Economia

Padovano: “Applicazione Bolkestein deve seguire un approfondimento”

Pescara. Lunedì 24 aprile alle ore 11 a Roseto degli Abruzzi presso lo stabilimento Aurora, il presidente della Sib Abruzzo Riccardo Padovano terra una conferenza regionale per discutere delle conseguenze in merito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea.

Parteciperà in remoto il presidente nazionale della Sib Antonio Capacchione.

“Ci aspettavamo la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Non siamo meravigliati. Non potevamo certo pensare che la Direttiva Bolkestein potesse essere accantonata è messa da parte e non applicata. Ma noi sosteniamo che la sua applicazione debba seguire necessariamente un approfondimento sul territorio e che ci sia una regolamentazione per quel che riguarda le leggi di evidenza pubblica che devono passare per il Parlamento. Il Governo deve proporre un decreto poi approvato dal Parlamento per la successiva conversione in legge”. Così il presidente della Sib Abruzzo alla luce del pronunciamento dei giudici della Corte Europea. Riccardo Padovano ha poi aggiunto che “l’altra questione riguarda il fatto che se dopo una mappatura sul territorio risulta una scarsità di concessioni, la Direttiva Bolkestein potrebbe anche diventare non applicabile per quel che concerne gli appalti pubblici. Parliamo di una materia anche di difficile comprensione. Il problema è quello del legittimo affidamento. In Abruzzo – prosegue Padovano – quasi il 90% delle concessioni ha ricevuto il riconoscimento della loro legittimità per quanto riguarda la concessione con scadenza, così come sottolineato anche dall’Unione Europea. Ora però credo sia giunta l’ora, finita l’agonia di agire. Il Governo Meloni ci ha già comunicato che verrà subito convocato un tavolo tecnico dove si dovranno scrivere i decreti attuativi così come previsto dopo la promulgazione della legge. Tutto questo per mettere attorno ad un tavolo gli operatori turistici, i portatori d’interesse nonché la politica. Io credo che su questa problematica ci sarà un buon confronto, serio e costruttivo con il Governo in cui noi chiederemo di inserire nei decreti attuativi dei punti fondamentali. Il primo riguarda il fatto che le nostre attività dovranno essere indennizzate. Come va scritto l’indennizzo? Noi cercheremo di suggerirlo. I balenari hanno sostenuto degli investimenti non solo materiali ma anche immateriali. Se io ho investito una vita di sacrifici su questa attività, non posso andar via dall’oggi al domani così. Prima in alcuni tratti di arenile c’era il nulla.

Oggi quei tratti di arenile presentano un aspetto completamente diverso. Ci sono stati degli investimenti che hanno trasformato i nostri arenili e le nostre spiagge investendo e sostenendo anche mutui. Questo per dire che sul discorso degli indennizzi va studiato un criterio giusto. C’è poi la questione della premialità. Se io vado ad evidenza pubblica, è chiaro che io imprenditore debba avere un minimo di riconoscimento per il lavoro fatto con professionalità. Ecco io credo che il problema nel merito non sia l’Europa ma l’Italia dove operano grandi lobby, grandi imprenditori che vorrebbero far diventare i nostri arenili come le aree di servizio delle autostrade, togliere così la caratteristica dell’impresa familiare e tanto altro. Ora – conclude Padovano – aspettiamo questi decreti attuativi e vediamo che accade. Il Governo si è dato due, tre mesi di tempo per armonizzare il tutto e siamo convinti che ci possa essere l’ascolto da parte del Governo Meloni, sapendo che da parte nostra non dovremo fare polemiche e demagogia, ma lavorare in maniera concreta per la risoluzione del problema perché con la nostra clientela, che siamo contenti di ospitare nei nostri lidi, abbiamo creato nel tempo un rapporto affettivo che nessuno potrà cancellare perché questa è una peculiarità tutta italiana che nessuno potrà imitare”.

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