Cultura e eventi

Una Santa Messa per ricordare il mecenate Alfredo Paglione

Mercoledì 21 alle 18 nella chiesa del Sacro Cuore a Chieti, celebrata dall’Arcivescovo

Chieti. Mercoledì 30 novembre, Alfredo Paglione chiudeva per sempre gli occhi alle bellezze del Creato per aprirli alla luce dell’Eternità. La sorella Maria, interprete anche dei sentimenti dei congiunti suor Carla e padre Fiore, e la “Fondazione Immagine” chiedono a quanti in vita lo hanno stimato e amato di unirsi a loro nella preghiera in occasione della S. Messa in suffragio che mercoledì 21 alle ore 18 sarà celebrata a Chieti, nella Chiesa del Sacro Cuore, da S.E. Bruno Forte Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto.

Ora Alfredo Paglione riposa accanto alla sua amatissima moglie Teresita e ai genitori nella cappella che lui volle fosse eretta nel cimitero monumentale di Chieti, città nella quale, giunto in tenerissima età dalla natia Tornareccio, ha trascorso la giovinezza prima di prendere il volo per il vasto mondo gettando le basi di una carriera ineguagliabile per molteplicità di interessi, capacità e generosità.

Ma se la vicenda terrena di Alfredo Paglione si è conclusa sul finire di questo 2022, quanto da lui operato continuerà a far fiorire l’amore per il bello attraverso le collezioni e nei musei sorti con le sue donazioni e non avrà certo termine la missione della “Fondazione Immagine” della quale nel 2015 lo stesso mecenate volle la costituzione. Fondazione che, come da statuto, ha per scopo l’attuazione di iniziative del più alto interesse sociale quali l’istruzione, la formazione, la promozione della cultura e dell’arte nonché la cura, di concerto con gli Enti proprietari e comunque competenti, del coordinamento delle collezioni provenienti dal Fondatore e dalla sua Teresita.

Come primo e immediato atto di riconoscenza, ad Alfredo Paglione è stato intitolato il concorso d’arte contemporanea (giunto alla terza edizione) ideato dalla Prefettura teatina per gli studenti e gli ex studenti dei Licei Artistici di Chieti, Lanciano e Vasto, venendo così incontro a quello che fino agli ultimissimi giorni di vita è stato il suo principale desiderio: avviare i giovani, attraverso gli strumenti della conoscenza, ad amare il bello. «Voglio lasciare il patrimonio di bellezza accumulato in una vita – ha più volte dichiarato – alle giovani generazioni abruzzesi affinché anche loro possano innamorarsi del bello e del vero come è stato per me».

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