Cronaca

Manifestazioni studenti, FLC CGIL Chieti: “È ora di ascoltrli davvero”

Chieti. “Anche in provincia di Chieti gli studenti e le studentesse delle principali scuole superiori sono scesi in piazza venerdì 4 febbraio contro le nuove modalità dell’esame di Stato 2022 e per protestare contro l’alternanza scuola lavoro. La FLC CGIL Chieti è al loro fianco e chiede alle istituzioni di ascoltare la loro protesta.

Si è trattato di manifestazioni pacifiche nelle quali c’è stata la rivendicazione che non siano gli studenti a pagare le conseguenze di tre anni di didattica discontinua, in presenza, a distanza, mista. Tre anni in cui le misure del Governo non hanno saputo fronteggiare tempestivamente l’emergenza sanitaria minando il diritto all’istruzione e facendo ricadere tutte le difficoltà di gestione in tempi di pandemia, sugli studenti e sul personale scolastico, che hanno sempre dimostrato un grande senso di responsabilità.

Non c’è nessun ritorno alla normalità, come, invece, dichiarato dal ministro. Non sono stati normali né quest’ultimo anno, né quelli precedenti. Sarebbe stato opportuno coinvolgere gli studenti in questa scelta, così come sarebbe stato opportuno ascoltarli nei giorni scorsi in occasione delle legittime proteste per la morte dello studente Lorenzo Parelli, deceduto mentre stava facendo in azienda un percorso di alternanza scuola-lavoro. Nessun ascolto, anzi botte e cariche della polizia quando ci sono state manifestazioni di protesta per questo triste evento. L’alternanza scuola-lavoro deve essere un’opportunità di crescita, di consolidamento dell’autonomia personale, uno strumento di apprendimento non una forma di addestramento o di lavoro non pagato o, peggio, di rischio per incuria e scarse tutele.

Le nuove modalità dell’esame di stato, che ripropongono una seconda prova scritta, ignorano completamente tre anni scolastici discontinui, fatti di quarantene, DaD, e didattica mista. Non va dimenticato che il senso di disagio di questi ragazzi ha trovato espressione anche nel discorso di insediamento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha sottolineato che “È doveroso ascoltare la voce degli studenti preoccupati per il loro domani”.

Ascoltiamoli dunque, così come ci chiedono e costruiamo con loro una riflessione su ciò che serve per riportare, realmente, la scuola al centro del dibattito pubblico. Per continuare a costruire insieme percorsi di scuola lavoro che diano capacità, dignità professionale, autonomia, che siano realmente una chiave per aprirsi al mondo.

La FLC CGIL Chieti, nel farsi interprete delle istanze portate avanti dagli oltre 16.500 studenti e studentesse delle superiori della provincia, chiede ai decisori politici di farsi interprete di questo disagio e di attivarsi per contribuire costruire una scuola pubblica di qualità”. Si legge così in una nota di FLC CGIL Chieti.

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