Cronaca

La mafia di San Gallo e la Primavera cattolica: i fatti dietro le dimissioni di Papa Benedetto XVI

di Andrea Romanelli

Era il 13 marzo 2013 quando “il papa venuto da lontano” si è affacciato per la prima volta  dal balcone della basilica di San Pietro in Vaticano, conquistando fin da subito la simpatia dei  fedeli. Eppure, l’ambiguità delle circostanze delle dimissioni del Papa emerito pone seri  interrogativi, che riguardano direttamente la coscienza di milioni di cattolici di tutto il mondo,

chiamati ad obbedire al Sommo Pontefice.

Restando strettamente ai fatti, sappiamo che i bancomat del Vaticano furono bloccati,  cogliendo tutti di sorpresa, il primo gennaio 2013, un mese e mezzo prima l’annuncio delle  dimissioni di Papa Benedetto XVI[1]. In giorni in cui il turismo è al suo picco massimo in Vaticano  era possibile pagare solo in contanti e numerose persone in fila per i musei vaticani non erano  riuscite a entrare. Secondo quanto riportato dal Financial Times: “Il messaggio lanciato fu chiaro:  se vuoi partecipare al mondo moderno, devi adottare regole moderne”[2]. Questi servizi vennero  ripristinati il giorno dopo la rinuncia di Papa Benedetto.

Approfondendo l’accaduto, scopriamo che, nel 2009, Papa Benedetto XVI aveva lanciato  una forte riforma dell’Istituto per le Opere di Religione (IOR), conosciuto anche come Banca  Vaticana; incaricando alla presidenza Ettore Gotti Tedeschi. Lo scopo era l’adeguamento  dell’istituto agli standard internazionali, portando trasparenza ed eliminando il riciclaggio. Gotti  Tedeschi non solo aveva incontrato elevata (e comprensibile) resistenza dall’interno, ma si giunse

persino, nel maggio 2012, alla sua sfiducia e alla richiesta di dimissioni da parte degli altri membri  del direttivo. Ne seguirono diverse indagini che lo videro coinvolto, dalle quali uscì del tutto pulito.

Degno di nota è che questo avveniva appena due mesi dopo che Papa Benedetto XVI aveva fatto  avviare indagini sulla curia, da parte di cardinali a lui vicini[3].

Negli stessi giorni in cui Gotti Tedeschi veniva sfiduciato, il Consiglio della Commissione  Europea dell’antiriciclaggio e finanziamento al terrorismo (Moneyval) determinava che lo IOR  mancava di controllo appropriato[4], ponendo le basi per i successivi interventi delle autorità italiane che portarono al blocco delle transazioni. Il vice presidente dello IOR era allora Ronaldo Hermann  Schmitz.

Stando a quanto riportato dalla rivista americana dei cattolici tradizionalisti aka Chatolic[5], articolo menzionato in una lettera aperta al presidente Trump, in cui si chiede un’indagine sulle  presunte pressioni dell’amministrazione Obama per le dimissioni di Papa Benedetto[6] e che ha tra i  firmatari Christopher A. Ferrara (presidente della Associazione Americana degli Avvocati  Cattolici), stando alla rivista Ronaldo Hermann Schmitz aveva preteso, dai cardinali incaricati della  supervisione, la rimozione di Gotti Tedeschi, minacciando altrimenti di dimettersi egli stesso.  Schmitz era anche l’ex direttore esecutivo della Deutsche Bank; si noti la stessa che forniva i servizi  Bancomat del Vaticano e che aveva disposto il blocco delle transazioni.

Dopo la rimozione definitiva di Gotti Tedeschi, avvenuta un mese dopo la sfiducia, nel giugno del 2012 Schmitz aveva assunto il ruolo di presidente provvisorio dello IOR. Al momento  del blocco delle transazioni era presidente in carica da sette mesi. Qui si aprono, secondo la rivista, domande rilevanti: possibile che l’ex direttore esecutivo di Deutsche Bank non sapesse nulla del  blocco dei bancomat in arrivo? Che non avesse alcun potere di evitarlo o di prendere provvedimenti  per tempo? A uno sguardo malizioso potrebbe apparire quindi che la richiesta di dimissioni di  Ettore Gotti Tedeschi sia partita dall’alto, per prendere in mano lo IOR come strumento di ricatto,  con un’accelerazione quando Papa Benedetto aveva commissionato le indagini sulla curia.

