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Suicidio e tumulti nel carcere di Pescara, Serone D’Alò e Marinelli (Pd Abruzzo): “Servono azione seria e politiche mirate”

Pescara. Il sistema carcerario in Abruzzo, come in Italia, vive una stagione di grandi difficoltà. L’ambiente carcerario stesso spesso genera e aggrava i problemi esistenti delle persone detenute, specialmente quelle con bisogni di assistenza sanitaria e fragilità mentale. Un tema fra tutti quello del sovraffollamento, complicazione significativa che porta a un peggioramento delle infrastrutture e a una carenza di personale carcerario.

I dati del XIX rapporto dell’associazione Antigone “E’ vietata la tortura” che si occupa delle condizioni di detenzione pubblicato appena ieri riportano come un anno fa il tasso effettivo di affollamento delle carceri fosse del 112%. Ora è del 119%.

Il rapporto ci ricorda come non basti continuare a denunciare il sovraffollamento, le strutture fatiscenti, il personale gravemente carente, ma come ci sia bisogno di una azione seria e di politiche mirate a cambiare la situazione in cui non facciamo fatica a collocare l’ennesimo suicidio di un uomo di 40 anni avvenuto fra le mura di un carcere abruzzese nella giornata di oggi, generando poi una protesta fra le altre persone detenute.

Questo è già il 24esimo episodio in carcere in questi primi mesi del 2023. L’anno scorso – riporta sempre il rapporto di Antigone – era passato alla storia come l’anno con più suicidi in carcere di sempre con ben 85 persone che si sono tolte la vita all’interno di un istituto penitenziario nel corso del 2022 – su 214 morti totali – ovvero più di una ogni quattro giorni.

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