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TPL, Febbo: “Bando andato deserto. Erano poche le garanzie?”

Chieti. “Il bando di gara avanzato dalla Sangritana per la fornitura di 21 autobus per la considerevole cifra di € 6.840.000 è andato deserto. Chiaramente una debacle simile è stata tenuta secretata”. Questo l’intervento di Mauro Febbo, Presidente della Commissione di Vigilanza in Consiglio Regionale.

“Davvero sconcertante e sconfortante il fatto che, in tempi di magra come quelli che viviamo, un bando così importante, che per molte multinazionali del settore rappresenterebbe sicuramente una grossa opportunità economica, nessuno abbia risposto. E di ciò non viene proferita parola. Purtroppo questo non fa altro che avvalorare le osservazioni che da subito ho avanzato in merito alla fusione/affidamento in house e al successivo spacchettamento della di TUA con Sangritana SpA. Peraltro quest’ultima operazione fortemente contestata, con il sostegno della stessa CGIL, tanto da farmi richiedere ed ottenere un Consiglio Regionale straordinario in merito”.

“Infatti nel tempo si è avverato quanto denunciavo: prima c’è stata una semplice operazione di ingegneria finanziaria per la costituzione di TUA SpA e affidamento in house del TPL, poi l’operazione “spezzatino” con cui da Tua è stato ceduto il ramo d’azienda alla Sangritana, che doveva servire solo a coprire il buco di TUA, non ha portato alcun beneficio in termini economici/finanziari per il sistema trasportistico regionale, anzi… men che meno un miglioramento dell’offerta dei servizi per gli utenti e gli abruzzesi”.

“Alla luce di ciò, sono a chiedermi – prosegue Febbo – per quali motivi un bando di gara per la cospicua cifra di € 6.840.000, forse troppo sovradimensionato per una società dal capitale di soli € 1.730.000 e con perdite “a riportare di € 61.038”, sia andato deserto. Forse le multinazionali non hanno ritenuto sufficiente la garanzia finanziaria offerta da Sangritana SpA??? D’altro canto mi chiedo, ancora, a che pro sia stato effettuato lo spacchettamento con la Sangritana SpA quando la stessa non ha, e non avrà, la capacità economica, come ampiamente certificato da questa prima operazione di mercato, per effettuare i servizi concessi tramite affitto del ramo d’azienda (altra operazione che possiamo etichettare come “sveltina”) per cui erano valide le mie osservazioni affinchè tutto restasse a carico di TUA”.

“Avevo annunciato la fallimentare fusione/affidamento in house/spacchettamento tutta a merito di questo Governo Regionale e purtroppo i fatti mi stanno dando ragione, così come lo stanno facendo anche le Organizzazioni Sindacali in questi giorni, e gli artefici di tutto ciò stanno scappando a Roma per non rispondere di questa nefasta operazione, ma gli abruzzesi sapranno riscattarsi”.

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