Salendo ai piani alti, ulteriore elemento di grave perplessità proviene dalle rivelazioni di Wikileaks, in particolare da uno scambio di email tra Jhon Podesta (Capo di gabinetto della Casa  Bianca dal 1998 al 2001 del Presidente Bill Clinton, consigliere del Presidente Obama dal 2014 al  2015 e presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton alle presidenziali del 2016) e la  presidente dell’associazione no-profit progressista Voices for Progress, Sandy Newman[7]. Nello  scambio di email il primo descriveva, un anno prima della rinuncia di Papa Benedetto, i “loro”  progressi nel realizzare una “Primavera Cattolica” sul modello di quella araba; ovvero una serie di  colpi di stato nei paesi del Medio Oriente, supportati dall’amministrazione Obama. Si legge nella  risposta di Newman, ad una precedente email non pervenuta, con oggetto “Apertura di una  Primavera Cattolica? Solo meditando…”, che “una Primavera Cattolica era necessaria”, in cui i  cattolici stessi si sarebbero dovuti ribellare alla “dittatura medievale” del papa in carica; tuttavia  aggiungeva che “anche se l’idea non era folle” ella non era abbastanza “qualificata” per “piantare i  semi della rivoluzione”, né sapeva “chi avrebbe potuto piantarli”; proponendo però di far leva  sull’Associazione degli Ospedali Cattolici, che supportava l’amministrazione Obama, e sul tema dei  contraccettivi, in quanto “il 98% dei cattolici ne aveva fatto uso”.

Podesta rispondeva a sua volta: “Abbiamo creato ‘Cattolici in Alleanza per il Bene Comune’  come anche ‘Cattolici Uniti’ per un momento come questo, ma penso manchi la leadership per farlo adesso”. Lo stesso aggiungeva: “Come in tutti i movimenti di Primavera dovrà partire dal basso”. È

degno di nota che questa ultima email è datata 11 febbraio 2012, quando il maggiordomo del papa  stava trafugando i suoi documenti privati, resi pubblici con lo scandalo Vatileaks[8]. Altrettanto  degno di nota è che, appena un mese dopo, nel marzo 2012, il Dipartimento di Stato degli Stati  Uniti aggiungeva il Vaticano alla lista dei paesi monitorati perché suscettibili di riciclaggio di  denaro[9], poco prima che l’Unione Europea facesse lo stesso in corrispondenza alla sfiducia a Gotti  Tedeschi; avviando di fatto il processo terminato con il blocco delle transazioni.

Stando invece a quanto riportato da Panorama[10], l’ultimo conclave del 2013 sarebbe stato monitorato dall’agenzia nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti (NSA, National Security  Agency). I cardinali e persino il papa sarebbero stati spiati prima e dopo le elezioni. Le chiamate  intercettate dalla NSA sarebbero risultate raggruppate in quattro categorie: “intenzioni di  leadership”, “minacce al sistema finanziario”, “obiettivi di politica estera” e “diritti umani”. Il cardinale Bergoglio già dal 2005 sarebbe stato presente nei rapporti dell’Intelligence degli Stati  Uniti. In un rapporto trasmesso a Washington, poche ore prima il conclave che elesse Benedetto  XVI, il cardinale Bergoglio sarebbe stato indicato come possibile candidato, in quanto “impersonava le virtù del pastore saggio” e perché desideroso di promuovere la dimensione locale  della Chiesa.

Seguendo il modus operandi dell’amministrazione americana tuttora in carica (in  riferimento alle famiglie Obama, Clinton e Biden), l’ultimo elemento della “Primavera Cattolica” sarebbe l’elemento interno: persone della Chiesa che avrebbero dovuto attuare il cambio di autorità,  attraverso l’aiuto “dall’alto”.

Il cardinale belga Daneels, nella presentazione della sua biografia, si è vantato di quella che  egli stesso ha definito una mafia (“‘I San Gallo’ è una sorta di nome elegante, ma in realtà noi  diciamo di noi stessi, e di quel gruppo, ‘la mafia’”[11]). Si tratta di un gruppo di cardinali che si  riuniva in segreto a San Gallo, una località svizzera, sin dal 1996. Loro obiettivo era formare una  resistenza occulta contro l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Joseph  Ratzinger, braccio destro di Papa Giovanni Paolo II. Questi era accusato di frenare le spinte  progressiste e decentralizzanti interne alla Chiesa, per le quali ciò che è bene o male debba essere  stabilito dalle singole diocesi; quindi anche di conservare un approccio dottrinale piuttosto che  pastorale. Regole degli incontri erano segretezza e non prendere note, così che “ognuno potesse  sfogarsi”. Al conclave del 2005 essi si attivarono per impedire che il cardinale Ratzinger venisse  eletto papa e appoggiarono già da allora il cardinale Bergoglio.

