Caramanico. “Un’occasione persa, per la Regione, quella di confrontarsi con la comunità sul futuro delle Terme di Caramanico, per questa ragione avevamo chiesto il confronto in Consiglio provinciale, portando una questione così importante per il territorio, davanti ai sindaci della provincia.
L’assenza dell’esecutivo regionale ha espresso chiaramente l’interesse della Regione a un futuro di rilancio delle nostre terme, che ad oggi non esiste e a tale proposito restiamo colpiti dalla rassegnazione del sindaco, che resta in attesa di iniziative dall’alto parandosi sotto l’ombrello del fallimento, anziché chiederle e rivendicarle, ma ci conforta la sostanziale unanimità di tutti i partecipanti intervenuti alla seduta, sulla necessità che la Regione acquisti gli immobili delle terme e si proceda così su un percorso unico che contempli anche la concessione delle acque sulfuree, come il nostro gruppo ha proposto da tempo.
Il favore riscontrato da questa via da tutte le forze politiche, i sindaci, i parlamentari e i consiglieri regionali presenti alla riunione di oggi ci conforta e ci esorta a continuare a insistere su questa nostra proposta, perché un patrimonio con una storia così importante e un potenziale tanto rilevante ma ad oggi ignorato da chi governa non resti fermo e dimenticato. Ora la palla passa alla Regione, ci auguriamo che il 25 gennaio alla prima asta arrivi una volontà chiara attraverso l’acquisizione dei beni da parte dell’Ente regionale.
Il Pd, insieme alla comunità locale, farà di tutto perché le terme tornino in attività e perché la classe dirigente si scuota dalla sua inerzia”. Si legge così in una nota di Luca La Selva, consigliere Uniti per Caramanico.
Gruppo Pd di Caramanico: “Grave l’assenza della Regione al Consiglio sulle terme. Bisogna navigare uniti e fare in modo che l’ente acquisti gli immobili termali”
