Uomini che all’improvviso nelle notti di luna piena si trasformano in “lupo mannaro”: sin dal Paleolitico, la creazione di questa figura fantastica è connessa al lupo e proprio nella puntata odierna se ne parla nel format di Paolo Pacitti, “Macchemito” su Buongiorno Regione, grazie anche alle riprese di Sem Cipriani.
Come spiega lo scrittore Peppe Millanta, per migliaia di anni il lupo è stato il predatore più diffuso, una creatura da temere e stimare per le sue doti; secondo la tradizione abruzzese si trasformavano in “lupi mannari” i maschi nati la Notte di Natale: la licantropia si manifestava verso i 20 anni e la trasformazione avveniva nelle notti di luna piena, per poi tornare uomini all’alba.
“I racconti di metamorfosi – spiega il Professor Carmine Catenacci – affondano le loro radici nella mitologia classica, alla loro origine c’è una visione del mondo nella quale esiste un rapporto simpatetico tra i diversi regni della natura e componenti: uomini, animali, pietre. I miti di metamorfosi riflettono una visione del mondo ciclica, circolare, fluida, nella quale inizio e fine appartengono allo stesso processo di continua trasformazione”.
Vescovo dell’antica Forcona, oggi Civita di Bagno (Aq), San Raniero durante la costruzione di una cattedrale dedicata a San Massimo chiese ad una donna che passava di lì con un neonato in braccio di portargli dell’acqua e mentre riempiva una conca un lupo mannaro rapì la creatura; la donna disperata tornò da San Raniero che fece suonare la sua campana ed il lupo mannaro riportò il bambino alla mamma, a testimonianza che la religione cristiana è superiore alle superstizioni pagane.
Per saperne di più è possibile rivedere la puntata su https://www.facebook.com/peppemillanta/videos/742519084172338.