Da sinistra, i cardinali Kasper e Danneels 

Organizzatore e membro principale del gruppo di San Gallo era il cardinale Carlo Maria  Martini. Il Grande Oriente Democratico (una loggia massonica), alla sua morte, sempre nel 2012,  gli aveva tessuto un elogio pubblico nel proprio portale internet[12] (“Vogliamo salutare il Fratello  Carlo Maria Martini nel suo viaggio verso l’ORIENTE ETERNO”); ed aveva apertamente  dichiarato che egli “volle essere iniziato Libero Muratore” (massone). Elogio per metà composto di  insulti all’allora papa regnante Benedetto XVI, “il severo custode dell’ortodossia più becera e  bigotta”, il quale “come Papa, non si è dimostrato nulla più di uno stucchevole conservatore e  reazionario”. Nella lettera, tutt’ora consultabile, si legge anche: “Carlo Maria Martini costituiva una  sfida e una provocazione a tutto quello che Benedetto XVI rappresenta e vuole conservare” e ancora “Martini la pensava diversamente da Papa Giovanni Paolo II e da Papa Benedetto XVI su temi  come il sacerdozio femminile, la sessualità etero ed omo, il diritto alla ricerca scientifica e alle sue  applicazioni mediche più avanzate, i diritti civili delle coppie gay, la laicità delle istituzioni  pubbliche, etc.” Queste rivendicazioni dei massoni erano le stesse dei San Gallo, a cui si  aggiungevano l’abolizione del celibato dei preti, la comunione ai divorziati risposati con rito civile,  un Concilio Vaticano III, la valorizzazione della cultura ambientalista[13].

Cardinale Carlo Maria Martini 

Papa Benedetto XVI, senza mezzi termini, aveva affermato che chi fa parte della  massoneria, e dei suoi riti esoterici, è in condizione di peccato grave e non può fare la comunione.  Quella stessa massoneria che in passato diede fuoco alla chiesa di Fatima chiesta, secondo i fedeli, dalla Madonna durante le apparizioni[14]. La stessa massoneria che oggi continua a complimentarsi  con Papa Francesco (“Compiuti passi da gigante” [15]) e che condivide con lui anche la richiesta di  una immigrazione sregolata.

Stando a quanto riportato dalla persona più vicina al cardinale Martini, il suo biografo e  confessore Silvano Fausti, questi aveva incontrato Papa Benedetto al settimo incontro mondiale  delle famiglie, nel Giugno del 2012 a Milano. In quell’occasione, “guardandolo negli occhi,” gli  avrebbe detto: “La Curia non si riforma, non ti resta che dimetterti”. Questo consiglio “amichevole”

avrebbe fatto riferimento all’appoggio ricevuto al conclave, in fine, proprio dal suo gruppo; in modo  da impedire la scelta di un cardinale “strisciante” verso la curia, che li avrebbe fatti fuori  entrambi[16]. Secondo Fausti a tali “giochi sporchi” della curia avrebbe fatto riferimento l’omelia di  inizio pontificato di Papa Benedetto, il 24 aprile 2005, quando aveva affermato: “Pregate per me,  perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi”. Sempre durante il settimo incontro mondiale delle  famiglie (durato appena quattro giorni), mentre il papa veniva acclamato da folle di fedeli, veniva decisa dai cardinali, in maniera definitiva, la rimozione di Ettore Gotti Tedeschi, incaricato dal papa  stesso, dalla presidenza dello IOR[17]. Gotti Tedeschi, accusato di essere stato lui a trafugare i  documenti del papa, aveva minacciato querele e affermato di non poter rivelare le vere ragioni della  sua rimozione, per non turbare il Santo Padre[18].

Sette mesi dopo, al primo gennaio, il blocco delle transazioni; durante il quale, a metà  gennaio, il papa riceveva un documento nel quale si diceva che sarebbe morto entro un anno[19]. L’11 febbraio 2013 papa Benedetto XVI dichiarava la sua rinuncia. Subito il giorno dopo si trovò

un accordo con una società svizzera, la Aduno, e tutti i servizi bancari furono ripristinati[20]. Tre  giorni dopo, il 15 febbraio, veniva eletto il nuovo presidente dello IOR[21] e la riforma avviata da  Benedetto XVI dello stesso poteva riprendere. Il 18 febbraio, nel discorso finale ai cardinali riuniti,  Papa Benedetto aveva parlato del Concilio Vaticano II e delle divisioni interne alla Chiesa. Citando  Romano Guardini, aveva affermato: “La Chiesa non è un’istituzione creata a tavolino”[22]. Degno di  nota, l’articolo 81 dell’Universi Domini Gregis, documento che regola il conclave, proibisce alleanze per eleggere un papa, pena la scomunica[23].

