Cultura e eventi

Selezione e proiezione corto “La parola ai giurati” al MedFilm Festival

Pescara. Il film “LA PAROLA AGLI IMPUTATI”, realizzato nell’ambito del Progetto Fenice Felice con il contributo della Regione Abruz zo, è stato selezionato alla 28a edizione del MedFilm Festival il più antico festival di cinema internazionale della Capitale e Manifestazione Storica della città di Roma. L’opera è stata proiettata in versione cortometraggio nella giornata di martedì 8 novembre nella rassegna Voci dal carcere suscitando grande interesse negli spettatori presenti.
“Una grande soddisfazione per tutto il gruppo di lavoro e per l’intera Regione Abruzzo – ha dichiarato Serenella Di Michele, responsabile di progetto quale capofila intervenuta alla proiezione – che ha portato nel MedFestival una pratica riuscita e ripetibile di perfetta congiunzione di arte ed educazione permanente, anche in percorsi trattamentali rieducativi. È stato particolarmente apprezzato – ha concluso la Di Michele – lo scambio registico dei ruoli portato sullo schermo e come gli attori, pur non professionisti, siano risultati credibili in una veste totalmente in antitesi alla propria.
I detenuti interpretano infatti la parte dei giurati, in uno straordinario scambio di ruolo in cui sono chiamati a giudicare la condotta del reo dal punto di vista della società, riflettendo sull’importanza del proprio percorso educativo e riabilitativo, l’unica strada in grado di condurli al riscatto morale. Lo spettacolo, strutturato inizialmente in forma teatrale, è stato rielabo rato in versione filmica con apposita regia cinematografica, al fine di consentire la visione in più repliche di una pièce unica.
Il film, con la regia di Serenella Di Michele e Angelo Petrone, è stato realizzato in collaborazione con la Casa Circondariale di Chieti, direttore Franco Pettinelli, in particolare con l’Area Trattamentale, capo area dott.ssa Stefania Basilisco, l’Associazione Didattica Teatrale, capofila del progetto, e l’Associazione Culturale Ennio Flaiano.
NOTE DI REGIA
“La parola agli imputati” -libero adattamento de “La parola ai giurati” di Reginal Rose portato al cinema nel 1957 da Henry Fonda per la regia di Sidney Lumet- è un’opera che si svolge in un unico spazio ambientale: una sala chiusa a chiave, dove dodici giurati si confrontano per decidere, in base alle testimonianze e agli atti processuali, se un ragazzo di diciotto anni sia colpevole dell’omicidio del padre e condannarlo così alla pena di morte. Soltanto uno di loro non è convinto della sua colpe
volezza e, pian piano, riuscirà a smantellare attraverso un serratissimo confronto verbale le convinzioni, i pregiudizi, le barriere mentali e le debolezze dei suoi colleghi, inseminando in ciascuno un ragionevole dubbio.
rinascere con l’arte
L’imputato non comparirà mai. Partendo da questo la regia propone un paradosso metacomunicativo: il “grande assente” è di fatto presente in tutti gli attori in scena: i detenuti della casa circondariale di Chieti. Nella metacomunicazione fra auditorio e scena, la regia propone il ribaltamento dei ruoli: i detenuti sono posti nella veste di giurati – e come tali chiamati a dichiarare l’innocenza o la colpevolezza dell’imputato sulla base dei fatti e non di interessi personali- mentre il pubblico è per contro invitato a entrare nel vissuto di un giovane che rischia di finire sulla sedia elettrica. Data la peculiarità degli interpreti, sia il pubblico sia gli attori sono portati – sul piano della realtà e non su quello della finzione scenica – a uscire dal proprio ruolo e a valutare gli eventi da un altro punto di vista, rinunciando in tal modo ai rigidi meccanismi di pensiero che spesso ci governano e ci inducono a guardare le cose in modo unilaterale.
COS’È FENICE FELICE
Il progetto nasce dalla volontà dei partner – esperti nell’attività di educazione non formale – di dar vita a un patto educativo di Comunità con gli enti pubblici aderenti alla rete (istituti scolastici e casa circondariale Chieti) quale strumento efficace e soste nibile per prevenire e contrastare la povertà educativa minorile, sostenere i processi di educazione permanente, spezzare l’isolamento delle famiglie a seguito dell’emergenza pandemica in atto, promuovere inclusione e coesione sociale, gene rare fiducia e sicurezza, prevenire e contrastare la violenza in tutte le sue forme, in particolare sulle fasce più deboli bambini/ bambine e donne, rieducare e riabilitare gli autori di tali atti di violenza e di reati in genere.
Nello specifico: rafforzare l’alleanza scuola-istituzioni-famiglia-comunità per prevenire e combattere povertà educativa, isolamento, solitudine, ogni forma di violenza e intolleranza (con particolare attenzione alla figura femminile) attraverso un approccio partecipativo, cooperativo e solidale di tutti gli attori impegnati a valorizzare e mettere a sistema le esperienze e le risorse del territorio abruzzese; promuovere e sensibilizzare gli aspetti di prevenzione, cura, gestione e intervento, per i singoli e le comunità in condizione di crisi, empowerment digitale dei più giovani per prevenire e contrastare il cyberbullismo.
IL CAPOFILA
L’APS DIDATTICA TEATRALE è il Primo Istituto di Formazione e Ricerca Teatrale d’Abruzzo e uno dei più grandi d’Italia. Offre attività di didattica teatrale a bambini, giovani e adulti dedicando particolare cura ed attenzione alla formazione di minori con BES e/o Disabilità. Opera con Istituti Scolastici di ogni ordine e grado e offre corsi di alta formazione professionale agli insegnanti, educatori, registi, sull’applicazione dei linguaggi artistico-performativi in ambito educativo.
I PARTNER
L’APS ASSOCIAZIONE CULTURALE ENNIO FLAIANO, per l’innumerevole attività di produzione culturale e il prestigioso appuntamento dei Premi Internazionali Flaiano, è dal 1975 punto di riferimento non solo del territorio Abruzzese ma del panorama artistico-culturale europeo. Costantemente impegnata nella diffusione della conoscenza diretta delle arti per formative (cinema, teatro, televisione) offre percorsi laboratoriali e/o visite per ragazzi e adulti nella splendida cornice del Mediamuseum, Museo del Cinema nel cuore di Pescara.
L’ODV WILLCLOWN ABRUZZO opera dal 2007 con lo scopo di elaborare, realizzare e promuovere progetti di solidarietà sociale, di assistenza sociale e socio-sanitaria al fine di diffondere la cultura del sorriso in tutti i contesti socio-assistenziali (ospedali, centri anziani, istituti disabili, case famiglia e luoghi di sofferenza in genere). Si dedica alla formazione dei Clown dottori diffondendo la cultura del Volontariato attraverso la terapia del sorriso come elemento di sollievo.
L’APS KAIRÓS ENSEMBLE dal 2017 si occupa principalmente di promuovere, con il teatro, l’inclusione sociale di tutte le donne in stato di emergenza, vittime di maltrattamenti. Collabora con la Polizia di Stato e con associazioni nazionali e internazionali che si occupano della tutela fisica e psicologica della donna. Attraverso il teatro, condivide e coinvolge le comunità nella consapevolezza di un fenomeno, quello della violenza di genere, che occorre prevenire e contrastare.

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