Cronaca

Pescara, tutto pronto per la manifestazione “4 medaglie per la libertà”

Pescara. Cerimonia commemorativa del centenario della nascita di Renato Berardinucci  e delle figure di Vermondo Di Federico, Giuseppe Padovano e Umberto Collepalumbo alla presenza dei figli e dei familiari.

Pescara rende omaggio ai quattro patrioti condannati a morte da un tribunale militare tedesco nel centenario della nascita di Renato Berardinucci (Philadelphia, I giugno 1921 – Arischia, 11 giugno 1944), medaglia d’oro al valor militare alla memoria, con una cerimonia ufficiale davanti alla lapide ai caduti nella guerra di liberazione,

martedì I giugno alle ore 11.00.

«Una vicenda ignorata o raccontata in maniera impropria e approssimativa viene finalmente riportata sui binari della storia – dice il sindaco di Pescara Carlo Masci –. Il I giugno celebriamo la quattro medaglie al valor militare concesse per l’episodio di Arischia avendo come punto fermo il centenario della nascita di Berardinucci, il giovane americano di origini abruzzesi, che si impegnò attivamente contro l’occupazione tedesca e creò nella zona di Picciano una banda di resistenti ai quali trasferì le idee di libertà e di democrazia che gli erano proprie per la sua formazione negli Stati Uniti»

Probabilmente nessuna città italiana ha nella sua storia un episodio della seconda guerra mondiale in cui per lo stesso fatto sono state attribuite medaglie al valor militare a tutti i protagonisti, ma è certo che nella seconda guerra mondiale non ci sono altri esempi di quanto avvenne al cimitero di Arischia l’11 giugno 1944, quando i condannati a morte, Berardinucci e Di Federico, si scagliarono a mani nude contro il plotone d’esecuzione assieme ai compagni Padovano e Collepalumbo e consentendo così a questi ultimi di salvarsi approfittando della sorpresa e della confusione. Fu quello l’atto di eroismo definito di «sublime follia» nella motivazione alla medaglia d’oro al valor militare alla memoria delle due vittime, che avevano 23 e 20 anni.

«Giuseppe Padovano – precisa il sindaco – venne ferito da un colpo di fucile e fu in seguito decorato di medaglia d’argento, Umberto Palumbo ricevette la medaglia di bronzo e Pescara ebbe l’onore di averlo poi in servizio nel Corpo della Polizia municipale. Berardinucci, dopo essersi diplomato a Philadelphia, seguì le lezioni al Liceo classico “Gabriele d’Annunzio” di Pescara per impratichirsi con la lingua e la cultura italiana e viveva in città. Sfollò a Picciano dopo il bombardamento del 31 agosto 1943. Per troppo tempo la lapide affissa sulla facciata di Palazzo di città nel 1947 che lo ricorda è stata quasi del tutto ignorata. Dopo 77 anni l’Amministrazione comunale di Pescara riporta questo episodio ad avere il posto che merita nella memoria condivisa. Celebriamo per la prima volta in assoluto i quattro patrioti e avremo con noi, nella cerimonia ufficiale, i figli di Collepalumbo e Padovano e i nipoti di Berardinucci e Di Federico».

Il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli ha auspicato un’ampia partecipazione dei consiglieri «perché quando parliamo di valori come la libertà dobbiamo essere tutti dalla stessa parte. Berardinucci, Di Federico Padovano e Collepalumbo hanno conquistato con il sangue e con i sacrifici il diritto di tutti a essere liberi. Dobbiamo ricordarli anche come dovere morale».

Daniela Di Federico, pronipote di Vermondo e vice sindaco di Picciano, ha sottolineato di essere orgogliosa del fatto che il paese di Picciano e della sua frazione Piccianello, oltre a essere stati lo scenario dell’attività della banda alla quale la comunità fornì rifugio e protezione, è il luogo di nascita dei genitori di Berardinucci, di Di Federico e di Padovano, e d’adozione del pescarese Collepalumbo. Riscopriamo la nostra storia attraverso una pagina drammatica della seconda guerra mondiale e sicuramente per noi la più tragica, finora consegnata a una lapide sulla facciata della chiesa di Piccianello e legata ai ricordi di chi assistette agli eventi ma purtroppo oggi non c’è più».

Aldo Biagio Collepalumbo, figlio di Umberto, si è detto «commosso per l’iniziativa del Comune di riportare all’attenzione della cittadinanza le figure dei martiri di Arischia, per troppo tempo accantonati nella memoria nonostante avessero combattuto per un’Italia libera».

P R O G R A M M A

«4 medaglie per la libertà»

Ore 10.45: Raduno in Largo Chiola: autorità militari e civili, picchetto d’onore, associazioni combattentistiche e d’arma con labari
Ore 11.00: Deposizione corona d’alloro sotto alla lapide che ricorda i caduti nella guerra di liberazione e onore delle armi
Ore 11.15: Discorso del sindaco di Pescara Carlo Masci e intervento del sindaco di Picciano Vincenzo Catani
Ore 11.30: Consegna delle targhe commemorative da parte del Presidente del consiglio Marcello Antonelli ai figli e ai familiari di Berardinucci (Cinzia e Luisa), Di Federico (Vermondo e Daniela), Padovano (Annabella Padovani) e Collepalumbo (Aldo Biagio, Doriana Vincenza e Claudio).
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