Il 13 marzo 2013 Jorge Mario Bergoglio, appena eletto papa, si affacciava sulla gremita  Piazza San Pietro, con affianco proprio il cardinale Danneels; il quale dagli anni ’90 chiedeva  ripetutamente “un nuovo Francesco”. Si noti che “il fratello” Carlo Maria Martini, quando  consacrato cardinale, aveva esordito dicendo “Vengo da lontano, come Paolo, con titubanza”. Il  neoeletto “vescovo di Roma”, con l’occasione, dopo aver ringraziato “la diocesi di Roma” (la gente  riunita) che acclamava “il suo vescovo”, chiedeva una preghiera per “il vescovo emerito” (Papa  Benedetto XVI), “perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”. Subito fu notata l’impostazione locale e pastorale del suo pontificato[24]. Nel suo primo angelus, il 17 marzo, Papa  Francesco elogiava il cardinale Walter Kasper; anch’egli membro della mafia di San Gallo, il quale  aveva avuto in passato un vivace scontro con l’allora cardinale Ratzinger proprio sull’universalità della Chiesa, all’opposto della sua decentralizzazione. Il papa emerito non commentò[25].

Facendo un passo indietro, sempre stando a quanto riportato da Panorama, tra il 10 dicembre  2012 e l’8 gennaio 2013 la NSA americana avrebbe intercettato chiamate da e per il Vaticano. Il  periodo di maggiore spionaggio sarebbe corrisposto al processo a Paolo Gabriele, il maggiordomo  che aveva trafugato i documenti di Papa Benedetto. Negli stessi giorni c’erano stati intensi contatti  per l’elezione del nuovo presidente dello IOR, Ernest von Freyberg. Il 17 dicembre, in pieno

presunto spionaggio e due settimane prima il blocco delle transazioni, Papa Benedetto aveva  ricevuto il dossier segreto risultato delle indagini dei cardinali a lui vicini. Nel dossier emergevano diversi scandali “legati al sesto e al settimo comandamento” e anche una lobby gay[26]. Riguardo a  quest’ultima, Papa Francesco ne aveva confermato l’esistenza, affermando: “Nella curia si parla di  ‘lobby gay’. Ed è vero, c’è. Vediamo cosa possiamo fare”. Il 15 giugno 2013 Papa Francesco  eleggeva un noto clerico omosessuale, Monsignor Battista Ricca, allo IOR come intermediario tra la  commissione cardinalizia e quella laica[27]. Si tratta della seconda carica più importante, in quanto  ha il potere di accedere a tutti gli atti e i documenti, nonché di assistere a tutte le riunioni sia dei  cardinali supervisori, sia del direttivo laico. La famosa risposta “Chi sono io per giudicare?” era  proprio ad una domanda che vi faceva riferimento[28]. Forse, a questo punto, la “Primavera  Cattolica” era giunta a compimento.

Mons. Battista Mario Salvatore Ricca con Papa Francesco 

Negli anni che hanno seguito la rinuncia, Papa Benedetto XVI ha mantenuto le vesti papali fino al suo ultimo giorno. Aveva istituito il papato emerito, canonicamente inesistente, e continuato  ad affermare che il papa era uno solo, senza mai specificare quale. Nella sua declaratio egli aveva  scritto “munus petrino” (l’incarico di vescovo di Roma e quindi papa) per descrivere quanto aveva  fino ad allora amministrato, e poi di nuovo per spiegare come questo richieda forze anche fisiche;  ma aveva scritto “ministerium” (il ruolo attivo) riferendosi alla rinuncia e in seguito per ringraziare  chi lo aveva fino ad allora aiutato[29]. In altre parole, sembrava non cedere l’incarico, ma rinunciare ad amministrare. Le traduzioni ufficiali della declaratio riportano, erroneamente, sempre  “ministero”[30]. Se queste possono sembrare formalità, il codice di diritto canonico, al canone 332,  richiede che la rinuncia sia fatta liberamente e sia debitamente manifestata[31]. Il contesto e il modo della stessa pongono seri interrogativi riguardo a entrambe queste condizioni.

