire supporti, un’interlocuzione costante oggi agevolata anche dalla vicinanza logistica tra gli uffici, che consente di accelerare pratiche e procedure. Portare a Chieti la Soprintendenza significherà allungare i tempi, le procedure, determinare ritardi che appesantiranno l’esame e la chiusura dei fascicoli. Pare assurdo che oggi – ha aggiunto Antonelli – anziché preoccuparci di rafforzare e potenziare gli uffici, si stia pensando di chiudere la struttura di Pescara e di portare tutto a Chieti, qui non si tratta di campanilismo, ma di impedire lo scippo di una struttura che da sempre si trova nel capoluogo adriatico e che è fondamentale. Ora, è evidente che il provvedimento di trasloco ha una paternità, e allora vogliamo venga fuori il nome di chi ha firmato la decisione. Ed è altrettanto evidente che il Comune di Pescara e il sindaco Alessandrini non possano assistere impassibili allo scippo, ma devono aprire la mobilitazione. Chiediamo che venga subito convocato un Tavolo tecnico alla presenza del sottosegretario ai Beni Culturali, che è di Pescara, l’onorevole Vacca al fine di comprendere se sia informato di tale iniziativa, se abbia o meno firmato lui stesso il provvedimento, dunque se sia in qualche modo responsabile della chiusura della sede pescarese della Soprintendenza, e cosa, in alternativa, intenda fare per bloccare il trasloco”.

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