Politica

Pescara, vicenda Naiadi: il consigliere Blasioli verso l’esposto in magistratura

«A distanza di oltre un mese, ancora zero chiarimenti su polizza e revoca in autotutela dell’affidamento temporaneo a carico dei contribuenti. Permane inoltre il mancato riassorbimento dei dipendenti»

Pescara. “Sulla vicenda Naiadi ho inviato tre note particolareggiate. La prima, datata 4 settembre 2023, ha ottenuto solo una parziale risposta dal Dirigente del settore programmazione turistica e sport e da Areacom. Le altre due, rispettivamente del 27 settembre e del 20 ottobre, con cui sono tornato a chiedere chiarimenti e copia di tutta la documentazione prodotta non hanno ottenuto alcun riscontro. Ho pazientato invano oltre un mese, e mi ritrovo di fatto impossibilitato ad espletare le funzioni di controllo proprie di un Consigliere Regionale, nello stesso momento in cui si scopre che l’attività viene sospesa per altri tre giorni perché il Comune di Pescara non aveva conoscenza dell’inizio attività o SCIA. In questa situazione, per tutelare i miei diritti e quelli della cittadinanza, nel perdurare dell’incertezza, non vedo altra via che ricorrere alla magistratura.

I controlli eseguiti in questi giorni sono stati comunicati al Comune di Pescara, che con nota del 3 novembre 2023 ha richiesto al CLUB Aquatico: la Scia di inizio attività, quella per l’inizio attività per la palestra, la comunicazione per la somministrazione di alimenti e bevande, le licenze ex art. 68 e 80 TULPS, il superamento delle criticità riscontrate dal sopralluogo della ASL sulla piscina controllata, la certificazione antincendio, la certificazione unica ambientale AUA, essendo la struttura collocata al fianco della Riserva. Tutti documenti normalmente necessari per aprire una qualsiasi struttura sportiva. Insomma si è iniziata l’attività della piscina mettendo a rischio anche il ginnico presidente Marsilio, senza alcuna comunicazione. E’ legittimo domandarsi come sia stato possibile aprire le piscine in mancanza della documentazione necessaria. Appureremo presto questo aspetto e se alle verifiche seguirà l’irrogazione di penali da parte del Servizio sport.

L’intervento odierno si focalizza inoltre su quattro aspetti:

1) Il primo riguarda il verbale di esecuzione del contratto in via d’urgenza, sottoscritto il 13 ottobre, che anticipa gli effetti della concessione ventennale, in pendenza delle verifiche. La stipula di questo verbale ha di fatto rimpiazzato il precedente affidamento d’urgenza (quello temporaneo di 4 mesi fino al 31 dicembre 2023) che non aveva mai trovato seguito presso i servizi regionali. Parliamo dell’affidamento senza canone a carico della società e con utenze a carico della Regione che aveva giustamente indisposto anche la FIN, che con una lettera inviata l’11 ottobre al Presidente Marsilio aveva rivendicato le stesse condizioni di favore per tutte le piscine regionali. Il modus operandi adottato solleva più di un interrogativo. Innanzitutto, che ne è stato quindi dell’affidamento temporaneo? E come mai non ha avuto seguito malgrado la strenua e appassionata difesa dell’Assessore Quaglieri? Vuol dire che i nostri dubbi erano fondati? Perché ad oggi non c’è una revoca? I servizi regionali che si occupano del controllo degli atti hanno rappresentato la situazione alla Corte dei Conti? Chi paga le utenze del periodo che va dalla consegna delle chiavi del 1 settembre al 13 ottobre? Si tratta di un debito fuori bilancio?

2) Capitolo Garanzia Fideiussoria provvisoria, che ammonta, rammentiamo, pari al 2% dell’importo a base d’asta, ovvero 780.000 euro. Ricorderete come dalla documentazione fornita da Areacom fosse emersa una garanzia fideiussoria rilasciata dalla “M.I.A. Mutua”, una società di mutuo soccorso specializzata in assistenza mutua integrativa, e di fatto impossibilitata a prestare garanzie di questo tipo sulla base della legge 3818 del 1886, così come modificata dall’art. 23 della legge 221/2012, che definisce le competenze delle società di mutuo soccorso. Oltretutto, stando almeno ai miei controlli, la mutua in questione non risulta rispettosa delle indicazioni del Disciplinare di gara, che alla pagina 24 afferma che “Gli operatori Economici, prima di procedere alla sottoscrizione della garanzia, sono tenuti a verificare che il soggetto garante sia in possesso dell’autorizzazione al rilascio di garanzie…”, mediante l’accesso a diversi siti internet di Banca d’Italia e soprattutto di Ivass, l’ente che vigila sulle compagnie assicurative. Va precisato inoltre che questa iscrizione costituisce una condizione la cui assenza comporta l’esclusione dal bando di gestione ventennale. Un presupposto dunque essenziale su cui abbiamo chiesto chiarimenti sia al Presidente Marsilio che alle strutture tecniche regionali, ma ad oggi nessuno degli 11 destinatari della nota del 23 ottobre ha inteso rispondermi.

3) Il terzo aspetto riguarda la polizza definitiva, di cui abbiamo chiesto conto formalmente ad Areacom. Il Club Aquatico ha fornito la polizza all’Agenzia regionale per la committenza entro il termine perentorio di 15 giorni previsto dall’Articolo 25 del Disciplinare di Gara?

4) Infine, la questione relativa ai dipendenti. Il Capitolato tecnico che il Club Aquatico ha sottoscritto prevede a pag. 4 una clausola di salvaguardia per il personale assunto fino alla data del 5 maggio 2023 dalla precedente gestione. Oggi, nonostante lo stato di agitazione indetto dalla CGIL, i dipendenti e i collaboratori sportivi sono ancora in attesa di risposte. Ripropongo nuovamente il quesito: com’è possibile che a struttura riaperta i dipendenti non siano stati richiamati? E soprattutto, com’è possibile che nessuno verifichi il mancato rispetto della clausola di salvaguardia, esplicitamente accettata dalla società concessionaria?

Mi auguro che questa ulteriore conferenza, piuttosto che sortire le consuete repliche strumentali e inconcludenti, serva a far capire a Regione Abruzzo ed Areacom che trasparenza e chiarezza non sono affatto principi irrisori, e che la fretta quasi sempre è cattiva consigliera. Come testimoniano i ripetuti controlli avvenuti in queste settimane, e le due chiusure della struttura a fronte delle carenze riscontrate dai vari organi amministrativi e di controllo. Per cui rivolgo l’ennesimo appello alla Regione e ad Areacom: è giunta l’ora di fare chiarezza, una volta per tutte, sugli aspetti da noi sollevati e se sono insuperabili le censure mosse meglio non perdere altro tempo prezioso, imboccando un’altra strada, che garantisca realmente una gestione trasparente e duratura”. Lo affermano il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli ed il consigliere comunale Pd Piero Giampietro.

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