Onoreficenza alla salma di Benedetto PP XVI di Mons. Georg Gänswein 

Riferimenti 

[1] https://www.corriere.it/economia/13_gennaio_03/vaticano-bankitalia-anti-riciclaggio_eb2e35d4-5570-11e2-8f89-e98d49fa0bf1.shtml

[2] https://www.ft.com/content/3029390a-5c68-11e3-931e-00144feabdc0 

[3][5][28] https://akacatholic.com/money-sex-and-modernism/ 

[4] https://www.lastampa.it/vatican-insider/en/2012/05/08/news/the-vatican-and-transparency-moneyval-s-objections-1.36476364/ [6] https://remnantnewspaper.com/web/index.php/articles/item/3001-did-vatican-attempt-to-influence-u-s-election-catholics-ask-trump administration-to-investigate 

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1831_The-Remnant_Lettera_aperta_al_Presidente_Trump.html 

[7] https://wikileaks.org/podesta-emails/emailid/6293 

https://web.archive.org/web/20190405163814/https://wikileaks.org/podesta-emails/emailid/6293 

https://web.archive.org/web/20190406022930/https://catholicherald.co.uk/news/2016/10/12/clinton-campaign-chief-helped-start-catholic organisations-to-create-revolution-in-the-church/ 

[8] https://www.wallstreetitalia.com/trend/vatileaks/ 

[9] https://www.reuters.com/article/vatican-laundering-idUSL5E8E89AM20120308 

[10] https://www.panorama.it/news/papa-francesco-intercettato-datagate 

[11] https://www.youtube.com/watch?v=NuzV4zdAgpU 

[12] https://www.grandeoriente-democratico.com/Adesso_che_le_celebrazioni_retoriche_Martini.html 

[13] https://www.corrispondenzaromana.it/la-mafia-di-san-gallo-un-libro-di-julia-meloni/#:~:text=Un%20libro%20di%20Julia%20Meloni,- 3%20Novembre%202021&text=Chi%20vuole%20comprendere%20che%20cosa,le%20premesse%20storiche%20ed%20ideologiche [14] https://www.youtube.com/watch?v=4HzfwPgvVTg 

[15] https://www.ilmessaggero.it/vaticano/papa_francesco_massoneria_fratellanza_imam_al_azhar_islam_emirati_onu_vaticano_chiesa 5755435.html 

[16] https://www.corriere.it/cronache/15_luglio_16/quando-martini-disse-ratzinger-curia-non-cambia-devi-lasciare-39c20eba-2b83-11e5- a01d-bba7d75a97f7.shtml 

[17] https://www.cdt.ch/news/gotti-tedeschi-rimosso-dallo-ior-61610 

[18] https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/25/gotti-tedeschi-dopo-sfiducia-parlo-turbare-papa/241381/ 

https://video.repubblica.it/dossier/scandalo-vaticano/gotti-tedeschi-a-chi-mi-ha-dato-del-corvo-lo-querelo/96439/94821 [19] https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/complotto-di-morte-benedetto-xvi/190221/ 

[20] https://www.lastampa.it/cronaca/2013/02/12/news/accordo-con-una-societa-svizzera-1.36120132/ 

[21] https://www.huffingtonpost.it/2013/02/15/vaticano-ernst-von-freybe_n_2691888.html 

[22] https://www.youtube.com/watch?v=9n9438_rPlA 

[23] https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/apost_constitutions/documents/hf_jp-ii_apc_22021996_universi-dominici gregis.html#LO_SVOLGIMENTO_DELLELEZIONE 

[24] https://www.youtube.com/watch?v=NfxmfqvMN1E 

[25] https://www.vatican.va/content/francesco/it/angelus/2013/documents/papa-francesco_angelus_20130317.html https://lanuovabq.it/it/francesco-e-leredita-dello-scontro-kasper 

woijtyla#:~:text=Nel%20suo%20primo%20Angelus%2C%20Francesco,attentamente%20Kasper%20per%20molti%20anni [26] https://www.repubblica.it/esteri/2013/02/21/news/ricatti_vaticano-53080655/ 

[27] https://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350561.html 

[29] https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/la/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130211_declaratio.html [30] https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130211_declaratio.html [31] https://www.vatican.va/archive/cod-iuris-canonici/ita/documents/cic_libroII_331- 

335_it.html#:~:text=332%20%2D%20%C2%A71.,potest%C3%A0%20dal%20momento%20dell’accettazione.

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