Politica

Foschi (Lega) sul ‘giallo’ delle prove di carico dell’Eliporto di Pescara

Pescara. “Si tingono di ‘giallo’ i risultati delle prove di carico commissionate ed eseguite dalla Asl di Pescara sull’Elisuperficie adiacente il Pronto soccorso dell’Ospedale civile di Pescara. Il manager Mancini ha annunciato lo scorso 29 giugno l’esito positivo delle prove e di aver inviato tutto all’Enac, l’Ente Nazionale di Aviazione Civile, per ottenere le autorizzazioni necessarie alla riattivazione della struttura, oggi dismessa. Peccato che però all’Enac nessuno abbia mai ricevuto quelle carte a sei giorni dal loro presunto invio, dunque all’orizzonte non si profila alcuna riapertura della superficie né tantomeno la ripartenza del servizio di Elisoccorso. È chiaro che siamo dinanzi a un palleggio che ormai rende obbligatorio il coinvolgimento delle altre Istituzioni, Regione Abruzzo e Comune di Pescara, per restituire a Pescara un servizio perso per responsabilità specifica dell’attuale management della Asl e che è di vitale importanza. E al sindaco di Pescara Masci, proprietario peraltro dell’Eliporto per sentenza del Consiglio di Stato, chiediamo di convocare in Comune il manager Mancini e di farsi consegnare le carte inerenti le prove di carico, in modo da inviarle velocemente e personalmente all’Enac per i successivi provvedimenti”. Lo ha annunciato il consigliere comunale Armando Foschi, Gruppo Lega, che da mesi sta ormai seguendo le sorti dell’Eliporto di Pescara del quale, due anni fa, si è occupata anche la trasmissione ‘Striscia la Notizia’.
“Già a inizio giugno abbiamo lanciato l’ennesimo allarme inerente l’Eliporto, quando abbiamo scoperto che la struttura è stata definitivamente cancellata dalle rotte dell’Elisoccorso – ha ricordato Foschi ripercorrendo le tappe del problema -: risale al 4 aprile 2017 la mia prima denuncia, quando ho scoperto che già dall’11 marzo 2017 l’elisuperficie di via Fonte Romana, costruita per dotare l’ospedale civile di Pescara di un servizio efficiente di elisoccorso, era diventata inutilizzabile perché, con il nuovo appalto effettuato da Asl e Regione Abruzzo, gestione D’Alfonso-Mancini, per la riaggiudicazione del servizio, lo stesso era stato assegnato alla Inaer Aviation (poi diventata Babcock) che però aveva candidato e aveva effettivamente fornito un elicottero troppo pesante rispetto alle capacità di sostegno del silos, ovvero un AW 169 Marche I-KIRA, al posto del vecchio A/109 Airclass Marche I-ETIC, andato in pensione. Il peso massimo al decollo dell’AW 169 è infatti di 4,5 tonnellate e l’elisuperficie del nosocomio pescarese era ed è omologata solo per 3,5 tonnellate, quindi è chiaro che l’elicottero non poteva atterrare sul silos di via Fonte Romana. Tradotto, dall’11 marzo 2017, ovvero da quando l’AW 169 aveva preso servizio, i feriti gravi trasportati in elicottero non arrivavano più direttamente in ospedale ma dovevano essere portati all’aeroporto di Pescara, in via Tiburtina-San Giovanni Teatino, dove venivano caricati su un’autoambulanza per arrivare nel nosocomio, impiegando almeno 15 minuti in mezzo al traffico cittadino. Questo significa vanificare il concetto stesso di ‘velocità di soccorso’ e ci siamo chiesti, due anni fa, come fosse stato possibile, da parte della Asl, commettere un simile errore, visto che nel capitolato era scritto in modo chiaro che le aziende che si candidavano al servizio avrebbero dovuto eseguire sopralluoghi per verificare le condizioni dell’elisuperficie che comunque la Asl avrebbe dovuto mettere a disposizione nel pieno della sua agibilità. La Asl ha replicato all’epoca alla nostra denuncia affermando di aver commesso un ‘errore consapevole’, ovvero chi aveva firmato l’assegnazione dell’appalto sapeva che l’elisuperficie di via Fonte Romana non avrebbe mai potuto sostenere il peso del nuovo elicottero, ma aveva scelto comunque quel mezzo, pensando che poi, non si sa quando né perchè, si sarebbero spesi altri soldi per adeguare il silos e renderlo capace di assorbire il peso del mezzo. Quello che è successo nel corso dei due anni successivi era fin troppo scontato: i lavori di adeguamento dell’Elisuperficie non sono mai stati fatti e tutti gli elicotteri di soccorso AW 169 hanno continuato a trasportare i feriti all’aeroporto in via Tiburtina e di lì in ospedale e solo gli elicotteri A109 avrebbero potuto continuato a volare fino all’Elisuperficie insieme a un altro elicottero dell’emergenza, il BK117. L’8 giugno abbiamo scoperto che la struttura è stata chiusa definitivamente: non è infatti stata rinnovata la concessione al gestore del manufatto, lo stesso responsabile del servizio antincendio, Salvatore Mallia, e il risultato è che da un mese l’Elisuperficie è inutilizzabile per qualunque tipo di elicottero, dunque anche per gli A109 e i BK117 che pure rispettano i limiti di peso. E il dramma è che la struttura è stata cancellata dalle rotte di volo del servizio d’emergenza nel silenzio più totale. Il 29 giugno scorso, all’improvviso, la presunta svolta: il manager della Asl di Pescara Mancini ha infatti trionfalmente annunciato di aver eseguito le prove di carico sull’Eliporto, dimostrando che la struttura poteva sopportare fino a un peso massimo di 18 tonnellate, in altre parole la struttura potrebbe tornare ad accogliere qualunque tipo di elicottero, anche i più pesanti attualmente in uso. A detta dello stesso Manager i documenti sarebbero stati inviati subito all’Enac per consentire all’Ente di assumere le successive determinazioni: abbiamo aspettato, ma oggi la nostra verifica presso l’Enac ha dato esito negativo. Nessuno nell’Ente ha ricevuto alcuna comunicazione dalla Asl di Pescara, i documenti delle prove di carico non sono mai stati mandati, o comunque mai ricevuti e siamo punto e daccapo. Anzi peggio, perché torniamo a chiederci quale sia il significato di questa politica dei falsi annunci da parte del manager Mancini: ci chiediamo se effettivamente siano state svolte o meno le prove di carico, chi le ha eseguite, dove siano le relazioni e perché non siano già state mandate all’Enac considerando l’urgenza del problema. Riteniamo che a questo punto – ha aggiunto il consigliere Foschi – sia giunto il momento per Regione e Comune di Pescara di intervenire sulla vicenda che sta assumendo i contorni di un ‘giallo’. In particolare pensiamo che il Comune di Pescara, proprietario dell’intero Eliporto come ha decretato una sentenza del Consiglio di Stato, sia titolato e legittimato a intervenire, per questo chiedo al sindaco Masci di convocare in Comune il manager Mancini facendosi consegnare le carte inerenti le prove di carico che poi potrà personalmente inviare all’Enac per agevolare e accelerare la procedura di autorizzazione alla riapertura dell’Elisuperficie”.

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