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Tua, Febbo e Lupo: “La Regione e i suoi dipendenti non possono essere utilizzati per compiacere le voglie e i capricci di D’Alfonso” VIDEO

Pescara. “Ravvisate azioni da stalking per le solite parate Dalfonsiane”. È la denuncia del presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo e del Segretario regionale dell’Ugl – Tpl mobilità Abruzzo, Giuseppe Lupo nel corso di una conferenza stampa.
“Ciò che è accaduto è un qualcosa di inaudito – ha affermato il presidente della Commissione Vigilanza, Mauro Febbo – chiedere ed obbligare i funzionari di una società oramai pubblica a partecipare e magari chi è rimasto in ufficio per fare il proprio dovere perché magari aveva delle necessità , addirittura deve fare una giustificazione scritta. Credo che Erdogan, il dittatore coreano o Maduro usino più o meno gli stessi sistemi per rimanere al governo e comunque sono in minoranza e come oggi è in minoranza chi governa la Regione Abruzzo. ciò che è accaduto è di una gravità estrema, questa cosa non finisce qui, seguiremo e daremo notizie a chi di dovere su quello che è successo: i dipendenti che sono stati pagati con i soldi pubblici, a qualcuno sembrerebbe che venga pagata la trasferta, sono stati utilizzati due pullman, uno da Pescara ed uno da Lanciano, e vorrei capire chi li ha pagati. Vedremo anche se il prossimo anno Tua chiuderà con utile o meno senza quell’artificio fiscale che è stato fatto quest’anno con il riconoscere un credito che nel 2015 era stato cancellato e stranamente nel 2016 diventa transabile, anzi transato. Ho la documentazione e possono tranquillamente smentirmi, non provassero a fare azioni di rivalsa nei confronti di quei dipendenti che non si sono presentati, non ci devono provare minimamente”.
“È un senso di responsabilità che abbiamo come associazione sindacale – ha detto il segretario regionale dell’Ugl – Tpl Mobilità Abruzzo, Giuseppe Lupo – questa azienda ha chiesto dei sacrifici ai lavoratori con un accordo l’anno scorso, dopodichè si permette di mandarli in orario di lavoro alla convention a L’Aquila, questa cosa la si poteva fare in una giornata di ferie o in una giornata di permesso. Adesso vorrei capire chi ha pagato tutto e chi ha pagato pure gli autobus per mandare i dipendenti a L’Aquila. Dopodichè per chi non è andato per senso di responsabilità sono arrivate delle contestazioni disciplinari. Questi inviti sono arrivati tramite delle mail interne, appunto sotto forma di inviti”.

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